Atalanta – Torino 4-3 (1-0, 2-2) dopo i tempi supplementari
ATALANTA (4-3-3): Ndiaye 6,5; Zortea (cap.) 6,5, Okoli 6, Heidenreich 7, Brogni 6,5; Kulusevski 7 (43′ st Gyabuaa 6,5), Da Riva 7, Ta Bi 6,5; Peli 7 (39′ st Traore 7), Piccoli 6, Cambiaghi 7,5 (29′ st Colley 7,5). A disp.: Nozza Bielli, Bergonzi, Girgi, Guth, Louka, Ghislandi, Cortinovis, Kraja, Pina Gomes. All.: Massimo Brambilla 6,5.
TORINO (4-3-1-2): Gemello 7; Singo 6,5, Ferigra (cap.) 6, Potop 5,5 (33′ pt Sportelli 5,5), Michelotti 5,5 (1′ st Isacco 6); De Angelis 6 (9′ st Gilli 5,5), Onisa 6,5, Kone 6,5 (36′ st Buonavoglia 6); Petrungaro 5,5 (9′ st Belkheir 7,5); Millico 6,5, Rauti 6. A disp.: Trombini, Ambrogio, Marcos Lopez, Moreo, Ghazoini, Cuoco, Tordini. All.: Federico Coppitelli 6.
Arbitro: Meraviglia di Pistoia 5,5 (Garzelli di Livorno, Meocci di Siena; IV Marcenaro di Genova).
RETI: 13′ pt Cambiaghi (A), 20′ st Belkheir (T), 32′ st Kulusevski (A), 51′ st Singo (T), 4′ e 7′ sts Colley (A), 10′ sts Millico (T).
Note: serata calda e leggermente velata, spettatori 450 circa. Ammoniti Kone, Da Riva, Isacco e Ta Bi per gioco scorretto. Allontanato Brambilla al 51′ st per proteste. Corner 11-6, recupero 1′ e 6′ (1′ nel sts).

Parma – Urge ripassino alla voce palle inattive, e magari anche a “chiusura della pratica quando si domina”. Ma il solco è segnato. Finisce come l’andata delle semifinali di Coppa Italia (6 febbraio), anche se qui ci si giocava la corsa al titolo. Cambiaghi batte il colpo rimasto orfano di bis, Belkheir il rintocco e Kulusevski la fetta sbagliata con deviazione nemica, senza evitare – complice Singo a tempo scaduto – la noia pericolosissima dei supplementari. Varrebbe la classifica migliore in regular season, prima contro quarta, ma un doppio Colley (match winner nel trofeo della coccarda, abbandonato il mese dopo al Filadelfia), al rientro dal tour marocchino del Gambia, decide d’infilare lo score in cassaforte. In contropiede, assist di Traore (il giorno prima nel 3-1 del quarto di ritorno dell’Under 17 in casa della Juve) in ambo i casi, col lob di testa e quindi col radente nell’angolino. La Primavera dell’Atalanta non scivola sul Torino guadagnando la finalissima di venerdì, sempre al “Tardini”, contro la vincente di Inter-Roma (martedì al “Ricci” di Sassuolo), per rincorrere un titolo che manca ormai dal ’98 (Vavassori) e sarebbe il terzo (il primo nel ’93 con Prandelli).
Entro il tris di lancette i nerazzurri hanno già assommato le chances del futuro apripista brianzolo, il cui tracciante al volo di sinistro sul cambio campo di Zortea viene stoppato da Ferigra, e Ta Bi, che riceve da rimessa laterale impegnando Gemello in due tempi. La presa del portiere granata alla cinquina cronometrica non è invece a rischio sull’appoggio di fronte di Okoli, svettato sull’angolo da destra di Kulusevski. Per rompere il ghiaccio occorre il tredici calato da Cambiaghi dal limite, aiutato dal palo interno nella carambola vincente e a rimorchio del numero 10, inseritosi a sinistra sovrapponendosi a Brogni che gliela ridà sulla sponda involontaria di un Singo improvvido in uscita. Pare una gara a chi usa meglio il sinistro, anche se la supremazia territoriale resta di marca orobica. Al 19′ tocca alla punizione dal lato destro di Kone (contatto Da Riva-Millico) che sibila poco oltre il montante, un giro di lancetta dopo al corridoio aperto dall’asso svedese a Piccoli con l’estremo altrui a proteggere di piede il palo di competenza. Al 26′ solo il miracolo del numero 1 piemontese può dire di no all’ariete di Sorisole, salito stavolta in cielo – con carambola su Potop – sull’invito dalla bandierina del fantasista deputato a tutti i calci da fermo. Pugni serrati proprio a perpendicolo sulla riga di porta, che non servono a rintuzzare l’ascensore al 36′ chiamato da Peli dall’out destro perché impreciso, al pari della fotocopia però sottoporta alzata a un tiro di schioppo.
Nella prima frazione per il Torello dalle corna spuntatissime si segnalano solo il mezzo acuto di Rauti stoppato da Heidenreich (27′) e un improbabile destro a giro dai venti metri di Millico alla mezzora sull’invito di Onisa, ma la Baby Dea ha un Da Riva in più per spezzare le trame avversarie, come alle soglie dell’intervallo quando Petrungaro non passa nonostante il lavorio carsico di Onisa. Nella ripresa il poker di lancetta trova la girata di testa in torsione ancora di Piccoli: niente mira nemmeno al 6′, stesso crossatore, l’onnipresente Zortea, solo che qui la sfera sorvola la traversa. Scheggiata nella parte alta da Peli sull’apertura del play veneto all’ottavo, mentre di là il pretenzioso cucchiaio (12′) di Belkheir dietro il vertice destro sollecita il volo plastico a bloccarlo di Ndiaye e quindi Heidenreich è una furia cieca nel fungere da saracinesca su Millico, arrivato a rimorchio di Onisa. Il problema è chiuderla e i Brambilla-boys, ora votati alle ripartenze, non ci riescono venendo puniti. Al quarto d’ora Brogni riceve da Cambiaghi e la mette dal fondo per Kulu che la raddoppierebbe facile se non esistesse il colpo di reni di Gemello, cinque minutini e il ceco si distrae aprendo l’autostrada a Rauti, contrato in corner dall’estremo senegalese, ma la torre del centravanti sul successivo calcio da fermo è buona per controllo di petto e girata mancina a mezz’altezza davanti all’area piccola di Belkheir, già killer nella semifinale di ritorno di Coppa Italia il 6 marzo scorso a ruota del penalty del 9. Tra 22′ e 23′ erroraccio di Cambiaghi che spreca alle stelle il la del nordico e diagonale provvidenziale di Zortea che impedisce la rimonta all’autore del pari su allungo di Kone, scalato a terzino sinistro dopo il primo cambio. A 13′ dal 90′, Ta Bi per Brogni, seconda palla concessa da Ferigra, destro di Dejan e Kone (pare) spiazza in scivolata frontale il suo portiere. A 3′ dall’inizio del recupero, ecco il triangolo con Belkheir con Millico ad allargare la botta. La beffa per trascinarla all’extra time piove dalla zuccata dieci secondi oltre il quinto minuto concesso, da angolo dalla destra del bomber torinista, dopo il salvataggio di Ndiaye sullo stesso marcatore (da fuori). Primo tempo supplementare, con Gianpaolo Bellini ad alzarsi a dare ordini per l’espulsione dell’head coach: al 7′ Gyabuaa rientra da sinistra calciando centralmente, Da Riva alza il sinistro su appoggio di Brogni (8′) e Piccoli (10′) si gira su scucchiaiata di Zortea (scarico di Colley) senza angolare a sua volta. Nell’ultimo spicchio a disposizione Heidenreich salva in estirada sulla linea un altro possibile guizzo di Belkheir su schema da corner Millico-Ferigra: da lì parte l’azione del 3-2, un altro contropiedino e il risultato è in ghiaccio, salvo la punizione del goleador degli altri smanacciata da Ndiaye nella sua porta.

Simone Fornoni