“Sono finalmente guarito dal Coronavirus. Parola di Paulo Dybala, cui il quarto tampone ha regalato il sospirone di sollievo. Una luce in fondo al tunnel del lockdown del calcio italiano di serie A? Macché. “Non esiste una data al momento per la ripresa del campionato – ha sottolineato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, durante il question time alla Camera dei deputati -. Tutto dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica dei contagi. E la ripartenza è legata al rispetto dei protocolli sanitari di sicurezza”. Sulla gioia per la ritrovata salute della Joya targata Juventus, più che le frasi di prammatica del titolare del dicastero sotto la lente d’ingrandimento, a metterci più di una pietra del pessimismo è il nuovo caso di positività al massimo livello del pallone nazionale.

In una sorta di derby subalpino con l’amico del Papu Gomez, anche lui con la numero 10 (di Juve-Inter dell’8 marzo) all’asta su Shirtum pro ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ecco il passo indietro di marca granata sulla ripartenza: “Nel corso dei primi esami medici effettuati ai calciatori del Torino FC, è emersa una positività al COVID-19. Il calciatore, attualmente asintomatico, è stato posto immediatamente in quarantena e verrà costantemente monitorato”, la nota ufficiale dei dirimpettai cittadini. Sul nome, causa privacy, il riserbo più totale. Ma è evidente a chiunque che se alle soglie del via libera agli allenamenti di squadra, previsto dall’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio per il prossimo 18 maggio, questo nuovo caso rasenta il macigno.

Perché la paura che si fermi di nuovo tutto in corso d’opera, a training individuale cominciato per mezza serie A, rischia di concretizzarsi in altri danni, quando le tv detentrici dei diritti delle partite hanno già promesso che in caso di stop definitivo 250 milioni non raggiungeranno le casse delle società. All’Atalanta, intanto, tornato al lavoro il portiere titolare Pierluigi Gollini proprio oggi, mercoledì 6 maggio, l’unica vera grana è la sua riserva Marco Sportiello, positivo al terzo tampone il 22 aprile scorso e suo sostituto il 10 marzo nell’ottavo di ritorno a Valencia in Champions League.