Atalanta – Roma 4-1 (0-1)
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Romero (1′ st Palomino), Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (44′ st Mojica); Malinovskyi (37′ st Miranchuk), Pessina (1′ st Ilicic); D. Zapata (27′ st Muriel). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 27 Depaoli, 44 Gyabuaa, 79 Diallo, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.
ROMA (3-4-2-1): Mirante 5; Mancini 5,5, Smalling 5,5, Ibanez 6,5; Karsdorp 6, Lo. Pellegrini 6 (36′ st Villar sv), Veretout 5,5 (36′ st Carles Perez sv) Spinazzola 6,5 (21′ st Bruno Peres 5); Pedro 6 (30′ st Cristante sv), Mkhitaryan 6,5; Dzeko 6,5. A disp.: 13 Pau Lopez, 5 Juan Jesus, 20 Fazio, 24 Kumbulla, 18 Santon, 62 Calafiori, 42 Diawara, 21 Borja Mayoral. All.: Paulo Fonseca 5,5.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 5,5 (Longo di Paola, Cecconi di Empoli; IV Ayroldi di Molfetta. Var Irrati di Pistoia, AVar Tolfo di Pordenone).
RETI: 3′ pt Dzeko (R), 14′ st D. Zapata (A), 25′ st Gosens (A), 27′ st Muriel (A), 40′ st Ilicic (A).
Note: Atalanta in maglia grigia con fregi e scritte blu per l’undicesima edizione del Christmas Match: le casacche dei giocatori andranno all’asta per beneficenza. Espulso Bangsbo (fisiologo Atalanta, in panchina) al 38′ pt per proteste. Ammoniti Lo. Pellegrini, Malinovskyi, Romero e Mancini per gioco scorretto, Mirante per ritardata rimessa in gioco, Gasperini (54′) per proteste. Tiri totali 14-5, nello specchio 7-3, respinti 5-0, parati 3-2, legni 0-1. Corner 3-2, recupero 3′ e 0′.

BergamoDuvan non la metteva dal 27 ottobre, la doppietta all’Ajax in casa. Josip, in campionato, dal primo marzo a Lecce, per poi calare il poker a Valencia il 10 nell’ottavo di ritorno e il rompighiaccio a Liverpool il 25 novembre. Subito sotto per mano, pardon il piede, del solito Dzeko, 6 in 11 scontri diretti, ma nella ripresa, in assenza del separato in casa Gomez, ci sono Ilicic e i due assist a beneficio della coppia Zapata-Gosens per mettere la freccia prima del tris servito sul piattino del Christmas Match e dell’assolo del sigillo del 4-1 finale. L’Atalanta batte la Roma in rimonta rilanciandosi in campionato: settima a 21, scavalcando il Verona, meno 3 dalla Lupa col Bologna cui rendere visita mercoledì 23 e la partita di Udine da recuperare il 20 gennaio. E soprattutto rispolverando i suoi gioielli.
Al 3′ la doccia fredda, con Veretout a chiamare Mkhitaryan sul lato corto a sinistra e il terribile Edin (83 con la Lupa, al quarto posto all time insieme a Montella) libero di girarsi sul sinistro per il radente. Toloi e Romero si perdono le marcature, Freuler non fa in tempo a rinculare: l’effetto della coperta corta in attacco si riflette anche sulla fase difensiva, che perde i riferimenti e anche palloni in eccesso, tipo a cronometro triplicato quando l’apripista lancia Spinazzola che sull’uscita precipitosa di Gollini di mancino coglie la base esterna del palo con un pallonetto. Al 14′ la percussione di Malinovskyi sembra favorire lo svizzero che incespica all’ingresso in area: Pellegrini spazza in ripiegamento. I nerazzurri non riescono a giocare di squadra, vedi scivolata in tutti i sensi lungo la linea di fondo di Zapata, controllato stretto da Mancini, al quarto d’ora. Il colombiano là davanti soffre di solitudine, due giri di lancetta e il regista ospite spalanca il corridoio ancora al bosniaco, anticipato all’ultimo da Djimsiti grazie a una diagonale alla Bellini. Al 20′ la punizione autoprocurata di Malinovskyi (Smalling gli esce fallosamente addosso) è una telefonata di cortesia a Mirante, un cross inoffensivo sul secondo legno. Forse il flash atalantino più significativo è alla mezzora, con Romero a impostare, Gosens a sganciare l’ammollo dalla sua zolla e Hateboer in ritardo, scavalcato dalla palla. I capitolini chiudono i varchi con uno schema speculare e una linea di mezzo aggressiva: il primo tiro nello specchio è di De Roon al 32′, al volo, da fuori, sulla seconda palla concessa dall’angolo da sinistra (conquistato da Zapata, contrasto con Mancini) di Malina, anch’esso allo start della serie: il portiere altrui non deve muovere altro che i guantoni per la presa a tenaglia. Al 34′ è invece l’ennesimo ex Ibanez a deviare fuori dalla porta la stoccata dal limite dell’ucraino sull’asse Gosens-Zapata. Se ne vedono di ogni: il piazzato del Colonello sulla barriera con tre compagni lanciati vanamente a disturbarla (Freuler, De Roon e Pessina) al 36′ e il rosso diretto al fisiologo-collaboratore tecnico Bangsbo per una parola in eccesso all’arbitro.
Ci si trascina stancamente e al 42′ di nuovo Ibanez stoppa il tedesco sullo scambio col centravanti colombiano, quindi sempre lui su Ruslan a rimorchio del precedente con Freuler a ciccare la sfera. Il Gasp inverte i due sulla trequarti (il monzese vira a centrodestra). Al 2′ di recupero Gollini deve volare sul calcio franco di Pellegrini (contatto Pessina-Dzeko) e in seguito all’angolo del play francese Pedro calcia debolmente a lato sulla respinta della difesa. Nella ripresa il tecnico di casa opta per Palomino-Ilicic al posto di Romero (ammonito)-Pessina per un simil 3-4-3 e l’1-1 è vicinissimo: al 3′ Malinovskyi tira male di esterno-collo sinistro, dal dischetto, sprecando il lavoro di Zapata e la sponda di Hateboer. I break nemici restano pericolosi: al decimo la ripartenza coglie Pedrito in combinazione con Veretout che dalla lunga di sinistro costringe l’estremo-rapper al tuffo. Due minuti e Karsdorp rischia in estirada su Gosens, altri quattro e c’è finalmente il sospirato pari, con Freuler a innescare Malinovskyi e da lì, grazie al velo sul contrasto di Mancini, il filtrante di Ilicic per il destro di potenza di Zapata sbattendo sulla faccia inferiore della traversa prima di entrare. Lo sloveno (25′) prova l’assolo da destra impegnando severamente Mirante e di lì a poco serve il traversone al bacio per taglio e svettata vincente di Gosens. Dentro il Ronaldito, cui basta una manciata di secondi per sfruttare un retropassaggio sbagliato da centrocampo del play d’Oltralpe, involandosi ed evitando l’ultimo ostacolo in dribbling e serve il tris di sinistro. Dentro Cristante per Pedro alla mezzora, ma due corsette cronometriche dopo Mirante e Ibanez (di testa) dicono di no al destro di Gosens e al lob di Freuler, salvato sulla linea. A 9′ dal 90′ ecco Carles Perez e Villar per i due centrali in mezzo, ma c’è spazio solo per il ritorno al gol di Sam Giuseppe che ne dribbla quattro piazzandola a fil di primo palo (40′).
Si.Fo.