Da Liverpool sono calati undici supermen di rosso vestiti, guidati da un simpatico tedesco, e hanno sepolto di gol l’Atalanta. Il 5-0 dei campioni del mondo non ammette discussioni o scusanti. Troppo forti i Reds, piuttosto impotenti i nerazzurri . Mai vista così un’Atalanta impaurita e devastata in ogni settore del campo, come a Zagabria la scorsa stagione ma allora c’era l’attenuante dell’esordio in Champions, nemmeno a Manchester i cinque gol dei Citizens sono sembrati un’enormità, i nerazzurri avevano retto per un tempo, giocando alla pari. Contro Salah e compagni l’Atalanta non ha è mai riuscita a mettere il naso dalle parte di Alisson e quando ha tentato, già sul 5-0, è stata anche sfortunata con Zapata. Da una parte una macchina perfetta, dall’altra una barca flagellata da una tremenda tempesta, in balìa dei venti. Dal punto di vista tecnico l’uno contro uno di Manè, di Salah e, soprattutto, del sorprendente Diogo Jota con i nostri difensori è stata una deflagrazione continua. Senza protezione, sorpresi dagli improvvisi cambi e dai lanci filtranti i difensori sono naufragati addirittura sulla battigia anche perché i loro scudieri, Hateboer e Mojica sono stati disastrosi. Intensità, velocità e cambi di gioco improvvisi in campo aperto, palla a terra con precisione chirurgica sono state le armi usate da Klopp per annichilire senza pietà l’Atalanta. Il Liverpool è partito a cento all’ora e a 46’ del primo tempo, in vantaggio di due gol, continuava a pigiare sull’acceleratore. Non solo l’assoluto dominio nel primo tempo con la doppietta del giovane portoghese, ma il nefando avvio del secondo tempo con tre gol in otto minuti , addirittura due su errori in attacco dei nostri, rappresenta lo specchio di una partita da dimenticare in fretta. Che però apre a qualche interrogativo. E non è un caso che Gasperini abbia dichiarato: “Bisogna riflettere”. L’Atalanta in campionato ha subito 13 gol, in pratica due gol abbondanti a partita, è impensabile non rischiare una debacle nell’affrontare Salah, Manè e Diogo Jota talmente veloci che sembravano disputare la finale dei 100 metri alle Olimpiadi. La verifica è arrivata puntuale con la goleada subita. Con una pericolosa aggravante: i gol in contropiede. E se lasci spazi e campo aperto ti massacrano. Prendiamo il gol di Salah: è arrivato dalle parti di Sportiello, il migliore dei nerazzurri, fresco e pimpante per realizzare il 4-0 con estrema leggerezza mentre Hateboer e Freuler nel raggiungerlo avevano fiatone come quando si salgono le scalette dello Scorlazzino e dello Scorlazzone in città alta. Tanto per dire. E anche Klopp non ha schermato i suoi due centrali Rhys Williams e Joe Gomez, li ha lasciati soli a sbrigarsela con Muriel e Zapata e se la sono cavata benissimo. Anche perché i due colombiani non sono stati altrettanto pericolosi come gli attaccanti Reds. Sì, Duvan qualcosina ha combinato con la gran botta all’incrocio dei pali ma si era già sul 5-0. Ma non buttiamo via tutto perché ha esordito, senza mai aver giocato in campionato, Matteo Ruggeri, diciottenne di Zogno, di sicuro lo vedremo più spesso in campo e anche Pessina ha dimostrato la sua crescita nei trentanove minuti di gioco. Al popolo nerazzurro deluso ricordiamo sempre da dove viene l’Atalanta perché fino a pochi anni fa giocava col Portogruaro e col Varese. Invece ieri sera dalle parti del Lazzaretto c’era il Liverpool, campione del mondo.
Giacomo Mayer