C’è una strada in fondo al cuore, da tracciare e poi da seguire. E’ il senso della vita, il suo segreto. Ma non tutti ci riescono. Io stesso vado a zig zag, un passo avanti, due indietro, anche se ci provo sempre, muovendomi ogni volta lungo quel sentiero. Così quando vedo chi quella viottola stretta stretta la percorre senza la minima titubanza, allegro, divertito e col sorriso, ho bisogno che si sappia, dire a chi mi legge che c’è chi s’impegna per un mondo migliore.
E allora ecco i nomi che mi sono segnato questa settimana, Claudio, Mattia, Olivo, Roberto, Luca e Maurizio. Non importano i cognomi, che chi è mosso dal bene se ne fotte altamente della pubblicità. Lo fa per quello che ho detto prima, la strada in fondo al cuore. Claudio e Mattia sono il pres e il mister del Cavernago, che oggi si sono ammazzati un intero giorno per un bimbo bello bello e piccolo piccolo che va aiutato con un sacco di cure per non morire, insomma per fargli vivere una vita carina come ce la meritiamo tutti. Abbiamo giocato, e io l’ho decisa perché sono un genio (incompreso), firmando il 2-0 in contropiede dopo avere sbagliato un rigore tirandolo sulla traversa. Abbiamo cantato, fatto casino, giocato alla lotteria, un azzardo meraviglioso, raccolto duemila euro in qualche ora. Con Claudio, eccezionale, unico, toscano che sogno a cena almeno tre sere la settimana, con Mattia, straordinario e fortissimo, un altro super che vorrei a ridere e a magnare con me.
Poi Olivo, che è bellissimo, che a me piace da matti pure esteticamente per via di quel fisico fichissimo da ex giocatore. Ci siamo trovati l’altro ieri, mi ha dato dei soldi, mi ha spiegato: “Mi fido di te, che so che li metterai in qualcosa che farà del bene, che ci farà sorridere e divertire”. E io tutta questa fiducia addosso non l’avevo sentita mai, ma manco da ragazzetto, al Liceo, da rappresentante di istituto, suonando, va detto da scemo, alla festa della scuola.
E Roberto, che sta a Levate, che per me è un fratello, una sensibilità che manco la Madonna. Una sua amica ha scritto un libro bellissimo, con ogni frase presa da quel bosco meraviglioso che sta dritto a destra nel paesino della speranza. Robi mi ha detto: “Stampalo, Matte, e portalo nel mondo, che so che tu puoi. E quello che raccoglieremo servirà ad alleviare il dolore a chi in questo periodo sospeso ha perso la sua strada e non ha più manco il pane”.
Di Luca e di Maurizio, due cuori che battono ogni minuto sul campo di Azzano, ridendone perché è pure quello il bello, racconterò in questo mese, che stanno ad organizzare meravigliosamente e in ogni dettaglio la festa della nostra canzone solidale, senza volerne uno e con una dolcezza straordinaria, che io nel pallone non credevo ci fosse più, fosse finita con Rivera e Domenghini.
Questi sono i miei giorni. E i miei amici che scrivono che il mondo è una merda si sbagliano di grosso. Perché ci sono persone che la loro strada in fondo al cuore la seguono da tempo. Per migliorarcela a tutti.
Matteo Bonfanti
Nella foto la maglia di Zapata, un altro col cuore grande, sul Bergamo & Sport di lunedì scoprirete perché