Atalanta – Genoa 1-0 (0-0)
ATALANTA (3-5-1-1): Sassi 6; Cittadini 7, Berto 6,5, Ceresoli 6; Oliveri 6, Zuccon 7, Giovane 7, Chiwisa 6,5, Renault (cap.) 6; Sidibe 7 (37′ st Pagani sv); Cisse 7 (47′ st Del Lungo sv). A disp.: Bertini, Hecko, Fisic, Omar, Regonesi, Bernasconi. All.: Massimo Brambilla 6,5.
GENOA (3-4-1-2): Mitrovic 6,5; Marcandalli 6, Bolcano 6, Gjini 6 (31′ st Accornero sv); Dellepiane 6,5, Biaggi 6 (9′ st Sadiku 6), Macca 5,5 (9′ st Vassallo 6), Boci 6; Besaggio (cap.) 5,5; Ambrosini 5 (31′ st Likendja sv), Sahli 5 (10′ st Bamba Fatie 6). A disp.: Corci, Ascioti, Cenci, Calvani, Ghigliotti, Parodi, Omba Losomba. All.: Luca Chiappino 5,5.
Arbitro: Nicolini di Brescia 6,5 (Salvalaglio di Legnano e Piatti di Como).
RETE: 19′ st Cisse (A).
Note: pomeriggio nuvoloso, spettatori 90. Ammoniti Gjini, Zuccon e Biaggi per gioco scorretto. Tiri totali 15-4, nello specchio 7-1, respinti/deviati 3-3, parati 6-1. Corner 7-1, recupero 1′ e 7′.

Zingonia – Una corsa imbeccata dal compagno di linea, l’arresto a metà tra il lato corto dell’area grande e l’omologo della sorellina minore, il marcatore eluso, il destro implacabile che sale verso il sette. Cronaca del decimo sigillo stagionale, che in Primavera vale la nona sinfonia totale e il settebello in campionato, di Moustapha Cisse, valso in casa contro il Genoa, oltre alla vendetta per l’uno-due Buksa-Bornosuzov all’andata, il sesto bottino pieno di fila (settimo, considerando la Coppa Italia) e il temporaneo aggancio al Cagliari al terzo posto a quota 51. La strada verso le Final Four, perché il quarto di finale di playoff sarebbe d’obbligo se non si dovesse arrivare almeno secondi, è lastricata di piastrelle a rischio d’inciampo quali Spal (domenica 24, ore 13, fuori casa), Verona, Torino e Sassuolo.
La telefonata di Chiwisa dalla lunga, figlia del tracciante in inserimento di Zuccon spazzato da Marcandalli, e la spaccata alta al limite di Giovane sul flipper del secondo corner sono le uniche concessioni del raccogliticcio schieramento nemico entro il quarto d’ora. Al ventesimo, però, ecco la chance per il play mancino romagnolo che sterza e controsterza per seminare Macca impegnando Mitrovic in tuffo basso e, a ruota, il tap-in di Zuccon stampatosi sul destro dello stesso portiere dopo la percussione di Cisse stoppata in scivolata da Gjini (22′). L’ottava conclusione della serie, a fronte del nulla ospite, è il rigore in movimento alle stelle da Renault alla mezzora gettando alle ortiche la ripartenza di Zuccon rifinita da destra ancora dall’osservato speciale guineano, con la mezzala zambiana e far velo perdendo comunque l’equilibrio sul contrasto di Bolcano e la diagonale di Dellepiane. Sarebbe un peccato non concretizzare una superiorità schiacciante, ma in avanti ne prendono pochine e allora l’autore della prima occasione ci prova dalla distanza appoggiato da Cittadini sollecitando il colpo di reni del rumeno-bosniaco tra i pali.
Ne mancano otto all’intervallo. Sette quando Oliveri di seconda non scomoda più di tanto l’ultimo ostacolo svirgolando di esterno senza punire la respinta difensiva sulla punizione crossata dalla sinistra di Ceresoli, quattro scarsi allorché la girata spalle a Gjini e alla porta del nuovo fenomeno col 9 sulle spalle viene imbeccata dal Toloi del piano di sotto al culmine di un giropalla da un lato all’altro ma indirizzata debolmente.
Nella ripresa la tentano in avvio Sidibe e quindi Ceresoli (14′), anche se la porta è più in qua e più in basso, mentre su Chiwisa, servito dallo scarico di Mousta, è provvidenziale l’immolo di Vassallo. Quindi il rompighiaccio dettato dall’ivoriano tra le linee. L’unica complicazione è la storta presa dal 2002 triumplino nel fermare Bamba in asse col suo capitano (32′), perché l’inzuccata morbida di Accornero poco più tardi non spaventa Sassi. Sempre lo stesso attaccante (35′) carica Ceresoli nel tentativo di arpionare il suggerimento di Likendja. Il match winner esce nel recupero per una pallonata fortuita su un contrasto che lo lascia senza fiato e stordito.