Dai due scudetti di fila in Primavera al Manchester United, passando per il battesimo del gol all’esordio nel 7-1 all’Udinese al Gewiss Stadium il 27 ottobre dell’anno scorso, per l’inchiesta sulla paternità adottiva che gli ha eliminato temporaneamente il secondo cognome e infine per le voci sull’interessamento del Parma mai concretizzato. Traore, ultimamente chiamato Amad Diallo e basta, con Amad sulla maglia sopra il 79 da aggregato alla prima squadra, ala mancina del 2002, secondo Gianluca Di Marzio è già dei Red Devils: per una cifra da capogiro, 30 milioni, che ne fa un nuovo caso Kulusevski. Il giocatore, però, per questioni legate al permesso di lavoro sarà in Inghilterra solo a gennaio.

L’attaccante ivoriano, diciottenne dall’11 luglio scorso, del resto è un giocatore dai grandi numeri. Non un goleador in senso stretto, piuttosto un assistman e un fantasista al servizio della prolificità offensiva dei compagni. Il biennio a livello Under 19 in nerazzurro, agli ordini di Massimo Brambilla, l’ha eccezionalmente temprato. Tanto che Gian Piero Gasperini non ha esitato a gettarlo nella mischia. Il suo ruolino di marcia da atalantino? 23 reti in 41 match nell’Under 17 di Giovanni Bosi, 13 in 46 in Primavera, 1 in 6 in Youth League, 1 in 3 spezzoni da senior. Non solo una questione di cassa e plusvalenza, ma di talento che merita la chance delle chances.