Torino – Atalanta 1-2 (0-1)
TORINO (4-4-2): Girelli 6,5; Todisco 5,5, Spina 5,5 (46′ st Aceto sv), Celesia 6, J.F. Greco 6,5; Lovaglio 6,5, Savini 6,5, Kryeziu 6 (20′ st Tesio 6), La Marca 6 (30′ st Continella 7); Vianni 6 (20′ st Oviszach 7), Cancello 5,5. A disp.: Sava, Fiorenza (p), Portanova, Nagy, Foschi, La Rotonda, Favale, Gyimah. All.: Federico Coppitelli 6,5.
ATALANTA (4-3-3): Gelmi 7; Ghislandi 6,5, Cittadini 6,5, Scalvini 6, Ruggeri 5,5; Gyabuaa 6,5, Zuccon 6,5 (31′ st Giovane 5,5), Sidibe 6,5; Kobacki 6 (31′ st Rosa 5,5), Cortinovis (cap.) 7, Oliveri 7. A disp.: Dajcar, Sassi (p), Hecko, Scanagatta, G. Renault, Ceresoli, Grassi, Berto, Falleni, De Nipoti. All.: Massimo Brambilla 6.
Arbitro: Feliciani di Teramo 7 (Di Giacinto di Teramo, Basile di Chieti).
RETI: 5′ pt aut. Todisco (A), 38′ st Continella (T), 42′ st Cortinovis (A).
Note: Gelmi para un rigore a Cancello al 31′ pt. Ammoniti Kryeziu, Spina, Tesio e Cittadini per gioco scorretto. Tiri totali 14-12, nello specchio 5-4, respinti/deviati 3-2, parati 4-4, legni 0-1. Corner 10-5, recupero 0′ e 4’30”.

Volpiano (Torino) – Non un granché, ma il bottino pieno fa polpa in prospettiva playoff, con una rincorsa che parte da oggi, a quota 28. Subito davanti col falso nueve nelle vesti del match winner e col nemico a bucarsi da sé e Ludovico Gelmi impedisce al rigore contro di battezzare l’angolo a mezza altezza, ma per non far piovere sul bagnato col quinto pareggino di fila c’è bisogno dell’invenzione di Alessandro Cortinovis. La Primavera dell’Atalanta nella tana del Torino penultimo torna alla vittoria, che mancava dalla penultima di andata, 3-1 (Sidibe, Italeng, Vorlicky) all’Ascoli, il 10 marzo. Dopo il poker di pari con Inter, Juve, Milan e Roma, dunque, si respira. Una Baby Dea comunque spuntata, priva com’è del centravanti Italeng e di Vorlicky, l’Ilicic del piano di sotto.
Lunedì 2 maggio alle 3 a Zingonia arriva il Bologna; quindi Cagliari, il recupero del 12 (ore 11) nella tana dell’Empoli, Sassuolo in casa, Samp, Fiorentina (al “Bortolotti”) e Lazio a chiudere il mese quando ne mancheranno quattro alla fine. Riavvolgendo il nastro alla quinta di ritorno, un match che doveva essere in discesa e alla lunga non lo è stato affatto. Quattro minuti e mezzo e una rimessa lungo l’out destro sfocia nel traversone di Ghislandi e nella copertura ingenua spalle alla porta di Todisco che per anticipare Oliveri (partita conclusa con un turbante) la butta dentro di sterno piegandosi sulle gambe. A cronometro quasi raddoppiato Sidibe sventa in gioco aereo la minaccia del primo corner altrui. Il più pericoloso dei locali è Vianni, bomber fin troppo servizievole per compagni incapaci di approfittarne, il primo a provarci Spina incocciando imperfettamente in svettata il terzo angolo, dalla destra, di Kryeziu (12′). La fotocopia dello schema al quarto d’ora trova la deviazione di Cittadini. Il centravanti del richiamato Coppitelli p in offside sul lancio lungo del suo regista, con Gelmi che la intercetta comunque per sicurezza, ma mentre la centrata bassa dell’involontario assistman del vantaggio al 18′ chiama Girelli e in capo a un tris di lancetta il mancato marcatore del rompighiaccio, autore di un bel taglio, si vede deviare da Savini il rimorchio in asse col duo Cortinovis-Gyabuaa dopo la sua stessa apertura di gioco.
Scollinato il ventesimo si accendono i fuochi d’artificio, perché a tiro della spizzata larga di Scalvini, servito ancora dal terzino osiense, c’è il la di Lovaglio per la conclusione strozzata di Vianni bloccata in presa alta dal portiere di Brusaporto (23′). Gelo assoluto alla mezzora, quando Ruggeri aggancia netto Lovaglio in posizione di crossatore, ma il ragazzone tra i pali intercetta l’esecuzione dagli 11 metri di Cancello parandogliela in due tempi con un volo alla sua destra. Difficile raddoppiare da fuori come pretenderebbe di fare Sibide al 36′, appoggiato da Kobacki, come del resto riacciuffarla se chi ha sbagliato il penalty spreca l’imbucata di Greco colpendo solo l’esterno della rete privo di equilibrio. A una manita dall’intervallo, il possibile 2-0 sull’uno contro uno di Oliveri con l’autogoleador convergendo da mancina viene sventato solo dalla traversa e dalla mira alta di Ghislandi nel tap-in.
La ripresa s’avvia con la difesa della posizione del centrale destro atalantino (2′) su Cancello, raggiunto dal fondo dal partner di linea senza riuscire a girarsi, e soprattutto con la volata solitaria del polacco nello spazio di Oliveri sventato in uscita bassa dall’estremo granata che gli fa carambolare il pallone addosso. Di là si va per tentativi, vedi Kryeziu (12′) in caduta dalla distanza ricevendo da La Marca, che in seguito ci prova in solitario (24′) spostandosi di lato dal limite: la porta è un po’ più in qua. Il fantasista se la aggiusta col braccio per superare il muro di casa vanificando l’insaccata mancina, Gelmi invece si ripete salvando di piede sulla volée mancina di Greco, imbeccato (26′) dalla sventagliata del suo esterno basso a destra. Un mini assedio risolto dall’1-1 di Continella, avvitatosi davanti al primo palo sul tiro dalla bandierina sinistra di Savini: sfera nell’angolo alto, stavolta niente pezze miracolose. Il santino è del fuoriquota dal 10 sulle spalle, sterzata di suola e mancino sul primo legno su una palla che pareva morta in mezzo a una selva di gambe. Savini, che in extremis apre il compasso all’eccesso come prima di lui Oviszach, si libera di Oliveri con la spallata per il radente troppo debole per fruttare il secondo aggancio (45′), quindi Gyabuaa in assolo scalda un’ultima volta i guantoni di Girelli.