Ecco la risposta, dopo Atene. 4-0 alla Sampdoria con la doppietta di Koopmeiners, che ha festeggiato il compleanno nel migliore dei modi, con il colpo di testa di Pasalic e con il gioiello di Miranchuk. Un successo di manifesta superiorità su una squadra avversaria che ha subito la veemenza dei nerazzurri per tutti i novantadue minuti di gioco. E la classifica torna a farsi bella. Insomma la Dea è di nuovo col passo veloce e feroce dei bei tempi, nemmeno lontana parente di quella di Firenze, seppur scippata. Adesso c’è solo da aspettare la trasferta di Roma per capirne di più ma già l’assaggio di lunedì sera è una lusinghiera premessa.
Gasperini ha recuperato Palomino, subito tra i migliori in campo, ha perso nella fase di riscaldamento Malinovskyi e lo ha sostituito Pasalic. E il croato ha immediatamente sbloccato il risultato con un tuffo di testa, da autentico uomo d’area, dopo solo sei minuti di gioco. Al suo fianco, sulla destra, Pessina incontenibile, frizzante e lesto a penetrare in area dalle parti del malcapitato Murru, dall’altra parte toccava a Boga, non particolarmente brillante, mentre era il centrocampo a dominare con la straordinaria coppia Koopmeiners-Freuler mentre De Roon giocava da centrocampista aggiunto con forza e determinazione. Teun in mezzo ad impostare ma sempre lesto ad inserisi, i due gol non sono un caso. Lo svizzero, a sua volta, triangolava, ed era un piacere a vederlo, con Hateboer e Pessina, e infatti il cross per Pasalic è partito dal suo piede, la difesa, orfana di Demiral e Djimsiti, presidiata da Palomino e Toloi, peccato per il capitano che salterà Roma per squalifica dopo una prestazione sontuosa, infine Zappacosta nel ruolo specifico di pendolino. Il movimento continuo dei nerazzurri con inserimenti da tutte le parti ha fatto perdere la testa ai doriani anche perché se Torby ed Ekdal cercavano di limitare Koopmeiners e De Roon con tanta buon volontà e poco altro, Sensi, che avrebbe dovuto curarsi di Freuler, girovagava sperduto in mezzo al campo, tant’è vero che è stato sostituito alla fine del primo tempo. Messa così la partita, era inevitabile che a governare, a dominare e, poi, a vincere sarebbe stata una sola squadra: l’Atalanta.
I numeri del confronto non lasciano adito a dubbi: sedici tiri a sei, nove tiri in porta a uno, 57% contro 43% di dominio e nel primo tempo addirittura 63% contro 37%. Non c’è stato un attimo di tregua anche perché dopo il gol di Pasalic la Dea ha aumentato i ritmi e le occasioni. Il raddoppio ha esaltato l’organizzazione perfetta: lancio di Falcone, Hateboer in mezzo al campo risponde di testa, raccoglie Pessina che un pallonetto delizioso lancia Koopmeiners: 2-0 senza problemi. L’Atalanta è indiavolata, il 2-0 non basta e nel primo quarto d’ora della ripresa assedia letteralmente la porta doriana. Si va vedere Caputo, Musso para. Quindi l’assalto si conclude con il secondo gol dell’olandese grazie ad un meraviglioso assist di Miranchuk, tornato in campo al 14’ dopo un’assenza di oltre un mese. Il russo è quindi protagonista nel finale col il 4-0: parte da destra, s’accentra e di sinistro fulmina Falcone. Pochi minuti prima il palo di Pasalic, poi quello del fischiatissimo Conti. Adesso tutti a Roma.
Giacomo Mayer