Atalanta Under 23 – Legnago Salus 1-0 (0-0)
ATALANTA U23 (3-4-1-2): Vismara sv; Solcia 6,5, Bonfanti 6, Ceresoli 7; Palestra 6,5, Mendicino 6 (1′ st Gyabuaa 6), Awua 6 (24′ st Sidibe 6,5), Bernasconi 6; Mallamo (cap.) 7; Italeng 5,5 (1′ st Cisse 6,5), Di Serio 6 (24′ st Rosa 5,5). A disp.: Gelmi, Avogadri; Del Lungo, Berto, Ghislandi, Roaldsøy, Masi, Chiwisa. All.: Francesco Modesto 6,5.
LEGNAGO (3-4-1-2): Fortin 7; Noce 5,5, Motoc 6 (48′ st Tabué sv), Zanandrea 6,5; Muteba 6,5, Viero 6 (33′ st Baradji ), Diaby 6 (33′ st Casarotti 5,5), Mazzali 6; Van Ransbeeck 6,5; Giani 6 (15′ st Sambou 6), Rocco (cap.) 5,5 (15′ st Svidercoschi 5,5). A disp.: Businarolo, Tosi, Travaglini, Ruggeri, Lonardoni, Franzolini. All.: Massimo Donati 6.
Arbitro: Poli di Verona 7 (Signorelli di Paola, Martinelli di Potenza; IV Frazza di Schio).
RETE: 46′ st Cisse (A).
Note: serata fredda e uggiosa, terreno pesante. Spettatori 359 per un incasso di 1.365 euro. Ammoniti Mendicino, Van Ransbeeck, Diaby, Casarotti e Solcia per gioco scorretto. Occasioni 8-2, tiri totali 14-4, parati 4-0, respinti/deviati 3-3. Corner 6-1, recupero 2′ e 4′.

Caravaggio – Il fortino di Fortin e del grande ex Massimo Donati cade come il Legnago Salus, neopromosso da zona playoff, quasi allo scadere. Una punizione contro dopo un’altra di Van Ransbeeck bucata in uscita da Vismara, un contropiede secco controllato e rifinito da Sidibe, il portiere dribblato e il matchball a porta sguarnita che fa scattare in piedi staff e panchina. Una volta la risolse in prima squadra a Bologna. Adesso Moustapha Cisse, a segno all’esordio a Gorgonzola nel ko con la Virtus Verona il 5 settembre scorso per poi essere inghiottito dall’infermeria, ha appena regalato all’Under 23 una terza sorella in tema vittorie dopo quelle, parimenti tra le mura amiche, contro Giana e Pro Vercelli il 15 e il 24 del mese scorso. Dopo un mese e mezzo e un arto lussato, riecco un lampo del guineano che porta a 11 punti in 9 turni i nerazzurrini (una partita in meno, ad Alessandria si recupera a fine mese) davanti al co-chairman Stephen Pagliuca (foto atalanta.it – Michele Maraviglia). Un successo meritato in vista della decima giornata a Novara martedì prossimo.
Primo squillo al quarto sullo schema da destra (autoprocurato) di Mallamo per l’ascensore marca Di Serio sopra la traversa, ma ha dell’incredibile il rimorchio alle stelle di Italeng su palla dal fondo di Palestra, invitato al movimento da Solcia, alla nona sinfonia cronometrica. I veronesi sbagliano le aperture, leggi Mazzali che entra in campo allargando all’eccesso a destra per Giani, ben tenuto da Ceresoli (12′), rischiando ancora sul doppio tentativo del centravanti camerunense (contrato) e Mendicino sulla ribattuta davanti alla lunetta (a lato) alle soglie del ventesimo, al culmine di una discesina di Bernasconi.
Se il laterale destro a tutta fascia converge per il conato pretenzioso a metà frazione, due minutini più tardi un errore atalantino in disimpegno rischia d’innescare imparabilmente la coppia d’attacco ospite con Rocco a servire il compagno però già oltre l’ultimo difendente. La monodia nerazzurra prosegue imperterrita. A un tiro di schioppo dalla mezzora, sull’onda del secondo angolo a favore, ecco il controcross palestriano su cui s’avventa di fronte piena ancora la seconda punta dei bergamaschi che non inquadra lo specchio.
Siamo al poker di chances nitide, mentre di là il belga tra le linee spara sulla barriera la punizione mancina dai 23 metri conquistata da Zanandrea per il giallo di Mendicino, che precede proprio il suo, di pura frustrazione, a danni di Italeng. Siamo nei pressi del quarantesimo, la Baby Dea molla qualcosina e l’asse Giani-Rocco non sa punire l’uscita imperfetta di Bonfanti (42′) a ruota dal tentativo del capitano marca Salus in mezzo a una selva di gambe. Non esattamente un’occasione, invece, la telefonata di Awua da 25 metri a un pokerino abbondante dall’intervallo, prima vera conclusione nello specchio di una sfida a senso pressoché unico. La ripresa s’avvia con la svettata solciana vanificata da chissà quale fallo di confusione (5′) sul primo corner, sempre di Mallamo, dalla destra, ma a doversi mettere le mani nei capelli è Rocco per non aver intuito in tempo l’intuizione del compagno in trequarti sotto forma di filtrante prima del decimo: la gambetta, in scivolata, fa il resto.
Comincia una sfida nella sfida con l’estirada by Di Serio sul suggerimento dal centrocampista ex Crotone e Pro Vercelli allargatosi a destra (13′), smorzata dal contrasto di Motoc, e col paio di cambi biancazzurri. Anche perché Zanandrea (18′) innesca Sambou, stoppato dal braccetto destro di casa. I controbreak dell’Under 23, scollinato il ventesimo, producono la svettata ancora by Di Serio smanacciata in fallo di fondo su cross di Ceresoli, poco dopo un tentativo invano di magata in mischia dell’atalantino con la fascia al braccio addosso al muro avversario. Poi, il nulla fino a 4′ dal 90′, quando Bonfanti s’arrampica in cielo per deviare il piazzato di Mallamo chiamando Fortin al colpo di reni risolutivo. Vanificato lo sforzo dell’ottimo Ceresoli, schierato terzo dietro a sinistra ma quasi sempre dedito alla fase offensiva, nel procurarsi la mattonella con fallo di Casarotti. Il folle finale è alle porte, dietro l’ultima ripartenza buona.
S.F.