A Rovetta il protagonista di giornata è Timothy Castagne. Seconda stagione in nerazzurro,l’esterno belga si concede alla stampa.
Timothy, oggi ripresa degli allenamenti: sei pronto?
“Sì, certo dobbiamo ricominciare bene questa nuova settimana”.
Purtroppo il tuo Belgio è stato eliminato dalla Francia.
“Sì, la Francia è una squadra molto forte soprattutto in difesa. Il Belgio ha fatto una buona competizione però purtroppo il sogno è finito”.
Magari tra 4 anni, nel prossimo mondiale, ci sarà anche Castagne nel Belgio.
“Certo, quello è l’obiettivo”.
Nuova stagione che ricomincia, quali sono le tue impressioni?
“Come hai detto tu stiamo arrivando alla nuova stagione, siamo un gruppo nuovo anche se la maggior parte di noi sono rimasti. È importante creare un nuovo gruppo come l’anno scorso per fare ancora meglio”.
Un anno è passato, hai imparato il gioco di Gasperini e hai conosciuto il campionato italiano oltre che la lingua. Sarà la stagione dell’esplosione di Castagne?
“Quest’anno sarà molto importante per me. Ho avuto un anno per conoscere tutto quanto e adesso è il momento di fare una grande stagione”.
L’anno scorso sei partito un po’ piano poi, dopo il gol in Coppa Italia contro il Napoli, l’Atalanta ha conosciuto il miglior Castagne che si è quasi guadagnato la maglia da titolare sulla fascia.
“Sì, è vero sono cresciuto molto e alla fine dell’anno mi sentivo benissimo”.
Oltre a fare l’esterno puoi giocare anche centralmente e questo è molto utile al mister che ti può utilizzare in caso di necessità.
“Gasperini sa che posso giocare anche da centrale, ma il mio ruolo è sulla fascia. Vedremo, il mister deciderà, per me è molto importante sentirmi così completo”.
Abbiamo la sensazione che quando Castagne è in forma e gioca ha la possibilità di fare gol e assist.
“Certamente e devo farlo. È molto importante nella mia posizione fare assist e gol perché è un ruolo fondamentale nella tattica del mister. Adesso che conosco la tattica bene devo dare il mio apporto maggiormente”.
Con chi sei in camera?
“Sono in camera con Marten (De Roon ndr)”.
Quindi siete un olandese e un belga, parlate quasi la stessa lingua.
“No, perché non capisco il suo olandese. Parla con un accento che non conosco (ride ndr)”.
Come passate il tempo in camera?
“In camera riposiamo tanto. Altrimenti guardiamo un film o qualche serie TV”.
Che tipo è De Roon visto da compagno di camera?
“De Roon è molto calmo e insieme parliamo tanto perché è un ragazzo davvero divertente e insieme ridiamo. Quando è stanco però si vede subito e ha bisogno di riposo”.
L’anno scorso avete fatto un grande cammino in Europa League: vi sentiti più esperti in questa competizione?
“Sicuramente. L’anno scorso abbiamo sofferto un po’ di stress, soprattutto nelle partite contro il Borussia Dortmund, ma ora abbiamo grande fame di andare ancora più avanti dell’anno scorso. L’Atalanta merita di andare più lontana”.
Zapata è il rinforzo che ci voleva là davanti?
“Sì, è molto importante per noi. Adesso lavorerà subito duramente con il mister. È un buon rinforzo”.
Come sono gli allenamenti del mister quest’anno?
“Gli allenamenti sono sempre duri però dobbiamo farli per noi. Dobbiamo correre tanto, ma sono abituato dall’anno scorso e conosco come ci fa allenare il mister”.
Da ex campione belga di sci cosa pensi delle montagne bergamasche?
“Per me qui è bellissimo e ci sono venuto anche lo scorso inverno con la neve”.
L’Atalanta sta consolidando la sua mentalità europea?
“Sì, questo possiamo dirlo. Dobbiamo puntare sempre ad essere in Europa e perché no anche in Champions. Non è che dopo due anni si ritorna a prima e per vent’anni non ci si qualifica. Vogliamo che l’obiettivo di ogni anno sia l’Europa. Per l’Atalanta è normale essere in Europa”.
Quali saranno secondo te l’anno prossimo le avversarie per riconquistare un posto in Europa?
“Credo quelle di quest’anno, quindi Milan, Fiorentina, Sampdoria e aggiungo anche qualcun’altra che in questa stagione si è fermata nel finale di stagione”.
Che effetto ti ha fatto la presentazione allo stadio di Bergamo quando la Curva ha cantato il tuo nome al tuo ingresso?
“Per me è stata davvero una grande emozione. Non avevo mai avuto dei tifosi che cantano il mio nome e adesso il mio desiderio è che continuino anche in campionato quando segno o gioco bene”.
È uno stimolo in più questo per te?
“Certamente e mi rende felice (sorride ndr)”.
Mattia Maraglio