Atalanta – Empoli 2-1 (0-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi (cap.), Palomino, Scalvini (31′ st Lookman); Zappacosta (44′ st Maehle), De Roon, Ederson, Ruggeri; Pasalic (44′ st Demiral); Muriel (34′ st Boga), Zapata (34′ st Hojlund). A disp.: 1 Rossi, 57 Sportiello, 5 Okoli, 93 Soppy, 40 Colombo, 41 Chiwisa. All.: Gian Piero Gasperini.
EMPOLI (4-3-1-2): Perisan 7; Ebuehi 6,5, De Winter 5,5, Luperto (cap.) 6, Parisi 6,5; Akpa Akpro 7 (24′ st Henderson 5), Grassi 6 (14′ st Ismajli sv, 34′ st Walukiewicz 5,5), Fazzini 6; Baldanzi 6,5 (25′ st Haas 5,5); Caputo 5,5, Satriano 5,5. A disp.: 22 Ujkani, 40 Stubljar, 26 Tonelli, 3 Cacace, 30 Stojanovic, 18 Marin, 55 Vignato, 14 Pjaca, 23 Destro, 91 Piccoli. All.: Paolo Zanetti 6.
Arbitro: Dionisi dell’Aquila 6,5 (C. Rossi di La Spezia, D’Ascanio di Ancona; IV Sacchi di Macerata. V.A.R. Valeri di Roma 1, A.V.A.R. Muto di Torre Annunziata).
RETI: 44′ pt Ebuehi (E), 13′ st De Roon (A), 41′ st Hojlund (A).
Note: serata serena e frizzante, spettatori 17.864 per un incasso di 358.092,46 euro. Ammoniti Henderson, Palomino e Ruggeri per gioco scorretto, Lookman e Bandinelli per comportamento non regolamentare. Tiri totali 27-5, nello specchio 6-2, parati 3-1, respinti/deviati 6-1. Var: 3. Corner 13-2, recupero 2′ e 6′.

Bergamo – Di mezzo rimpallo e con Bandinelli a lagnarsi della scarpata del secondo uomo assist del venerdì sera, ma chi se ne frega. Via ai festeggiamenti: in casa non si vinceva dalla prima di ritorno con la Samp e in assoluto dal fragoroso uno-due dalla Lazio l’11 febbraio in odore (allora) di Champions. Quando Ruggeri la centra di destro, il piede debole, per l’incornata di De Roon, il pubblico dell’Atalanta tira un sospirone di sollievo appena coperto dal rimbombo dell’esultanza a Curva Nord piena. Figurarsi quando Hojlund la schiaffa dentro di destro approfittando dell’inserimento di Pasalic sul crossetto di Ederson. Colpita da Ebuehi nel flipper verso la pausa, la squadra di Gasperini non smette mai di attaccare a testa bassa finendo per spuntarla in punta della quasi trentina di tiri e del settanta per cento di possesso.
Una partenza sparata con pochi precedenti, quella nerazzurra, viste le tre chances entro il poker cronometrico. Un minuto e il rigore in movimento servito da Zappacosta a Pasalic si trasforma nella conclusione più incespicata e masticata del mondo a palla altissima. Quindi, tocca a De Roon di mancino da fuori servito da Ederson in scia al recupero di Zapata sul distratto De Winter, e a Scalvini che schiaccia in terzo tempo all’eccesso la traiettoria di Muriel dalla bandierina. La coppia colombiana, per la cronaca, non si vedeva dallo start dal 13 agosto sul campo della Samp, prima giornata. Il croato tra le linee prova a rifarsi dell’erroraccio al decimo prolungando in acrobazia verso Zappacosta il pallone da sinistra del Toro di Cali da lui stesso innescato nella corsa, ma il radente è preda del rinvio del centrale destro della difesa ospite. Al quarto d’ora il laterale sorano non approfitta della respinta di pugno di Perisan sul settimo angolo della serie, battuto da Lucho come gli altri, stavolta da sinistra, cercando maldestramente di rimettere la sfera in mezzo a campanile; poco prima, check negativo su un possibile tocco di braccio di Ebuehi. A due corsette dal ventesimo ancora SuperMario cicca la deviazione, in gioco aereo nell’occasione, sfiorando appena il traversone teso di uno Zappacosta decisamente iperattivo, in ritardo però in scivolata (sopra la traversa, 21′) nel gioco da quinto a quinto chiamatogli da Ruggeri.
A due tiretti dalla mezzora è di nuovo il vatreno a staccare nell’ascensore chiamatogli dal terzino zognese, deviato peraltro da Akpa Akpro, ma la porta è un po’ più in qua. De Winter anticipa tutti rischiando l’autogol nello spazzare la trama dell’avanzato Toloi a uno spicchietto dall’intervallo. Duvan, al culmine della percussione insistita della catena di destra, si gira in un fazzoletto trovando la gambona di Luperto. A una sporca dozzina dalla pausa, invece, tocca a Parisi allontanare su un’altra torsione del trequartista di casa, servita dalla bandiera destra. Botta e risposta teoricamente favorevole al 38′, quando Caputo gira male di fronte spalle alla porta l’ammollo di Akpa Akpro e sul rovesciamento, in tuffo, il 91 nerazzurro non centra lo specchio, forse preso leggermente in controtempo dalla deviazione di Luperto sull’ennesima scodella del 77 cresciuto nell’Isola Liri. Mario la spreca una volta di più, un’altra di testa, procuratagli da Ruggeri, davanti all’area piccola, al quarantesimo. Poi il patatrac, col mancino della Valbrembana a rinviarla addosso a Caputo per la girata in area piccola del terzino destro empolese, al culmine dell’unica bella manovra della squadra avversaria, da Parisi a Baldanzi passando dal tacco della mezzala destra ex Lazio.
Chiuso il primo tempo con lo sciupio pure di Toloi staccando sul cross del solito noto (2′ di recupero), la ripresa si apre col velo di Grassi, ex come mister Zanetti, Haas, Piccoli e l’infortunato Cambiaghi, per la la botta alle stelle di Caputo da primo corner ospite. Lucho prova con lo scavino per il connazionale, anticipato dal marcatore diretto e dal portiere (5′), poi all’11’ i brividi lungo la schiena: prima il salvataggio in scivolata di Scalvini nella diagonale su Caputo (involatosi sul liscio di testa di Palomino) e il tap-in in caduta bloccato da Musso dopo un altro corner smanacciato dallo stesso (11′). Sembra il momento meno propizio, eppure ne derivano pari e slancio ulteriore, leggi altro gioco tra pendolini respinto da Parisi (18′). Al 24′ l’autore dell’assist dell’1-1 prosegue la striscia di occasionissime locali gettate al vento, con l’appoggio a lato di fronte giusto per sprecare il lavoro a due Ederson-Zapata, traversone dall’out e sponda in spizzata. Al 2′ di extra time Perisan allunga il guantone per dire di no a Lookman, stessa sorte per il match winner servito proprio dal compagno nel ricomposto tridente con Boga.