Atalanta – Pescara 5-2 (1-0)
ATALANTA (4-3-3): Ndiaye 5; Bergonzi 6, Okoli 6,5, Guth 6, Brogni 6 (1′ st Ruggeri 6,5); Gyabuaa 6 (37′ st Finardi sv), Da Riva (cap.) 6,5, Cortinovis 7,5 (32′ st Signori 6); Traore 7 (32′ st Ghisleni 6), Piccoli 7 (37′ st Italeng sv), Colley 7. A disp.: Gelmi, Ghislandi, Milani, Sidibe, Panada, Kobacki. All.: Massimo Brambilla 7.
PESCARA (3-4-2-1): Sorrentino 6; Cipolletti 5,5 (26′ st D’Angelo 5), Camilleri 5,5, Manè 5,5; Martella 5,5 (35′ st Afri sv), Palmucci 6,5 (26′ st Tamborriello 5,5), Tringali 6, Masella 6; Pina Gomes 5,5 (1′ st Chiarella 6,5), Pavone 7; Mercado 5,5 (1′ st Diambo 6,5). A disp.: Raffaelli, Quacquarelli, Blanuta, Zinno. All.: Nicola Legrottaglie 5,5.
Arbitro: Monaldi di Macerata 6 (Munerati di Rovigo, Franco di Padova).
RETI: 6′ pt Cortinovis (A), 25′ pt Piccoli (A), 7′ st Pavone (P), 9′ st Diambo (P), 14′ st Traore (A), 25′ st Okoli (A), 28′ st Colley (A).
Note: primo pomeriggio soleggiato, spettatori 280. Minuto di silenzio in ricordo del presidente del Sassuolo Giorgio Squinzi. Ammonito Diambo per proteste. Corner 7-1, recupero 1′ e 4′.

Zingonia – Follie da pari subìto in rimonta del neopromosso Pescara dell’ex Pina Gomes in avvio di ripresa, poi il tris infilato nella cruna dell’ago riporta in alto la Primavera dell’Atalanta, giunta alla pausa con una decina secca di convocati tra Under 19 (7) e Under 18 (3).  Testa mantenuta a punteggio pieno in campionato,  dunque, grazie soprattutto a un ispirato Alessandro Cortinovis, incaricatosi di aprire le danze e di riprenderle con il vassoio d’argento per scavare di nuovo il fossato nello score. Start fulmineo per i Brambilla-boys: al 2′ Colley ci prova da fuori, a cronometro raddoppiato Piccoli costringe Sorrentino all’uscita in scivolata fino alla trequarti difensiva. Al 6′ il vantaggio è propiziato all’asse di Guth col centravanti, il cui innesco per Traore accompagna taglio, controllo e insaccata del fantasista cittadino alzando la palla quanto basta. Bis al 25′, quando Colley dal lato pesca la deviazione sottomisura dell’ariete di Sorisole, senza mira al 12′ e al 24′ (alto e girata imprecisa, cross di Brogni e Bergonzi). Partita non chiusa, pareggio alle viste. Detto, fatto, in avvio di seconda frazione: in un paio di giri di lancetta, prima Ndiaye offre stop e rigore in movimento a pelo d’erba di Pavone sul pressing di Chiarella, quindi Diambo sfrutta a dovere lo scivolamento dello stesso attaccante nuovo entrato, sovrappostosi lungo la linea di fondo a Manè. A tiro del quarto d’ora Traore col piede sbagliato, il destro, vede comunque la porta dritta pasteggiando sull’apertura dell’apripista del pomeriggio. Al 23′ Ebrima prova a giro ma gli esce una stoccata centrale a pelo d’erba, in capo a un tris Okoli ne azzecca un’altra delle sue dal cielo, con l’angolo da mancina di Ruggeri ad accarezzargli la fronte. Entro la mezz’ora la manita, grazie al preciso appoggio dell’ivoriano per il gambiano che solo davanti al portiere non fallisce il colpo del ko. Nel finale Ghisleni e Signori sbattono sulla diga altrui davanti al bersaglio grosso. Dopo la sosta si riprende in casa della Lazio.

Effe