Ho sempre pensato che il mitico confronto col Real rappresentasse per un’Atalanta comunque da applausi la carta di tornasole per scoprire il proprio ranking tra le grandi d’Europa, visto che in Italia la banda nerazzurra è da tre anni la squadra che gioca il miglior calcio, asfaltando ogni avversaria. Non sono d’accordo con Capello, che individua nella distanza tecnica il motivo del passaggio del turno, tanto hanno fatto gli episodi, il grave errore arbitrale e l’indecisione di Gollini all’andata, gli sbagli di Sportiello al ritorno. Ed è qui che individuo il solo rinforzo che serve alla Dea per colmare il gap, sia in Champions che in Serie A, anche dopo aver visto la partita contro l’Inter, sfida scudetto decisa dalle tre prodezze di Handanovic. Né Gollini né Sportiello, due bravi portieri, sono al livello dell’immenso balzo atalantino, un gruppo dalle qualità immense, forse pronto per conquistare sia la Champions che lo scudetto. Il consiglio al Gasp, a Sartori e a Percassi è quello di trovare un numero uno all’altezza, quello che è mancato in queste tre sfide con due corazzate stellari, ma che non hanno dominato i ragazzi di Gasperini.
Matteo Bonfanti