In attesa di appurare fatti fin qui privi di testimoni e prove, l’Atalanta si è ufficialmente dissociata dalle accuse di discriminazione etnica e territoriale piovute addosso ai propri tifosi. Sta conoscendo una scia di polemiche, smentite e prese di distanze il caso dei presunti cori razzisti contro Dalbert della Fiorentina, che ieri a Parma hanno determinato la sospensione della gara dal 28′ al 31′ abbondante da parte dell’arbitro Orsato.

“Con riferimento alla sospensione della gara avvenuta in occasione di Atalanta-Fiorentina, la Società si dissocia da ogni forma di discriminazione che possa essere avvenuta – si legge nella nota sul sito ufficiale del club nerazzurro -. Atalanta, con il proprio pubblico ed i propri tifosi, è e sarà sempre portavoce di valori di solidarietà ed uguaglianza. La stupidità di pochi va combattuta insieme e crediamo che non ha né colori né maglie. Va isolata”.

Il brutto episodio sarebbe avvenuto, secondo la denuncia del giocatore stesso, a gioco fermo, in attesa di riprendere con una punizione a favore dei viola per un contatto Masiello-Castrovilli. Ieri, a bocce ferme, gli allenatori Gian Piero Gasperini e Vincenzo Montella hanno riferito di non aver udito alcunché del genere. Il Gasp puntualizzando che “gli insulti personali, per quanto odiosi, sono purtroppo diffusi negli stadi, ma non sono cori discriminatori”, e il tecnico ospite ironizzando sul proprio “piacere nel sentirmi ricordare da anni dai tifosi avversari le mie origini napoletane”.

Stamattina, sui profili social personali e istituzionali, l’affondo del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. “Parma vi ospita con gentilezza, ma anziché tifare con rispetto sporcate la città con cori razzisti. Vergogna. Parma è una città civile, il razzismo lo abbiamo cacciato da una vita fuori dalla porta. Fuori gli incivili dagli stadi”. Secondo alcuni organi di stampa, il Giudice Sportivo, ricevuto il referto dal direttore di gara, potrebbe disporre ulteriori indagini per valutare eventuali responsabilità societarie.