Bergamo – Lunedì ci sarà la prima pubblicazione de “la cantera bergamasca”, il nostro viaggio nei settori giovanili del calcio provinciale. Cominciamo con il Futura Madone. Incontrando i dirigenti ci hanno presentato il il Piano dell’ Offerta Formativa ed Educativa, da cui estraiamo qualche numero, che deve porre qualche interrogativo al calcio italiano e nostrano.
Sfogliando le statistiche, possiamo facilmente osservare come, in percentuale, se in Italia i ragazzi che passano dalla Primavera/Juniores alla prima squadra rappresentano solo l’8,4%, in Europa la situazione cambia radicalmente. In Francia infatti sono ben il 23,6%, in Spagna il 21,1%, in Germania il 16,6% ed in Inghilterra il 13,6%.
A livello di club, tra le squadre dei maggiori campionati europei, è il Barcellona a sfornare dal proprio settore giovanile il maggior numero di calciatori per la massima serie con una percentuale del 64%. L’Athletic Bilbao e la Real Sociedad, entrambe dei Paesi Baschi, occupano la seconda e terza posizione. Un’ampia parentesi va aperta proprio nell’analisi del caso Athletic Bilbao: è importante sottolineare che per cultura e tradizione, afferiscono nella squadra basca soltanto giocatori provenienti dal territorio, che conta 2.191.000 abitanti (2012). Da questo semplice dato anagrafico si comprende quanto il bacino d’utenza da cui attinge la società basca per il settore giovanile e la prima squadra sia molto ristretto. Nonostante ciò, la società vanta negli anni un palmares di tutto rispetto, come ad esempio il recente 4° posto di due stagioni fa nella Liga Spagnola e la successiva ammissione alla Champions League ai danni del Napoli. L’Athletic Bilbao è una delle ultime realtà calcistiche a “resistere”al calcio moderno.
In Francia, è il Lione la società più virtuosa con ben il 53,8% dei ragazzi proiettati in prima squadra, occupando così il quarto posto a livello europeo; in Germania è il Friburgo la società che offre ai giovani maggiori possibilità con una percentuale del 34,6%.
In Inghilterra l’Arsenal con il 32,3% dei ragazzi confluiti in prima squadra è al decimo posto nella classifica generale in Europa.
In casa nostra (Italia) neanche un decimo dei ragazzi della Primavera/juniores arriva a giocare nelle prime squadre. I dati sono davvero preoccupanti in casa nostra.
Qualche società ha un occhio di riguardo sullo sviluppo del settore giovanile. É il caso vicino a noi dell’Atalanta B.C. che vogliamo prendere come esempio perché contrariamente alla maggior parte delle squadre italiane, un terzo dei giovani calciatori della prima squadra sono cresciuti a Zingonia (28,6%) grazie al lavoro del “maestro” Mino Favini, dall’alto della sua intramontabile esperienza in qualità di responsabile della “Cantera bergamasca” e non dimentichiamo la collaborazione delle squadre satellite affiliate alla grande squadra bergamasca. In una intervista Favini dichiarava: “Le squadre migliori a livello di settore giovanile non sono quelle che vincono di più, ma quelle a cui hai dato un’impronta tale che consentirà alla maggior parte del gruppo di arrivare al professionismo. La crisi del calcio italiano? C’è poco coraggio nel lanciare i giovani, le squadre mirano al risultato e alla classifica e ricercano subito calciatori esperti, magari stranieri. Invece bisognerebbe avere la pazienza di aspettare e farli crescere. I risultati sarebbero migliori per le Nazionali e per i club stessi…. L’Atalanta segue una filosofia diversa da quella di altre provinciali: prende i calciatori a 11 o 12 anni e cerca di portarli in prima squadra. “In questo momento abbiamo Consigli, Bellini, Capelli, Bonaventura, Raimondi e Padoin – spiegava qualche tempo fa Favini – senza contare i prodotti del nostro vivaio che giocano nell’Albinoleffe. All’ultimo Torneo di Viareggio la nostra primavera aveva 15 ragazzi cresciuti con noi fin da piccoli. Mentre in giro è pieno di squadre allievi con 5-6 stranieri. La nostra è una strategia faticosa perché non è facile accompagnare la crescita di un ragazzo. Ma dà tantissime soddisfazioni”. “E’ merito anche del carattere dei bergamaschi che credono molto in ogni iniziativa intrapresa”, dice Favini.
La prima giornata di Serie “A” ha avuto come protagonisti il 55% di giocatori stranieri. Le sei squadre che militano nelle coppe europee hanno superato il 70% di presenza straniera; la Fiorentina, nella sua formazione titolare, ne ha schierati addirittura undici! Non solo, l’età media della serie A pone l’Italia al 30° posto (su 31) come campionato più vecchio d’Europa e addirittura in ultima posizione se si considerano i campionati più rappresentativi.
A lunedì, su Bergamo & Sport in edicola, la prima puntata del viaggio nelle cantere bergamasche.
CM