Colantuono non fa drammi per il ko di sabato sera e sogna una notte magica con l’Inter. Dopo la sconfitta di sabato a Marassi contro la Sampdoria chiama i suoi all’impresa:  «Contro l’Inter servirà una partita perfetta. È una frase fatta, ma rende bene l’idea della prestazione che dovremo fare. Con la Sampdoria abbiamo perso immeritatamente, ma quando non concretizzi poi ci sta che vieni punito». Il mister utilizza una metafora per rafforzare l’idea che per battere i neroazzurri servirà concentrazione ed intensità per tutti i novanta minuti:  «Devi fare il martello finché puoi, perché poi nell’arco di una gara capita di diventare incudine e ritrovarsi a mani vuote alla fine. Con l’Inter sarà importante restare umili e così ci giocheremo la partita».
Il modulo con cui la Dea si presenterà in campo dovrebbe essere il 4-4-1-1, ma il mister non ha in mente di trincerarsi aspettando gli avversari al varco: «Difendersi contro le grandi non basta, perché sono sempre in grado di farti almeno un gol. Quindi per ottenere un buon risultato dovremo a nostra volta cercare di segnare, sfruttando ogni episodio a nostra disposizione».
L’Inter l’anno scorso ha portato bene all’Atalanta, dato che nei due confronti i bergamaschi sono tornati a casa con sei punti, compito che però quest’anno sarà molto più difficile perché come sottolinea il tecnico: «L’Inter ha ritrovato motivazioni e non molla mai. Il merito è soprattutto di Walter Mazzarri che ha rigenerato la squadra e la sua impronta è ben visibile. Poi in rosa hanno tanta qualità: mi viene in mente Palacio, ma dovremo fare attenzione anche a Guarin».
E’ soprattutto il centrocampista colombiano a preoccupare Colantuono per la sua forza fisica ed il gran tiro dalla distanza. Secondo il mister sarà indispensabile prestare maggiore attenzione sui calci piazzati, situazione in cui l’Inter è fortissima, come ha dimostrato contro l’Hellas Verona, mentre all’Atalanta manca qualche centimetro se si vorrà compiere l’impresa ed allungare la striscia positiva contro la Milano neroazzurra.
Fabio Deblasio