Atalanta – Midtjylland 1-1 (0-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Djimsiti, Romero, Palomino (23′ st Toloi); Hateboer, Freuler (23′ st De Roon), Pessina, Gosens (41′ st Ruggeri); Gomez (1′ st Ilicic); Muriel (23′ st Diallo), D. Zapata. A disp.: 25 Gelmi, 31 Rossi, 42 Scalvini, 21 Piccini, 26 Mojica, 27 Depaoli, 43 Panada. All.: Gian Piero Gasperini.
MIDTJYLLAND (5-4-1): Hansen 6,5; Andersson 6, James 6,5, Høegh 6, Scholz 7, Paulinho 6; Dreyer 6,5 (37′ st Isaksen sv), Anderson 6,5, Onyeka 6, Mabil 6 (22′ st Vibe 5); Kaba 6,5 (36′ st Madsen sv). A disp.: 16 Thorsen, 30 Ottesen, 46 Sery, 2 Cools, 44 Dhyr, 24 Sørensen, 15 Kraev, 33 Pfeiffer, 89 Schwartz. All.: Brian Priske 6,5.
Arbitro: Sidiropoulos 6,5 (Grecia; Kostaras-Dimitriadis, IV Papadopoulos. Var Dingert, AVar Steinhaus – Germania).
RETI: 13′ pt Scholz (M), 34′ st Romero (A).
Note: ammoniti Kaba, Djimsiti e Romero per gioco scorretto, Paulinho per proteste. Tiri totali 15-10, nello specchio 8-4, respinti 3-3, parati 7-3, legni 0-1. Corner 4-2, recupero 0′ e 5′.

BergamoScholz batte il colpo, Romero usa la testa per metterci il rintocco: per l’Atalanta la penultima partita del Gruppo D di Champions League si rivela una scalata all’Everest contro il materasso Mitdjylland, più gagliardo e fegatoso del previsto considerando la quaterna all’andata a Herning. Ma si resta comunque al secondo posto in solitario, a meno 4 dal Liverpool che batte l’Ajax di misura e a più 1 sui Lancieri, avversari nel barrage per gli ottavi mercoledì 9 alla Johan Cruijff Arena. I danesi adottano a sorpresa uno schema a specchio soltanto in fase di possesso difendendo regolarmente a cinque. All’alba dello stesso giro di cronometro Mabil libera il sinistro dai venti metri di Anderson, troppo centrale per impensierire Sportiello, ma non è un segnale da sottovalutare. All’8′, infatti, Dreyer fugge a destra, appoggiato da Kaba, e Djimsiti ha il suo bel daffare per stopparlo, consentendogli solo una girata sinistra fiacca in caduta. Occasione che suona la sveglia ai nerazzurri. Il fuoco di fila tra 9′ e 10′ è da fuochi d’artificio e Hansen scampa alla disoccupazione, dicendo di no ad Hateboer servito da Muriel in piena area e quindi a Zapata, che spreca l’infilata in corridoio di Gomez sul filo dell’offside aprendo poco il piattone, a tiro di un’incredibile svirgolata in Curva Sud a rimorchio del connazionale dal fondo. Gol sbagliati, svantaggio incassato. Il tredici sulla lancetta porta male, perché Andersson rimette in area una seconda palla sulla punizione di Dreyer dalla trequarti sinistra e il centravanti ospite, spalle alla porta, serve di petto Scholz che calcia al volo imparabilmente un metro sotto la traversa. La reazione di casa si sostanzia nella svettata centrale (16′) di Romero, accarezzata dal controcross dalla destra di Freuler sull’onda lunga del primo corner della serata, poi la partita s’addormenta fino alla mezzora, quando Mabil telefona la punizione guadagnata da Kaba (entrataccia da giallo di Djimsiti); al 32′ altro giro altra corsa, e stavolta è Pessina a sprecare a lato di sinistro la palla dentro del Papu. Nessun rischio sulla stoccata dalla lunga dell’accentrato Mabil (38′), che non abbassa il mirino. Verso l’intervallo, i tentativi infruttuosi del Ronaldito (39′), che servito da Pessina prova qualcosa a metà fra cross e scavetto defilato sul lato corto, e di Duvan (42′) con un mancino fiacco senza angolazione, ancora pescato dal suo capitano. Che in campo non torna, rimpiazzato da Ilicic, autore del primissimo tiro (3′) che in realtà è un traversone basso uscitogli male da destra sull’angolo conquistato dopo lo scambio con lo svizzero. Nulla di fatto e si arriva al 18′ col colpo dello scorpione alla Ibra di Kaba stampatosi sulla traversa dopo la sponda di Hoegh sul tiro dalla bandierina sinistra di Dreyer. A metà tempo ecco Toloi, De Roon e Diallo per Palomino, Freuler e Muriel, ma niente di più del calcio franco autoprocurato dallo sloveno sulla barriera nemica (24′). Comincia comunque un’altra partita. Gosens è sbilanciato col corpo sull’apertura di Zapata (27′) e spedisce ai piccioni. Un poker d’orologio e sul filtrante di Ilicic è Hansen a calare la saracinesca sul 2002 ivoriano prima del tap-in ben oltre il montante dello smarcatissimo cafetero. Subito dopo è di nuovo Diallo a crearsi la chance di destro a giro paratagli dall’estremo ospite, quindi il sospirato 1-1 di Romero (34′) che gira di testa nel sacco la scodellata di Hateboer dall’out destro. A una cinquina dal novantesimo Hoegh di schiena salva in corner su Duvan in combinazione col diciottenne, cui si aggiunge Ruggeri al posto di Gosens. Prima dei 5′ di recupero Andersson non indovina il flipper su azione d’angolo, quindi la torsione in tuffo dell’autore del pari su cross di Ruggeri: sfera alta, esame rimandato ad Amsterdam.
Simone Fornoni