L’Atalanta in primissima fila anche all’Europeo: prima la strepitosa prestazione di Gosens, quindi il gol d’intelligente rapina di Pessina insieme ad un Toloi, avanti e indietro, inappuntabile. E adesso che si fa con Robin Gosens? Se prima di sabato pomeriggio il suo cartellino valeva intorno ai 30 milioni, oggi il valore è raddoppiato. E’ quindi possibile che gli emissari del Barcellona o della Juventus vadano di corsa da Percassi per chiudere la trattativa prima che i costi lievitino ulteriormente. Sarà così? Dal punto di vista economico sarà sicuramente un affarone per l’Atalanta ma dal punto di vista tecnico e tattico sarebbe un pericoloso impoverimento. Ecco la spiegazione per l’incedibilità dell’esterno sinistro nerazzurro. Dopo queste prime prestazioni all’Europeo Gosens si è confermato il miglior laterale del torneo davanti al compagno di squadra Joachim Maehle e all’ex Leonardo Spinazzola, tutti e tre usciti dal laboratorio Gasperini. E del resto dove si trova, nel pianeta calcistico, un laterale così forte? Da nessuna parte. Non è un caso che Gosens, insieme a De Roon, a Freuler e a Zapata, formi la banda dei quattro insostituibili negli schemi tattici del gioco nerazzurro. Non è bello a vedersi quando corre, è ingobbito, sembra che fatichi a trattenere la palla tra i piedi, invece è sempre lesto nei triangoli, nelle sovrapposzioni, per non dire dei cross e dei decisivi inserimenti, da quinto a quinto, come si dice al giorno d’oggi. Segna, fa segnare ed è un incursore travolgente in modo particolare con i gol di testa. E conosce profondamente i meccanismi difensivi. Spinazzola è decisamente più elegante, ha una corsa lineare più da mezzofondista veloce, è spettacolare nei passaggi laterali ma ha un handicap che non riesce a togliersi: il gol. Tra Atalanta, Juventus e Roma ha collezionato 111 presenze e 3 gol, Robin in nerazzurro è a quota 115 con 24 gol. E in difesa qualche disattenzione la concede. Comunque stiamo parlando dei due più forti laterali in circolazione. E’ probabile, ma ci crediamo poco, che Gasperini dorma sonni tranquilli anche in caso di partenza del tedesco perché sulla panchina atalantina è già pronto Joakim Maehle che può giocare anche a sinistra benché il suo rendimento migliore sia sulla destra. In nazionale gioca, appunto, a sinistra e nella partita col Belgio, benché la Danimarca sia uscita sconfitta, l’atalantino ha affettato senza pietà uno come Meunier che gioca nel Borussia Dortmund, dopo quattro stagioni al Paris S. Germain. Insomma non uno qualsiasi.
All’Europeo sono al centro dell’attenzione anche gli altri nerazzurri. Pessina segna e gioca come gli ha insegnato Gasperini con incursioni improvvise e grande attenzione in mezzo al campo per tutti gli ottantacinque minuti di gioco, Toloi prima ha propiziato il 3-0 di Immobile contro la Svizzera con un anticipo sonstuoso ed è stato protagonista anche con il Galles. Il più sfortunato Freuler che comunque si riabilita contro la Turchia, dopo le pessime prove nelle due precedenti partite. Può rifarsi negli ottavi. De Roon nel centrocampo del’Olanda è l’equilibratore del gioco e copre il tandem Dumfries-Wijnaldum, poco appariscente ma sempre decisivo, Malinovskyi ha fallito un calcio di rigore con la Macedonia ma non sono mancati assist e punizioni al bacio benchè discontinuo. Il ct russo Cherchesov, nella partita d’esordio del torneo col Belgio, aveva lasciato in panchina Miranchuk, contro la Finlandia l’ha schierato dal primo minuto e l’atalantino ha realizzato il gol dell vittoria con un tocco d’alta classe. Poco impiegato,invece, Pasalic nella nazionale croata, solo pochi minuti nel match con gli inglesi.

Giacomo Mayer