“Vedere i compagni che compiono imprese come quella di Kharkiv contro lo Shakhtar da fuori è qualcosa che mi ha fatto soffrire, perché non potevo far niente per aiutare la squadra”. Parola di Duvan Zapata, che ormai prossimo al rientro, forse già all’Epifania contro il Parma al Gewiss Stadium, si è espresso attraverso i canali ufficiali dell’Atalanta: “Ero a Siviglia il famoso 11 dicembre, la qualificazione agli ottavi di Champions League l’ho vissuta al ristorante portandomi dietro l’iPad – la rivelazione del centravanti di Cali -. Gli altri clienti, vedendomi esultare, mi guardavano strano chiedendosi chi fossi… I ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario”.

Il toro ha trascorso al Centro Bortolotti di Zingonia una settimana di Natale insolitamente lavorativa: “Mi sono allenato da solo, ma era il prezzo da pagare per recuperare la condizione, anche perché ormai sono fermo da tanto tempo e spero di poter rientrare dalla prossima partita – spiega Duvan, out dal 12 ottobre scorso per la lesione all’adduttore destro rimediata in amichevole ad Alicante con la sua nazionale contro il Cile -. Ho comunque trascorso il Natale in famiglia: se c’è quella, un posto vale l’altro. Anzi, i miei due figli mi hanno tenuto occupato anche durante le partite che sono stato costretto a vedere in tv durante la mia assenza…”.

La voglia di tornare è tanta: “È stato un 2019 storico, chiusosi benissimo col 5-0 al Milan davanti al nostro pubblico che ho vissuto dalla tribuna – è il saluto di Zapata -. Ho segnato tanti gol, anche se senza l’infortunio avrebbero potuto essere molti di più. Il più bello? Forse il secondo al Torino (nel 3-4 di Parma, NdR). Ma a ripensarci anche quello di testa al Sassuolo non era male. Adesso mi basta rientrare per poter dire che l’incubo finalmente è alle spalle”.