Atalanta – Inter 1-0 (0-0)
ATALANTA (4-3-3): Ndiaye 6,5; Zortea (cap.) 6,5, Okoli 6,5, Heidenreich 6,5, Brogni 7; Kulusevski 7,5, Da Riva 7, Ta Bi 6,5; Peli 6,5 (46′ st Traore sv), Piccoli 6 (46′ st Gyabuaa sv), Cambiaghi 6,5 (20′ st Colley 7). A disp.: Nozza Bielli, Bergonzi, Girgi, Guth, Louka, Ghislandi, Cortinovis, Kraja, Pina Gomes. All.: Massimo Brambilla 7.
INTER (3-5-2): Dekic 6,5; Zappa 6, Nolan (cap.) 6,5 (40′ st Merola sv), Rizzo 6,5; Persyn 5,5 (14′ st Grassini 6), Gavioli 6,5, Pompetti 6,5, Schirò 6, Corrado 6; Salcedo 5,5 (26′ st Esposito 6), Colidio 6,5. A disp.: Pozzer, Stankovic, Van Den Eyden, Ntube, Attys, Mulattieri, Roric, Gianelli, Pirola. All.: Armando Madonna 6,5.
Arbitro: Marchetti di Ostia Lido 6,5 (Palermo di Bari, Dell’Università di Aprilia; IV Cudini di Fermo).
RETE: 39′ st Colley (A).
Note: serata afosa, spettatori 1.000 circa. Ammoniti Piccoli e Colley per comportamento non regolamentare. Corner 10-3, recupero 0′ e 5′.

Parma – La strizza di un palo avversario e poi la gioia liberata a tutta gola a sei dal novantesimo. A 21 anni dall’ultimo Tricolore e a 16 dall’ultimo trofeo, la Coppa Italia del 2003 con l’attuale coordinatore del vivaio Finardi in panchina. Il ’93 di Prandelli e il ’98 di Vavassori hanno trovato due eroi a emulare le gesta delle generazioni zingoniane che furono: Massimo Brambilla a dirigere la strategia generale e il journeyman di lusso Ebrima Colley a finalizzare il finalizzabile. E così il ragazzo col 19 sulla schiena, autore del capolavoro in combutta con Traore ai supplementari col Torino per guadagnarsi la finalissima, dipinge anche il matchball dell’atto conclusivo della stagione per la Primavera dell’Atalanta, nel quasi derby con l’Inter bicampione in carica guidata dall’alzanese Armando Madonna, un ex dei colori nerazzurri di Bergamo.
Un minuto e mezzo Schirò regala la telefonata a Ndiaye dopo un mega rimpallo con Colidio a ballare il liscio come la difesa bergamasca, dopo qualche break nerazzurro che frutta un tris di angoli è invece Pompetti a saggiare da fuori di sinistro i guantoni dell’estremo altrui al quarto d’ora. Piccoli, a segno in entrambi i 2-1 di segno opposto (sempre a favore di campo) in regular season, ha i nervi a fior di pelle e rimedia il giallo per un calcione di stizza ai tabelloni; a concludere nello specchio è solo la Beneamata, con Gavioli a incornare centralmente il cross di Corrado al 21′. La sveglia piove inattesa alla mezzora con lo scambio Kulusevski-Cambiaghi sventato da Nolan che impedisce la conclusione pulita allo svedese, ma i Brambilla-boys, memori della faticaccia contro i granata dopo un’ora dominata il lunedì prima, preferiscono tenere i ritmi bassi. Concedendosi i break giusti, ma mai a segno: al 35′ Peli riceve sul lato corto da Zortea e apre all’indietro per il 2000 col 10 sulle spalle, che ci prova senza angolare. Il tentativo fotocopia di Salcedo al 39′ su apertura di Corrado velata da Colidio è ben più insidioso, ma il senegalese tra i legni è lesto a sventare in tuffo. A nemmeno un giretto dalla pausa la chance più ghiotta è per la fronte piena di Heidenreich, servito a puntino da Cambiaghi – tacco di Brogni – sullo schema dalla bandierina sinistra dettato da Kulu con torre imperfetta (la sfiora Rizzo) dell’ariete di Sorisole, ma il volo di Dekic abbassa la saracinesca sulle ambizioni di vantaggio.
La ripresa inizia con lo svarione di Persyn non sfruttato da Cambiaghi, l’apripista della semifinale col Toro, incapace di tenere la sfera entro il rettangolo magico rientrando dal vertice di competenza, mentre una beneamata giù di corda si salva grazie alla chiusura di corpo di Zappa sulla combinazione Cambiaghi-Kulusevski-Ta Bi all’ora di gioco. Ma i Mindo-boys sono sempre all’erta, da fermo o in ripartenza. Un giro di lancetta e la punizione dall’out destro di Pompetti pesca l’estirada di Rizzo che non incrocia all’altezza del secondo palo; nemmeno cento secondi e Gavioli, virato a centrosinistra, imbecca a rimorchio Salcedo che spara in bocca a Ndiaye a tiro del corner numero 2 nemico che propizia la botta alta di poco dai venti metri di Grassini. Non c’è tempo per riprendere fiato, anche se si va al trotto: al 21′ Piccoli trova il passaggio di ritorno di Kulusevski, ma poco oltre il limite sgancia un mancino debole. Nei pressi del settantesimo, il conato in contropiede tocca alla Baby Dea, e qui è bravo Rizzo ad allungare la fetta per sbarrare la strada a Piccoli nel corridoio di Peli. Fifa blu per l’occasionissima sul piede della new entry Esposito, due gol su tre dei suoi martedì sera contro la Roma: alla mezzora lo schema da angolo di Pompetti propizia la spizzata di Colidio e la volée del napoletano, che prende il legno pieno alla destra dell’estremo orobico. Le emozioni non si arrestano. Di qua Peli a rimorchio (33′) e Zortea in prima persona (col piede d’appoggio) sfiorano il bersaglio grosso senza che nel secondo caso Dekic debba scomodarsi, poi basta un’azione in solitario di Kulusevski (premiato come miglior giocatore della fase finale) sul successivo recupero difensivo e il gambiano del 2000, raggiunto dal filtrante al bacio, la piazza a giro appena dentro l’area. La festa può cominciare.

Simone Fornoni

 

Grazie delle foto della festa a Massimo Ravasio (Mapello Calcio) presente.