Che cos’hanno in comune Giovanni Rivera, detto più notoriamente Gianni, classe 1943, alessandrino di nascita, primo pallone d’oro italiano nel 1969 e capitano del Milan della stella stagione 1978/1979 e Maicol Bellina, classe ‘83, capello biondo ingellato e scarpini griffati con il baffo di Beaverton che ha fatto sfracelli sui campi orobici tra Serie D, Eccellenza, Promozione e Prima categoria? Nulla, direbbe anche il meno perspicace tra i lettori. Effettivamente, per quanto il nostro conterraneo si sia distinto con l’attività pedatoria per eccellenza, l’Abatino ha davvero fatto la storia nazional-pallonara. E invece qualcosa in comune c’è. Entrambi sono cresciuti, o per meglio dire hanno addestrato le proprie specialità balistiche, sul duro selciato del campo dell’oratorio. In barba a Masia, cantere, Youth League e compagnia cantante con campi in erba perfettamente pettinata e palloni gonfiati con ossigeno selezionato e cresciuto in provetta, il retrobottega della parrocchia è sempre stato e, speriamo, sempre sarà fucina di talenti. Maicol ne è la prova. Fino a 11 anni non ha mai indossato un paio di scarpe da calcio. Il suo stadio, il suo campo, il suo mondo era il cemento dell’oratorio di Gorlago.

GALEOTTO FU IL COMPAGNO – Un giorno, quasi per caso, un compagno di classe di Maicol notando che se la cavava meglio con i dribbling che con il teorema di Pitagora lo invita ad andare al campo d’allenamento. La proposta è allettante: “In settimana c’è l’allenamento e al sabato pomeriggio si gioca”. Affare fatto! Sta per cominciare un viaggio che è ancora ben lontano dal vedere il traguardo.
Maicol milita per quattro stagioni nel Gorlago, fino alla categoria giovanissimi. Fin da subito gioca in attacco e il ruolino di marcia non è niente male: 21 reti il primo anno, 25 il secondo, 32 il terzo e addirittura 39 il quarto e ultimo anno. I compagni di squadra sono gli amici di sempre, gli amici di sempre sono i compagni di squadra, la soddisfazione è pertanto esponenziale quando arrivano anche quattro vittorie e altrettante gioie nelle fasi finali.
Nel 1995 i Gorlago-boys fanno il double e vincono anche il torneo di Alzano Lombardo. Una competizione organizzata sullo storico campo di terra battuta di Alzano Sopra. Una vera arena per cuori forti e ginocchia che non temono di grattugiarsi al suolo. Ma a rimanere nei ricordi di Maicol non è solo la vittoria, bensì la presenza di una squadra croata tra le partecipanti. Tra le loro fila un centrocampista biondissimo, come Maicol, si porta a casa il premio di miglior giocatore. Era Luka Modric, il pallone d’oro madridista del 2018. Maicol, scherzando, ma sinceramente felice, dice, ancora oggi, che è uno dei pochi calciatori bergamaschi ad aver giocato contro ad un pallone d’oro e averlo battuto.

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