Spal – Atalanta 2-3 (1-1)
SPAL (4-3-3): Magri 6,5; Forapani 6, Csinger (cap.) 5,5, Nador 5, Borsoi 6; Markhiyev 7 (36′ st Roda sv), Mihai 6, Sperti 7 (36′ st De Milato sv); Ellertsson 7,5 (45′ st Breit sv), Wilke 5, Orfei 5,5 (13′ st Noireau Dauriat 6,5). A disp.: Rigon, Saio, Simonetta, Fiori, Pavek, Traore, Yabre. All.: Paolo Mandelli 6,5.
ATALANTA (3-5-1-1): Sassi 5,5; Cittadini 6, Berto 6, Ceresoli 5,5 (44′ st Bernasconi 7); Oliveri 6,5, Giovane 6,5 (31′ st Del Lungo 6), Panada (cap.) 6, Chiwisa 6, Renault 7; Sidibe 8 (36′ st Pagani 7); Cisse 6,5. A disp.: Pardel, Hecko, Fisic, Omar, Regonesi. All.: Massimo Brambilla 6,5.
Arbitro: Kumara di Verona (Catani di Fermo, Voytyuk di Ancona).
RETI: 7′ e 30′ pt Sidibe (A), 15′ pt e 25′ st Ellertsson (S), 49′ st Cisse (A).
Note: pomeriggio con pioggia iniziale, spettatori 100. Ammoniti Giovane, Borsoi e Noireau Dariat per gioco scorretto. Tiri totali 12-17, nello specchio 5-6, respinti/deviati 2-5, parati 3-4, legni 0-1. Corner 6-6, recupero 1′ e 5′ .

Ferrara – Quell’ultima palla del gallomeneghino che raggiunge Bernasconi, l’estirada parata di Pagani e il tap-in. La pantera Moustapha Cisse affonda in extremis la settima unghiata in campionato per il settebello di fila della Primavera dell’Atalanta, che in attesa dello scontro tra Cagliari e Juventus posticipato all’11 maggio riprende ai sardi il terzo posto (57 a 55) a meno tre dal gong. Da segnalare, oltre alla solita prova monstre da tuttocampista, la magia a 360 gradi di Alassane Sidibe, zampata sottomisura e girata di testa in torsione per la doppietta imbracciata anche da Ellertsson per una Spal volitiva ma retrocessa matematicamente al gong.
Il trequartista con l’8 dipinto sulla schiena, già a segno nel tris a campi invertiti quando sulla panchina altrui c’era Fabrizio Piccareta, fatto fuori all’Epifania, scrive quindici sinfonie (diciotto totali) sullo spartito di un campionato che per la rotazione di Massimo Brambilla necessita della corsetta al secondo posto, attualmente dell’Inter che è a due lunghezze, provando a fare bottino pieno anche nelle tre che restano contro Verona (sabato 30, alle 17), Torino (lunedì 9, 16, al Filadelfia) e Sassuolo.
La schioda quasi subito la soluzione interna di Oliveri dall’out per l’inserimento di Giovane, agevolato nell’assist del rompighiaccio Nador che gli fa carambolare la palla sul petto (mani, protestano i locali) propiziandogli il mini scarico in controsterzata per il rigorino ravvicinato in movimento del compagno tra le linee. Al decimo l’apripista spunta di fronte incrociando l’ammollo di Renault, quindi il contrappasso per il raddoppio rimasto in canna quando Ceresoli rinvia corto a favore di Sperti e grazie all’asse tra mezze ali avanzanti per l’islandese il sinistro a filo del palo di Sassi è la certezza del pareggio. Al 25′ il guineano spreca addosso a Magri, anziché cercare il taglio dell’ivoriano, il lungolinea dell’esterno palermitano, ma sono pericolosi anche gli estensi che a un paio cronometrico scarso ne sfornano un’altra col borseggiatore dell’1-1 a imbeccare la sponda di Forapani per il tap-in di Mihai dall’area piccola sciaguratamente alle stelle. Al cannoniere scelto nerazzurro, invece, la mira non fa difetto raccogliendo l’ennesimo cross del francese per indirizzare lo stacco sotto l’incrocio.
Poco più tardi è ancora il protagonista della domenica a duettare di tacco col franco-milanese, il primo a pungere nella ripresa alzando il mirino, la cui corsa verso il fondo si arresta sul portiere altrui. Ben altro lavoro per il collega bergamasco, costretto agli straordinari a tre dalla pausa sul mancino secco di Sperti aperto da Markhiyev e soprattutto sulla successiva botta in diagonale di Wilke alzata in corner a guantone proteso. In agguato, nondimeno, l’errore sotto forma di smanacciata per trasformare in assist per l’eroe del “Mazza” il crossetto di Borsoi. Un patatrac che fa seguito all’emozione forte per la prima convocazione in prima squadra. La zuccata dell’aspirante triplettista (27′) sbatte contro l’ostacolo finale, mentre il puntero bergamasco a una manita dal novantesimo non sfrutta l’apertura di Del Lungo saggiando i guanti dell’ultimo baluardo nemico per poi centrare la traversa svettando sulla scodellata di Renault. Se però c’è Mousta sotto porta, a tiro dell’annullamento (offside del difensore subentrato) all’ex Cremonese della stoccata nel gioco da quinto a quinto, no problem. Ah, il 4 maggio a Venezia c’è la Coppa Italia da strappare alla Fiorentina…