Continua il botta e risposta tra il Città di Dalmine e l’Amministrazione Comunale. Dopo la lettera del presidente Ghisetti, alla quale nella giornata di mercoledì ha risposto il sindaco Lorella Alessio, ecco la controreplica del numero uno del Città di Dalmine: “Prendo atto della replica del Sindaco, ma resto sconcertato delle argomentazioni. Anche i nostri associati si chiedono quale sia il senso di questa replica.
La lettera è una esplicita richiesta di una nuovo impianto di allenamento e di maggiori spazi per i più piccoli. L’ultimatum è per noi stessi e la nostra Associazione, che chiuderà i battenti in assenza di strategie al riguardo. Strategie che abbiamo il diritto di conoscere. Tutti noi ci aspettavamo che la lettera fosse analizzata con più attenzione, cercando di capire i problemi e di ragionare sulle risposte da dare.
Caro Sindaco, chiediamo solo se abbiamo un futuro, sì o no. Una risposta. Si cali finalmente nella nostra realtà. Oggi siamo in enorme difficoltà. Io ed i miei associati rappresentiamo bambini, genitori, famiglie della comunità di Dalmine. Le domande e le richieste vengono soprattutto da loro , non lo dimentichi.  Noi del Città di Dalmine siamo volontari e non dimentichi neppure questo.
La sua presa di posizione e la sua difesa è una mancanza di rispetto nei nostri ed anche nei loro confronti.  Non vogliamo dettare né il gioco né le regole. Vogliamo chiarezza e risposte dalla sua Amministrazione, conoscere quale è l’orizzonte del nostro impegno.
Lei parla di pari opportunità, a noi del Città di Dalmine non viene data la stessa opportunità delle altre società, perché abbiamo numeri e necessità maggiori. Impossibile non capirlo. E’ matematica. Dalla sua replica viene il dubbio che non si sappia cosa dire o fare se non difendersi da un attacco personale all’amministrazione (?) che non esiste.  
Con Lei personalmente ci siamo incontrati un anno e mezzo fa (la tromba d’aria non era ancora alle porte)  con dei problemi e delle tematiche da risolvere e ne siamo usciti con la consapevolezza di averli visti aumentare. Non ha avuto più richieste? Parli dunque con l’assessore allo sport che abbiamo incontrato più volte (su nostra richiesta) facendo leva sempre su queste argomentazioni. Ringraziamo il sig. Mola Roberto – persona seria e competente in materia – ma in questi mesi abbiamo capito che, nonostante il suo prodigarsi,  non c’è trippa per gatti. Da qui la posizione ufficiale e la lettera. La ringrazio ma io non sono Dottore (come citato nella sua replica) e la nostra Associazione non vuole essere più importante delle altre sul territorio . Ma i suoi  numeri sono diversi (300 atleti, 16 squadre di cui 14 giovanili), dunque maggiori e questo deve essere considerato. Gli spazi devono essere equiparati al bacino d’utenza. Le consiglio di fare un giro sui campi di allenamento.
I genitori ed i bambini di Dalmine si lamentano con noi per la qualità dei servizi e degli spazi e lei deve dare una risposta. Vogliamo tutti sapere se abbiamo speranze che un domani (per noi fissato al 2018) ci sia un segnale che ci faccia guardare al futuro con speranza.
Smettiamola con questa propaganda politica  dei tutti uguali. Non ci crede più nessuno. Ringraziamo e sappiamo che per i nostri tesserati minorenni non paghiamo quote al comune, ma la qualità degli allenamenti dei campi di calcio non li merita neppure.  Ci mancherebbe! La famiglia del Città di Dalmine è più numerosa delle altre società e di questo Lei ne deve prendere atto. Per gli allenamenti servono maggiori spazi, illuminati, meno angusti!
Sulla tematica della chiusura del campo di Mariano di Dalmine e della sua indisponibilità, visto l’intasamento nella stagione, ci aspettiamo da Lei delle spiegazioni per come sia stata gestita questa operazione.
Parlare  di tromba d’aria in questa discussione legata allo sport ed ai bambini non fa onore a Lei e neppure a tutta l’amministrazione comunale. Significa deviare l’oggetto della discussione. Non facciamo passare questa grave calamità come la giustificazione per le carenze nelle manutenzioni, nelle strategie o nei mancati investimenti. Temo diverrà la scusa per le prossime cinque legislature comunali. Aspettiamocelo tutti a Dalmine.
Per sua conoscenza, la tromba d’aria è caduta anche sull’impianto che abbiamo in gestione come società di base (il campo sportivo di via Guzzanica, ndr).
Ha fatto danni ma non siamo corsi a piangere in comune. I nostri volontari (tra cui un ottantenne) hanno lavorato nel silenzio, da soli, ed hanno riparato tutto.
Fisseremo un incontro, ma tra tutte le sue difficoltà, deve prendere coscienza anche delle nostre che siamo volontari e cittadini di Dalmine”.

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