“Il calcio forse avrebbe dovuto fare un passo indietro un po’ prima, senza spettatori non è comunque la stessa cosa. A Bergamo il dolore per la tragedia del Coronavirus non fa assaporare i trionfi dell’Atalanta. L’osservazione dolente e piena di rammarico porta la firma di Gigi Delneri, ex allenatore nerazzurro che a Mediagol ha anche abbozzato un confronto tra la sua squadra del periodo 2007-2009 e quella attuale: “Il modo di giocare audace e propositivo di Gasperini era una peculiarità anche della mia Atalanta”.

Il popolare Baffo di Aquileia sa bene che il paragone non regge se si scorrono le rispettive rose: “Non può esistere in termini di tipologia e qualità dei giocatori – osserva -. Ai tempi lanciammo dei giovani anche provenienti dal vivaio nel grande calcio, adesso è stata raggiunta una dimensione di realtà internazionale: l’Atalanta è tra le prime otto d’Europa, gioco e risultati sono lì da vedere”

Non manca il pizzico d’orgoglio per certi roboanti pomeriggi dell’epoca: “Battere largamente l’Inter di Mourinho (3-1, NdR) non fu certamente un caso – chiosa Delneri -, perché ieri come oggi c’era la mentalità di giocarsela alla pari con tutte, comprese le più forti. Ogni tanto ci scappava qualche scoppola fisiologica…”. Il qui e l’ora sono contraddistinti da un nemico invisibile fuori dal campo: “Sono legato a Bergamo e ai bergamaschi, ce la faranno”.