Dopo Domenghini solo tentativi: con Maradona impossibile, con Batistuta improbabile, con Banti vietato. Adesso c’è Ronaldo ma non fa paura più di tanto. Insomma potrebbe essere la volta buona, il suggello di un viaggio prodigioso e meraviglioso iniziato nell’autunno del 2016. Ecco, è l’ora di raggiungere un’apoteosi, di attraversare un arco di trionfo. Tutto questo per affermare che Atalanta-Juventus può rappresentare un’altra impresa, l’ennesima. Sono trascorsi due anni dalla finale dell’Olimpico con la Lazio, oggi la squadra nerazzurra è cresciuta, ha conquistato un posto sicuro in Europa e tra le italiane di Champions è quella che ha fatto meglio sfiorando, addirittura, una semifinale. E tra le grandi del Vecchio Continente è considerata e anche temuta. Dall’altra la Juventus in piena crisi dirigenziale e tecnica che, ad una giornata dal termine del campionato, non sa ancora se guadagnerà un posto in Champions e se gli astri le sono favorevoli deve sperare proprio nell’Atalanta. Un racconto quasi della crudeltà neanche fosse stato scritto da Antonin Artaud.
Quando si gioca una finale i pronostici sono spesso impossibili perché è una partita particolare, addirittura brutta e poco spettacolare. Lazio-Atalanta di due stagioni è stata così e si può prevedere che, esito finale a parte, non sarà molto diversa. Certo, se si considera l’abitudine a giocarsi questo tipo di match tra nerazzurri e bianconeri non c’è paragone. Per la Juve è una prassi quasi normale, per l’Atalanta è sempre un’impervia scalata. Eppure i ragazzi di Gasperini cominciano a gustarsi anche queste partite e certamente non entreranno sul prato del Mapei Stadium impauriti o intimiditi. Anzi. Del resto i nerazzurri hanno già realizzato il loro sogno con una stagione un’altra volta spettacolare mentre gli juventini friggono sulla graticola con un futuro incerto. Mai è capitata una situazione così complicata e forse anche i valori tecnici non sono eccessivamente distanti. Tatticamente poi l’Atalanta è una macchina dagli ingranaggi perfetti con cambi adeguati, la Juventus è ancora una’operina imperfetta nella mente del suo allenatore che, dal prima giornata cambia ogni volta formazione. Si può affermare, senza tema di smentite, che si trovano di fronte una squadra, da una parte, e alcuni (forse?) campioni dall’altra. Anche se è opportuno non abbassare la guardia ma ci pensa Gasperini ad evitare fraintendimenti.
Dalla ormai famosa Atalanta-Valencia di San Siro a Reggio Emilia tornano gli spettatori. E’ una rappresentanza sparuta ma è già un passo avanti dopo mesi di tormenti e di lutti. Bergamo vuole dimenticare questo tragico passato e, per quel che vale, certo poco, questa sfida dell’Atalanta può significare un altro passo verso il futuro. Conquistare la Coppa Italia può essere una gloria effimera. Ai bergamaschi andrebbe bene anche così.
Giacomo Mayer