Zingonia – “Stendardo non è ancora pronto, Maxi non ha nulla ma è meglio stare cauti”. Dalla premessa alla formazione, per Stefano Colantuono, alla vigilia della sfida nella tana dell’Hellas non c’è di mezzo il solito velo di misteri. Specialmente in difesa, dove a fronte dell’indisponibilità anche di Del Grosso le scelte sono obbligate: “Lucchini è a posto, è rientrato settimana scorsa giocando poi metà partita in Coppa d’Italia – spiega l’allenatore dell’Atalanta -. In mezzo Cazzola è una soluzione plausibile, mentre non voglio rischiare Scaloni: l’effetto degli antidolorifici prima o poi finisce, non possiamo permetterci di partire con un cambio già sprecato. A destra può giocare Canini”.
Nel vivo del gioco, le indicazioni del mercoledì sera speso a eliminare il Sassuolo dal trofeo della coccarda tornano utili in vista del rendez-vous con Andrea Mandorlini e Massimo Donati (Jacopo Sala è tra le riserve): “Al posto di Cigarini (squalificato, NdR) ci sarà Baselli – precisa il Cola -. Ha già diversi minuti nelle gambe e, anche se ho letto che l’altra sera non sarebbe stato brillantissimo, secondo me ha fatto la sua figura. Stesso discorso per Kone: quando l’ho messo con il Bologna è stato fischiato per un’apertura sbagliata, contro il Sassuolo nessuno gli ha rotto le scatole e ha segnato, seppur giostrando in un ruolo semi-inedito”. La conferma dell’ivoriano sulla corsia offre il destro al mister per una tirata d’orecchi in tema di baby: “Chi mi dà garanzie, in campo ci va. Io i ragazzi non li uso per il gusto di farli esordire, perché così si bruciano: Barba e Pugliese li ho gettati nella mischia dopo averli visti in allenamento e sono in lista per domenica. Ci vuole pazienza, altro che mugugni quando appoggiano la palla all’indietro. Ma dev’essere chiaro che la politica dei giovani va abbinata al risultato, perché per mantenere il settore giovanile c’è bisogno di un’Atalanta in A”.
Se Moussa è sicuro di una maglia, per l’altro esterno c’è il ballottaggio tra Brienza e Bonaventura: “Jack non è sicuro, dobbiamo valutare alcune situazioni compresa la sua. Non mi posso sostituire allo staff medico”. Qualche dubbio pure là davanti, giusto per non abbandonare la sala stampa del “Centro Bortolotti” con troppe certezze: “Accanto a Denis non c’è solo Livaja, ci sono anche Marilungo e De Luca. Marko ci può stare, ma se dovessi scegliere in base all’ultima trasferta…”. Capitolo finale riservato all’avversario di turno: “Il Verona è la sorpresa del campionato, nel rendimento casalingo è al secondo posto. Gente come Iturbe e Jorginho, se innescata a dovere, può far male. E Toni è un catalizzatore di gioco ancora notevole”. Niente da invidiare, comunque, al grande ex: “Al massimo la classifica, perché a 22 punti si possono preparare le partite con più tranquillità di chi ne ha 17 come noi. Ma ora come ora il Bentegodi è il campo ideale (l’unica vittoria su sette trasferte è stata contro il Chievo, Ndr) per rompere il tabù lontano da Bergamo, senza cercare alibi in infermeria: si lavora con quel che si ha”.
Simone Fornoni