Tra i giganti – Nella stagione 2006/2007 il Villa d’Almè non ancora diventato Villa Valle, che ha al comando il duo Pellegrinelli-Ferrari, ha appena concluso un discreto campionato di Promozione. I giallorossi vengono però, anche un po’ a sorpresa, ripescati in Eccellenza ed è già estate quando ad Andrea squilla il telefono. All’altro capo niente po po di meno che Oliviero Gas Gas Garlini, implacabile bomber di Atalanta, Lazio e Inter negli anni 80, ora general manager dei brembani. Non porta più i calzoncini, ma anche incravattato il capocannoniere del campionato di Serie B ‘85/’86 con 18 reti ha un non indifferente fascino e Andrea un po’ come Ulisse al cospetto delle sirene presso la baia di Ieranto ne rimane invaghito. Rinuncia pure alle vacanze già prenotate e si porta a casa gli insulti di tutti gli amici, che fanno gli offesi per il “bidone” del loro compare, ma Francesca, la fidanzata dando prova d’amore e di avere scorte pressoché infinite di pazienza lo sostiene, anzi tifa per l’”Andre”. L’occasione è ghiotta e non bisogna lasciarla scappare. Il salto dalla Seconda Categoria all’Eccellenza è notevole, il livello della rosa è davvero molto alto, guardandosi attorno nello spogliatoio, Andrea, che non passerà alla storia per essere il centrocampista più alto del calcio bergamasco, si sente ancora più piccolo attorniato da “giganti” come Pilenghi, Cassinelli, Gaffuri, Bonicalzi e mister Castellani in panchina; tuttavia con la voglia di fare fatica, fedele allo stile del vero bergamasco: testa bassa e pedalare e aiutato non poco da Giancarlo Nani Riva riesce a ritagliarsi il suo spazio. Riva lo prende sotto la sua ala protettrice e aiuterà Andrea ad ambientarsi al meglio. I due, da compagni di squadra, sono diventati grandi amici e anche dopo tante stagioni da quella vissuta ai piedi della Val Brembana lo ricorda come il compagno migliore che ha avuto. Chi ben comincia è già a metà dell’opera, recita l’antico adagio e pare proprio che le cose si mettano al meglio per Andrea che si toglie pure lo sfizio di partire titolare nella gara d’esordio del campionato e ricevere un 7 pieno come voto in pagella. In tutto metterà insieme 20 apparizioni. Quella che più gli resta nel cuore è la trasferta, giocata allo stadio di Seregno in notturna che gli fa vivere, proprio come recita lo spot della Champions in onda in quegli anni sulle reti Mediaset: “un mercoledì da leoni”.
Come in ogni favola che si rispetti l’eroe deve attraversare mille pericoli e difficoltà, Andrea che di questa storia è l’eroe non si sottrae a questo destino nel bel mezzo di questa stagione, infatti, si trova a dover affrontare il primo infortunio serio della sua carriera: lesione del collaterale del ginocchio. Fortunatamente sarà anche l’unico infortunio grave. Sta lontano dai campi per due mesi, ma torna in tempo per guadagnarsi la conferma per l’anno successivo, non fosse per quella saudade che non lo molla mai del tutto e la dirigenza del Gorle questo lo sa, Andrea risponde al primo squillo del telefono: “Torno a casa!”. E così dodici mesi dopo torna a vestirsi di bianco e celeste, quei colori non li toglierà più per le successive quindici stagioni.

Gorle-Champagne – La campagna acquisti per la nuova stagione non si limita all’ex-novo Guariglia, oltre che ad una rosa di livello più che buono a far fare il salto di qualità a tutto l’ambiente è l’ingaggio di Giulio Cagliani. Uno degli allenatori più vincenti del panorama regionale: 13 campionati vinti in tutto e una passione indomabile nel cuore. Numerosi sono i calciatori che si sono lasciati conquistare dal suo carisma e guidati dalla sua sagacia tecnico-tattica sono arrivati a epiche vittorie. E Cagliani arriva a Gorle proprio con questo intento: aggiungere un alloro alla sua già formidabile bacheca. Andrea sente sulla pelle che con questo mister può fare grandi cose, il mister pretende che a centrocampo tutto passi dai piedi del “Guaro” e con un Guariglia che crea e l’altro che finalizza il Gorle esprime un gioco spumeggiante, un vero calcio-champagne che li porta in carrozza a vincere il campionato e approdare, sarà la prima volta per il Gorle nella propria storia, in Prima Categoria.

Come Oriali – Lì, sempre lì, lì nel mezzo, finché ce n’hai stai lì. Quale pezzo migliore di quello che Ligabue, il rocker di Correggio, dedica al nerazzurro Oriali per spiegare la storia di Andrea con il Gorle? Stagione dopo stagione trovarlo a dirigere i lavori di costruzione a centrocampo è sicuro, certo e puntuale come i mandarini a Natale. Sembra in grado di “superare le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce senza invecchiare” e collezionare così oltre 400 presenze con la numero 4 azzurro e bianca indosso.

Dal campo alla scrivania e ritorno – Le richieste negli anni non sono mai mancate, da squadre di categoria maggiore, o che offrivano una busta particolarmente cospicua come rimborso a fine mese, ma l’amore che lo lega a Gorle è viscerale. Andrea ringrazia, sorride, ma declina ogni volta. Ama così tanto il Gorle che quando la società rischia di sparire è lui che ci mette faccia e portafogli e la salva dall’oblio.
Come un fulmine a ciel sereno il presidentissimo Cattaneo decide di dire basta. Lascia tutto nella mani del Comune che, per i soliti motivi e sbolognando la faccenda con un poco comprensibile messaggio in politichese non è intenzionato a mantenere in vita la società che è a tutti gli effetti sana e vitale. Oltre a tutti i conti in ordine, diversi sponsor fedeli nel tempo credono nel progetto e c’è un settore giovanile con 250 atleti. Andrea, quasi fosse Batman, chiamato al dovere dal bat-segnale sparato nel cielo gorlese, si “inventa” presidente. L’amore per questa società non si può misurare ed è pronto a dare tutto se stesso non solo in campo, perché non smetterà mai nemmeno un giorno di allenarsi e giocare, ma anche dietro la scrivania. Fare il presidente si rivelerà ben più difficile di qualsiasi tackle affrontato a pelo d’erba, ma non molla, non l’ha mai fatto e non vuole farlo ora, del resto Andrea si è sempre ispirato a Ringhio Gattuso. Insieme al presidente se ne vanno anche alcuni sponsor storici e Andrea si trova a maneggiare la classica coperta corta. Dopo la giornata lavorativa e l’allenamento, resta in sede fino a notte inoltrata per trovare la strategia migliore per “salvare” il Gorle. I momenti di sconforto non mancano, uno su tutti ha segnato Andrea; quando durante un allenamento sente alcuni suoi compagni lamentarsi del ritardo nella consegna delle buste. Andrea si sente tremendamente in colpa e non si da pace. La colpa non è certo sua, anzi. Ma teme che quelli che considerava compagni e amici possano prendersela con lui e minare i rapporti che si sono creati negli anni a causa di questi problemi.
Il Gorle, lo spogliatoio, i ragazzi suoi compagni, la maglia a righe verticali valgono qualsiasi sacrificio e dopo averci dormito giusto giusto una notte all’allenamento seguente si presenta con un mazzo di buste sigillate e come fosse un postino consegna la posta ad ogni membro della rosa.

Un matrimonio lungo 17 anni – Siamo arrivati ai giorni nostri, ormai e la favola di Andrea Guariglia ha ancora molte pagine da scorrere. Il fratello Nicola dopo un paio di stagioni fuori dal giro per motivi personali decide di tornare a giocare per chiudere la propria carriera “in campo”. Lui si accasa a Ranica e da lì muove i fili come un abile burattinaio per far succedere ciò che tutta la famiglia sogna da tempo: i fratelli Guariglia di nuovo insieme. Nicola sa che per convincere Andrea a lasciare Gorle deve giocare il carico da undici e infatti cala l’asso dicendogli che sarà la sua ultima stagione. Lo vuole al suo fianco e vuole provare a vincere il campionato e così portare il Ranica in Prima Categoria. Andrea vacilla, stavolta sa che dire di no sarebbe fare un torto al fratello e allora dopo 17 anni svuota l’armadietto al campo di via Roma e cambia maglia. Alle soglie dei quarant’anni, quando tanti player hanno già dismesso da un po’ il calzoncino e la scarpa chiodata, Andrea è ancora protagonista in mezzo al campo. E dopo qualche stagione è di nuovo a far coppia col fratello. Nella stagione 2022/2023, la sua prima con la nuova maglia del Ranica è un qualcosa di memorabile. I gialloblu si issano in vetta alla quinta giornata e non cedono più il posto. Collezionano 73 punti in 30 partite perdendo una sola volta in tutto il torneo. Stravincono il girone B della Seconda Categoria e riportano la squadra seriana in Prima dopo diverse stagioni di assenza.
Moioli sarà il bomber con 13 reti, Nicola ne mette 9, Andrea segna solo un gol, ma è pesante come un macigno: alla venticinquesima giornata contro il Grassobbio, che di fatto chiude i giochi e assegna il titolo virtuale alla compagine guidata dai gemelli terribili del calcio bergamasco.
La vittoria tanto attesa, tanto sperata, tanto voluta da Andrea e da suo fratello è finalmente realtà e il numero 4 invita alla festa in mezzo al campo un’ospite speciale: la piccola Sofia, la nuova arrivata di casa Guariglia.

Il “compagno” di squadra ideale – “Francesca mi permette di fare ciò che amo più di tutto: giocare a calcio. Lei mi conosce e sa che è parte importante della mia vita e non mi ha mai tarpato le ali o messo i bastoni tra le ruote. Anche oggi che siamo genitori, ci aiutiamo, facciamo squadra, ma quando ho gli allenamenti e le partite lei si occupa della piccola Sofia. Questo che mi fa è un regalo incommensurabile perché mi permette di avere la testa libera per tutto il tempo che dedico al calcio e godermi al meglio la mia passione. Inoltre, non manca mai di seguirmi la domenica. A loro corre sempre lo sguardo quando metto piede in campo. E come da piccolo cercavo papà e mamma, ora cerco gli occhi di mia figlia che ora come allora mi fanno sentire dentro un fuoco che mi carica e mi anima e mi aiuta a dare tutto me stesso per questo sport che amo alla follia e che senza di esso non sarei riuscito a essere la persona che sono oggi”.
E’ proprio vero che dietro ad un grande uomo c’è una grande donna. Ma vi svelo un segreto che avevo promesso ad Andrea di non rivelare, ma sapendo che farà piacere a lady Guariglia mi prendo la responsabilità di non mantenere la promessa fatta. Francesca è la prima tifosa di Andrea non gli ha mai chiesto di rinunciare al pallone per nessun motivo, conditio sine qua non unica e sola è che la borsa, dopo ogni allenamento e dopo ogni partita, se la disfi lui e si faccia la lavatrice. Anche se per un uomo, talvolta, riuscire a far funzionare quegli aggeggi infernali può essere ben più difficile che giocare centinaia di partite è un compromesso più che favorevole.

Ancora 5 minuti… – Un po’ come da piccolo, con la mamma alla finestra che chiama spazientita per la cena imminente, così si sente Andrea quando accenna solo un pensiero verso la fine della propria carriera. Facendo due conti sono vent’anni che ogni domenica segue la solita routine: doccia, colazione e caffè scaramantico al solito bar poi si torna a casa, si prepara il borsone e poi a casa della mamma Lodovica a pranzo: il menù è fisso: pasta in bianco e bresaola, Pippo Inzaghi docet.
Gli brillano gli occhi al “Guaro” quando si toccano questi argomenti “Ho paura che mi mancherà tutto questo, mi mancherà il campo, ma che mi mancherà più di tutto lo spogliatoio. E’ il luogo sacro che non puoi spiegare a chi non l’ha mai vissuto”. Già lo spogliatoio. Come fai a spiegarlo? Nello stesso momento ci sono ragazzi di vent’anni e uomini di quaranta. Andrea ammicca quando ripensa ai discorsi che faceva da giovane e sorride e un po’ si imbarazza quando racconta che ora invece i discorsi sono molto, ma molto meno calienti. Con gli altri giocatori-papà si scambiano consigli e trucchi da usare con il piccolo di casa. E dice di sentire le occhiate stupite che gli lanciano i ragazzini. Andrea comprende lo stupore e realizza che sì, sta diventando grande. Succede che rimane a volte seduto per qualche istante nello spogliatoio con i propri pensieri e ricorda gli anni che sono passati, le vittorie, le sconfitte, gli allenamenti al caldo della preparazione e al gelo dei mercoledì sera di lavoro atletico. Tante stagioni sono passate sotto i tacchetti delle Predator di Andrea, di cui dice di avere avuto ogni modello fin da quella presentata in occasione di Euro 2000 con lo strap sulla linguetta; ma niente è cambiato per il centrocampista. La passione per il calcio è rimasta la stessa: infinitamente grande. Anzi, forse ripensandoci una cosa è cambiata: prima guardava solo i canali sportivi, ora grazie a Sofia sta scoprendo che ci sono pure i canali dei cartoni animati.

LA SCHEDA
Nome e cognome: ANDREA GUARIGLIA
Data di nascita: 19.09.1985
Ruolo: centrocampista
Piede: destro
Numero di scarpa: 41

LA CARRIERA
2023-24                Ranica Calcio                     Prima Categoria              
2022-23                Ranica Calcio                     Prima Categoria              
2021-22                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2020-21                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2019-20                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2018-19                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2017-18                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2016-17                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2015-16                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2014-15                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2013-14                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2012-13                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2011-12                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2010-11                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2009-10                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2008-09                Calcio Gorle                       Prima Categoria              
2007-08                Calcio Gorle                       Seconda Categoria        
2006-07                Villa d’Almè                       Eccellenza
2005-06                Calcio Gorle                       Seconda Categoria        
2004-05                Calcio Gorle                       Seconda Categoria        
2003-04                Calcio Gorle                       Seconda Categoria        

A cura di Paolo Arrigoni