È solo un’amichevole ed è solo calcio estivo. Ma il 4-1 rimediato a Getafe rappresenta anche un piccolo ma fragoroso campanello d’allarme, per la difesa, senza imbastire processi ferragostani o agitare fantasmi che non ci sono.
L’Atalanta al Coliseum ha affrontato un avversario tosto, più avanti nella preparazione dovendo iniziare una settimana prima il campionato e con la consueta ‘garra’ che le formazioni iberiche hanno quando giocano davanti al proprio pubblico.
Insomma perdere a Getafe ci stava e certi test servono solo se di fronte hai squadre valide e più avanti nella preparazione.
Senza dimenticare che a sette minuti dalla fine la Dea se la stava ancora giocando, sotto 2-1, ma in partita, prima del tracollo finale con due gol subiti prima di andare sotto la doccia.
Quattro gol in novata minuti, eccolo il campanello d’allarme.
Qualche sbavatura di troppo in difesa, che si sta ripetendo in queste amichevoli internazionali.
Djimisiti in difficoltà con Swansea e Norwich, Masiello e Palomino che commettono due leggerezze a Leicester, Toloi che sbaglia sul primo gol a Getafe dove poi arriva una rete su palla inattiva.
Piccoli segnali al netto di gambe pesanti e continui cambi di formazione, piccoli segnali di cui Gasperini terrà sicuramente conto, pur sapendo che dalla settima prossima a rinforzare la retroguardia ci saranno i muscoli e l’esperienza di Martin Skrtel, il rinforzo giusto nel ruolo giusto.
Per dare maggiore sicurezza dietro, per dare personalità e fisicità in un reparto che anche lo scorso anno ha subito parecchi gol, quasi tutti nei minuti iniziali come in queste amichevoli (è successo a Norwich, è successo a Getafe), e spesso su palle inattive.
Ora ci sono due settimane per preparare la sfida di Ferrara contro la Spal, due settimane per inserire Skrtel e per migliorare la condizione e i meccanismi di tutta la difesa.
E quattro ‘schiaffi’, che nel calcio estivo non fanno male e non lasciano lividi di classifica, possono anche fare bene.
Senza fare drammi o evocare fantasmi.
Perché siamo solo al 10 agosto e alla quarta settimana di preparazione.
E da qui a Ferrara è ancora lunga…

Fabrizio Carcano