Ci pensa un albanese a battere i greci, una storia lungo molti secoli. Con una doppietta di Berat Djimsiti l’Atalanta supera, beninteso a fatica, l’Olympiacos e si prepara ad un giovedì sera di fuoco e fiamme al Pireo, stadio Kariskakis. E’ stata una partita dai due volti, completamente diversi uno dall’altro: primo tempo scialbo, sottotono, in difficoltà e soprattutto sotto di un gol, realizzato da Tiquinho Soares, complice mezza Atalanta. Invece nel secondo tempo con l’ingresso di Koopmeiners, decisivo come al solito ma non fa più notizia, e di Boga si è vista un’altra Atalanta, propositiva, veemente e chiaramente intenzionato a ribaltare il risultato. E a mostrare, finalmente, la differenza di valori tecnici, espressi bene in campo. Con un occhio convinto alla Fiorentina, domenica alle 12.30 si gioca al Franchi, Gasperini preferisce applicare un po’ di turnover. Non cambia la difesa perché non ci sono alternative, invece Maehle e Pezzella laterali, in mezzo De Roon e Pessina, poi Pasalic e Malinovskyi alle spalle di Muriel, ancora opaco e uscito al termine del primo tempo per una affaticamento muscolare, tanto per cambiare. Pedro Martins, tecnico portoghese dell’Olympiacos, bada al sodo e presenta un 5-4-1 che chiude spazi e intenzioni ai nerazzurri. La manovra è lenta e prevedibile con De Roon all’impostazione, ma poco efficace, e Pessina gli fa da spalla ma anch’egli non è lucido e quindi nascono solo pasticci. E da uno di questi sisviluppa all’improvviso il gol del vantaggio greco: è Agibou Camara ad impostare l’azione, lasciato incredibilmente solo da De Roon, scambio tra Onyekuru e Masouras poi Tiquinho Soares da fuori area fa partire un tiro velenoso che passa in mezzo ad una selva di gambe e beffa l’incolpevole Musso. E’ qualcosa di più di una doccia fredda, sembra una maledizione. Ci impiega almeno una mezzoretta l’Atalanta per tornare in partita in maniera convincente, Gasperini effettua un cambio tattico: Pessina passa a sinistra mentre Pasalic affianca de Roon. Va un po’ meglio ma Vaclik, il portiere dell’Olympiacos, trascorre il finale di primo tempo tranquillo. Nella ripresa i cambi decisivi con Koopmeiners e Boga e Pasalic al centro dell’attacco, una scelta tattica sempre interessante. L’olandese prende subito possesso del gioco e i greci non riescono più a contenere le offensive atalantine. Sospinti da una meravigliosa Curva Pisani i giocatori nerazzurri spingono a più non posso: è Toloi a guidare la rimonta mentre Koopmeiners assurge a direttore d’orchestra, Boga spariglia la difesa avversaria che regge grazie all’esperienza di Papastathopoulos e Manolas. Un minuto dopo l’altro, calci d’angolo a go go per l’Atalanta, vacilla la difesa ellenica e in due minuti i nerazzurri ribaltano il risultato: due angoli battuti magistralmente da Koopmeiners fruttano la doppietta di Djimsiti. L’1-1 è un colpo di testa che sorprende Vaclik e e compagni, il 2-1 è un rimpallo nell’area piccola ribadito in rete con forza. Due minuti di fuoco e fiamme, l’Atalanta si trova in vantaggio meritato. L’Olympiacos cerca di scuotersi ma i nerazzurri non hanno problemi a contenere le iniziative greche anche se l’ingresso in campo di Mohamed Camara vivacizza l’Olympiacos ma Musso trascorre anche il secondo tempo e il finale in assoluta tranquillità. Almeno l’Atalanta è tornata a vincere in casa, l’Europa League sembra portare bene. Speriamo.
Giacomo Mayer