6a giornata serie C girone A – Busto Arsizio, Stadio “Carlo Speroni” – giovedì 25 settembre (ore 18.30)
Pro Patria – AlbinoLeffe 0-3 (0-3)
PRO PATRIA (3-5-2): Rovida 5; Reggiori 6 (29′ st Auci 6), Masi 5,5, Travaglini 5,5; Orfei 6,5, Bagatti 6 (29′ st Mora 6), Di Munno 6,5 (47′ st Marra sv), Ferri (cap.) 5,5 (1′ st Citterio 6), C. Dimarco 6; Mastroianni 6, Ganz 5,5 (5′ st Udoh 6). A disp.: 12 R. Gnonto, 6 Viti, 13 Aliata, 39 Motolese, 40 Schirò, 11 Renelus. All.: Leandro Greco 5,5.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Di Chiara 6,5; Sottini 6,5, Potop (cap.) 7, Baroni 7 (36′ st Garattoni sv); Gusu 6,5, Lupinetti 8 (1′ st Agostinelli 6), Astrologo 6,5, Parlati 7,5 (40′ st Mandelli sv), Barba 6; Svidercoschi 6 (14′ st Sarr 6), De Paoli 7 (14′ st Lombardi 6,5). A disp.: 26 Bonfanti, 46 Carrara; 58 Brighenti, 79 Lekaj, 11 Sali, 21 Angeloni. All.: Giovanni Lopez 7.
Arbitro: Picardi di Viareggio 7 (Alessia Cerrato di San Donà di Piave, Posteraro di Verona; IV Dasso di Genova. Football Video Support Martone di Monza).
RETI: 4′ e 38′ pt Lupinetti (A), 44′ pt Potop (A).
Note: pioggia nella ripresa, spettatori 350 circa. Espulso il vice allenatore dell’AlbinoLeffe Simone Arceci al 32′ pt. Ammoniti Lupinetti per gioco scorretto, Baroni e Ganz per reciproche scorrettezze, Bagatti per gioco scorretto, Di Munno per proteste. Tiri totali 14-7, nello specchio 5-5, parati 5-2, respinti/deviati 2-1, legni 0-1. FVS: 1 (P, 16′ st per presunta trattenuta di Baroni a Udoh). Corner 4-3, recupero 2′ e 4′.

Busto Arsizio – A ruota del primo successo stagionale in casa col Cittadella, buona la seconda in casa della gloriosa quanto derelitta Pro Patria (quarto ko e soli due pari) a metà del trittico destinato a chiudersi domenica alle 15 allo Stadium di Zanica. Buonissima la prima di Tommaso Lupinetti, innesto estivo, nella porta altrui, poi l’AlbinoLeffe si livella da solo una strada apparentemente in discesa soffrendo forse all’eccesso e la mezzala pescarese cresciuta nel Monza deve imbracciare la doppietta nel momento peggiore del primo tempo. Tris di Potop da palla inattiva alle soglie dell’intervallo, grazie alla mattonella conquistata da un utilissimo e frizzante De Paoli (vice-assistman del primo gol, Reggiori gli esce fallosamente incontro), e match virtualmente chiuso. Nella ripresa gli attacchi a testa basse ma privi di troppo costrutto degli azzurrostrisciati, pressoché sempre indotti a concludere a vuoto o contro il muro, non spostano gli equilibri: 8 punti in 6 giornate e concretezza vicina al top con turnover di cinque undicesimi riuscitissimo. E c’è il primo clean sheet stagionale.

Avanti col sinistro basso al volo da centro area del centrocampista su assist dal fondo con lo stesso piede da Parlati, innescato a sua volta dal tacco-suola di De Paoli lungo la sventagliata di Sottini, i seriani paiono in controllo e addormentano la partita per un po’. Al netto del rinvio by Di Chiara addosso a Bagatti e il difendente davanti a lui che lo controlla, causa lancione entro il paio cronometrico da Travaglini senza comunque sviluppi, e della punizione alta di Christian Dimarco al 16′ a un metro dalla lunetta per la diagonale fallosa di Barba sull’accentrato Orfei. Doppio pericolo, invece, verso metà frazione, quando il pendolino destro di casa chiama alla smanacciata il portiere bluceleste, il futuro sigillatore del punteggio deve mettere una pezza sul sinistro al volo del fratello d’arte e l’ex Mastroianni alza troppo la fronte sul corner susseguente dalla bandierina sinistra. Al 25′ il rimorchio Orfei-Ganz, a proposito di parentele illustri, produce un destro secco quasi in lungolinea prima del limite respinto dall’ultimo ostacolo tra i legni.

Allarme suonato oppure no, il centravanti locale viene contrastato benone dal figlio del mister del Torino (27′) scheggiando appena in gioco aereo l’ennesimo passaggio lungo e alto, stavolta a firma Di Munno, che al 34′ ci riprova dal centrosinistra ancora per il terzo tempo di Mastroianni centralissimo. Poco prima, però, il mancato aggancio dell’assistman-rompighiaccio sull’allungo da destra di De Paoli, servito in catena da Gusu, dove il campo finisce. Niente paura, giusto la strizza su petto-destro alto del buon Simone, il Mauriziogenito, prima della conduzione baroniana via navata per il destro incrociato del ventenne di centrocampo a mezz’altezza nel sacco. Opera completata al 44′ dal capitano-perno rumeno, che schiaccia davanti al secondo palo lo schema da punizione di Astrologo verso sinistra lasciando Rovida semi-immobile, disturbato anche dal blocco-velo di Sviderscoschi.

Se Orfei riprova a ridurre le distanze cogliendo l’esterno alto della rete, la ripresa si annuncia un pro forma anche se ci crede molto Udoh, sostituto dell’acciaccato Ganz, che ricevuto dal suo regista si gira sul mancino dal limite trovando la deviazione in angolo dell’estremo azzanese ex giovanili Milan pur a sfera già fuori specchio, forse per evitare il corner stesso causa deviazione di un compagno. Comunque poca roba a decimo scollinato, compresa l’alzata aerea da palla inattiva e il tiro-cross dal fondo. FVS chiesto da Greco oltre l’ora di gioco su una scodellata di Bagatti con spizzata di Citterio che provoca le proteste del neo centrattacco tigrotto per una spinta di Baroni, ma da bordocampo non si ravvisa alcunché, con tutto che è Di Chiara a prendersi un calcione dal volto noto dalle parti del Campus. Lopez è già passato al 3-5-1-1 con Lombardi alle spalle di Sarr e ancora il braccetto destro altrui si fionda in area sul corner, il quarto, dimenticandosi che la porta è più sotto.

Siamo allo spicchio finale. Al 26′ solita palla da destra e solita svettata di Mastroianni per la presa alta e comoda di Di Chiara, anticipando la traversa piena di Gusu su palla sporca dal fondo di Parlati. Forse l’attrezzo era uscito, forse no. C’è rimessa, noi la chance la contiamo lo stesso. Il 10 di casa rinnova la questione personale da ariete senza corna appuntite con chi è deputato a prendergliela di mano, quindi il primo angolo in rosso-giallo sul salvataggio di Travaglini su Sarr, sinistro potente da posizione contestuale in asse con Lombardi e la prima parata di Rovida sul piattone aperto dalla distanza da Gusu, virato a sinistra solo per l’occasione, in coda a due batti e ribatti a dieci dal novantesimo. Agostinelli non riesce nella deviazione sottoporta, Mandelli entra e sfiora il poker (42′) col sinistro in corsa apertogli di tacco da Sarr a centrocampo: Rovida alza i pugni, ma al cielo ci finiscono quelli dei bergamaschi per l’esultanza.
Simone Fornoni

Foto U.C. AlbinoLeffe – Tommaso Berardi