di Simone Fornoni

Duvan Zapata da martedì mattina è a Siviglia a curarsi i postumi della lesione all’adduttore destro. Senza misteri, anche se da quel 12 ottobre del crac ad Alicante durante Colombia-Cile di ombre e dubbi se ne sono trascinati in misura eccessiva per non far sospettare i tifosi e, forse, anche gli addetti ai lavori. Nonostante sia ospite dell’amico fisioterapista Carlos Alberto Pedrosa e seguito con una marcatura a uomo old style dal collega Simone Campanini dello staff dell’Atalanta, il centravanti di Cali da molti viene visto come un ex in fase di decollo nel calciomercato invernale.

“È in Spagna per restarci, visto che a gennaio va al Real Madrid per 80 milioni di euro”. Sembra un fake tipo il comunicato dei servizi segreti che, per preparare l’opinione pubblica al peggio sondandone le reazioni, ai tempi venne redatto indicando nel Lago della Duchessa il luogo della sepoltura di un Aldo Moro in realtà ancora vivo. Ma è il succo del tamtam in rete del post Dinamo Zagabria: tempo per esultare quasi non ce n’è, bisogna guastarsi la festa andando per forza alla ricerca delle teorie del complotto, corroborate del resto dalle parole di Gian Piero Gasperini, dalla case history degli appetiti sul numero 91 esploso soltanto in maglia nerazzurra dall’estate 2018 in avanti e dalle recenti esclusioni dalla lista dei convocati, contro la Juventus e nel penultimo turno del Group Stage C di Champions League. E va detto che tutti speravano, o meglio credevano, che il Gran Rientro si sarebbe consumato già contro il Manchester City.

Il pubblico di fede atalantina s’interroga rilanciando quella che fino a prova contraria è una bufala, o al massimo uno dei tanti e nemmeno inediti rumors sulla vedette di Zingonia in tema di plusvalenze. Il giocatore che una volta piazzato al miglior offerente ti mette a posto tre bilanci di fila, come se le chiusure d’esercizio ai piani alti del Centro Sportivo Bortolotti non facessero registrare attivi mostruosi da tre San Silvestri a questa parte, con quella nuova che potrebbe raggiungere quota 200 milioni complessivi.

Fatto sta che l’allenatore in persona, certamente non al settimo cielo nel dover constatare che nonostante l’asserita guarigione clinica Duvan ha tuttora timore a scattare e calciare la palla con la grinta e la potenza che gli sono universalmente riconosciute, a favore di telecamere, microfoni e taccuini ha parlato con una voce sola. E si sa che quella del Gasp e quella della Società sono una monodia ormai da tre stagioni e (quasi) mezza. “Non se la sente, noi dobbiamo rispettare le sue sensazioni e non possiamo permetterci di schierare chi ha paura. Se si ha paura e non si riesce a tirare la palla a dovere, non si può giocare nemmeno in difesa, figurarsi in attacco”, il Gasperini-pensiero. L’alone dei sospetti inconfessabili è difficile da cancellare. Per un motivo più degli altri: il club non ha comunicato alcuna data, né dell’inizio né della fine del trattamento sivigliano. Senza Zapata il rischio è che piova sul bagnato. Anche se l’interessato può consolarsi col sole andaluso.