La passione ereditata da una generazione all’altra corre veloce da Telgate a Bergamo passando da Seriate. Sempre col pallone tra i piedi e all’orizzonte, guardandosi negli occhi l’un l’altro, soprattutto tifando l’uno per l’altro. Un triangolo degli affetti e del sistema viabilistico bergamasco che dalla Nicogesteam Over 40 percorre la via di casa, quella delle partite di papà Andrea e degli allenamenti del figlio Luca. Il primo è il centravanti degli Orange, allenati da Oscar Plebani, stavolta in maglia da trasferta blu come regolamento di Bergamo Tornei impone. Il secondo è il jolly difensivo dell’Under 16 provinciale dell’Aurora, formatore l’ex Stezzanese e Mapello Gianluigi Distinti, uno dei gioielli di famiglia rossoblù, capolista del girone D davanti a Bergamo FC e Dinamo Popielusko.
Curiosamente, nel raggruppamento, c’è anche il Comun Nuovo. Coincidenze di giornata. L’avversario di turno dei grandi, che riprendono a gennaio. Sarà un caso oppure no, la squadra del babbo vince sul campo dell’Olimpia in piazza Sant’Anna e Andrea mette il sigillo alle marcature dei suoi: per cronaca e pagelle, vi rinviamo a Bergamo & Sport in edicola lunedì 15 dicembre. Al terzo tentativo personale, nella media classica dell’agente di commercio che ogni tre preventivi porta a casa l’ordine. Di potenza e precisione, aprendo il piatto alla serpentina innescatagli dal doppiettista Roberto Valli.
“Ho iniziato a giocare troppo tardi per fare le categorie. Il mio passato si chiama Amatori Telgate, il presente Nicogesteam”, sorride Andrea, fisico imponente, meglio fronte alla porta alla Krstovic che di spalle alla Scamacca. Ci dev’essere lui per forza, se non rispondono all’appello Giovanni Magri o Andrea Finazzi, il più giovane di una dinastia che venerdì sera ha visto a pelo d’erba artificiale il mezzano Ivan, esterno, e il primogenito Michele, centrocampista.
La dinastia che va a comandare, però, stavolta si chiama Mastropietro. Luca, il difensore, pure lui dal gol sempre in canna, segue trepidante il papà. In piedi, davanti alla panchina, o seduto, pronto a esultare e a sbracciarsi, ma con gesto composto, un gentleman di quindici anni che a inizio serata vigila davanti allo spogliatoio di papà con la fiammante tuta dell’Aurora Seriate. Il cronista strabuzza gli occhi, pensa di aver sbagliato sede: “No, il posto è quello giusto. Giocano gli Over 40, non sono un sottoquota. Sono in divisa perché arrivo dagli allenamenti. Nel mio campionato sono primo in classifica, però…”.
Sorriso, passione e ironia. Chissà da chi avrà preso il ragazzo. Il resto della serata è cronaca, davanti allo stesso arbitro del mercoledì sera all’Excelsior. Avete presente? La faccia ripresa in primissimo piano a Dublino, 22 maggio 2024, l’Europa League sollevata dall’Atalanta. Finito dritto dritto nel docufilm “Atalanta. Una vita da Dea”. L’uomo in giacchetta, severo ma senza cartellini estratti in due partite, pronto a spiegare ogni singola scelta, perché gli over sono ossi durissimi, gente che fa sul serio anche quando si diverte. Il direttore di gara dagli occhi limpidi. Limpidi come l’amore che lega i Mastropietro, padre e figlio, l’un l’altro e a quell’attrezzo di cuoio che rotola verso la porta, metafora dello sport e della vita che di una meta hanno sempre bisogno.
Simone Fornoni


sabato 13 Dicembre 2025
