Sampdoria – Atalanta 2-1 (1-1)
SAMPDORIA (3-4-1-2):
Tantalocchi 6; Miettinen 6,5, Aquino 5,5, Migliardi 7; Porcu 6,5 (20′ st Conti 6), Uberti 6,5, Cecchini 6, Di Mario 6,5; Pozzato 5,5 (20′ st Villa 6); Ivanovic 5,5 (34′ st Leonardi 7), Montevago 6,5. A disp.: Gentile, Scardigno, Chilafi, Segovia, Ntanda, Straccio, Caruana, Savio, Lotjonen, Peretti. All.: Felice Tufano 6,5.
ATALANTA (3-5-2): Bertini 6; Ghezzi 5,5, Tavanti 5,5, Regonesi 6; Palestra 6, Mendicino 6 (34′ st Chiwisa sv), Riccio 6,5, Colombo 5,5 (45′ st Bevilacqua sv), Muhameti 6 (42′ st Roaldsoy sv); De Nipoti 6,5 (42′ st Vavassori sv), Vlahović 5,5 (34′ st Stabile sv). A disp.: Pardel, Bernasconi, Omar, Bordiga, Falleni, Cellerino. All.: Marco Fioretto 5,5.
Arbitro: Scatena di Avezzano 6,5 (Barberis di Collegno, El Filali di Alessandria).
RETI: 15′ pt Montevago (S), 42′ pt De Nipoti (A), 44′ st Leonardi (S).
Note: mattinata soleggiata e ventosa, spettatori 100. Ammoniti Tavanti per per gioco scorretto e Leonardi per esultanza scomposta. Tiri totali 10-8, nello specchio 6-2, parati 4-1, respinti/deviati 2-4. Corner 6-7, recupero 1′ e 4′.

Bogliasco (Genova) – Beffata dalla ruleta di Leonardi in asse con Uberti a poco più di una corsetta cronometrica dal novantesimo, alla Primavera dell’Atalanta, reduce da due buoni botta e risposta con le corazzate Juve e Roma, non basta l’ottavo sigillo stagionale di Tommaso De Nipoti (a secco dal 15 gennaio, stesso score ma interno col Frosinone) per evitare l’undicesima sconfitta stagionale che la lascia al terzultimo posto a 21 punti (appena 4 negli ultimi 7 turni). L’orizzonte rimane lo spareggio playout col Napoli. Peccato, anche per il buon primo tempo con l’altra grossa occasione dell’innesto invernale Vanja Vlahovic (13′), raggiunto da Muhameti, con Tantalocchi a togliere la ragnatela dall’angolo del palo di competenza. Il friulano aveva impattato, pivottando sulla rimessa di Regonesi, la spaccata al quarto d’ora di Montevago, servito da Di Mario appoggiato da Migliardi, autore verso la mezzora del diagonale respinto da Bertini sul cross dell’apripista di lì a poco e al 34′ della ripresa di un calcio franco telefonatissimo. Vicino all’intervallo, la sponda dell’ex Partizan da angolo di Muhameti raggiunge il compagno di reparto sottoporta ma defilato a destra sul fondo abbastanza da non riuscire a incrociare. 
Detto che la regular season proseguirà ricevendo l’Inter sabato 11 (ore 13) e a Cesena domenica 19, con la Fiorentina da andare a trovare dopo la osta sperando di impiattare un bel pesce d’aprile a chi ha recentemente eliminato i nerazzurrini dai quarti di Coppa Italia, veniamo alla cronaca. Al 4′ Riccio provoca il secondo corner di fila vincendo il gioco della torre con Ivanovic sulla traiettoria a rientrare del pendolino destro a piede invertito, mentre non può essere considerato un tiro nello specchio lo schema da fermo chiamato dal figlio dell’ex Piacenza e pervenuto comodamente nel ricevitore del portiere di casa due giri di lancetta più tardi. Al decimo il taglio di Palestra non sfonda le maglie difensive locali appoggiato da Muhameti, un altro paio d’orologio e l’incursione di Porcu non sorprende l’estremo bergamasco nemmeno sulla ribattuta. A metà campo invertite, senza presagire il pan per focaccia (apripista Vavassori, il 12 settembre scorso) nel finale, priva di esito la percussione dei due attaccanti bergamaschi (9′) sul filtrante di Mendicino al culmine di una manovra avvolgente. Cinque minuti e la conclusione del serbo ex Partizan sul filo del contropiede per vie centrali viene sbarrata dalla diagonale di Miettinen.

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