Gianluigi Buffon ha sollevato al cielo di Reggio Emilia la Coppa Italia ma soprattutto l’ultimo trofeo personale da calciatore della Juventus: “Una grandissima emozione. Finire in questo modo mi inorgoglisce. Ho condiviso con i miei compagni tantissime avventure e avere qui i tifosi è stata la ciliegina sulla torta. La gente della Juve sarà sempre una parte della mia vita, questo non cambierà mai. Penso di aver tanto amore, orgoglio e coraggio ogni volta che sono entrato in campo. Poi arriva al momento in cui bisogna fare delle scelte. E a 43 anni possono sembrare strane, impopolari se non addirittura folli. Se sono arrivato sino a questo punto è proprio grazie a quel pizzico di follia che mi ha permesso di non avere mai limiti. Io sono felice quando sogno e quando riesco ad addormentarmi con nuovi orizzonti, progetti e conquiste in testa. Magari non vincerò niente, ma più dei trofei per me conta viaggiare, conta battermi e di portare al limite il mio corpo e la mia energia. Potrei anche smettere, ma se c’è qualcuno più folle di me che mi contatta e mi fa immaginare qualcosa di grandioso io ci penserò. Ho avuto molti contatti in questo periodo e sto analizzando le proposte ricevuto. Quella che riterrò più stimolante, quando troverò un folle più folle di me lo seguirò. Mi ha contattato un dirigente di una società che come follia potrebbe superarmi. Se trovo una situazione che mi stimoli penso di poter rispondere presente”. In chiusura un “pensierino” al mondiale del 2022: “Vediamo come arriverò alla fine del 2022. Per orgoglio personale non voglio regali. Se qualcuno pensa che sia ancora competitivo e affidabile ok, altrimenti me ne starò a guardare”.

MDC