La novità forse più clamorosa per l’estate che verrà, vuoi per la categoria in oggetto, l’Eccellenza, vale a dire la Serie A dei dilettanti, e vuoi per la storica prima volta, quanto a fusioni, per due piazze ultra-celebrate come Grumellese e Atletico Chiuduno. I buoni rapporti mantenuti negli anni, i primi ammiccamenti occorsi lungo una stagione, quale la scorsa, tutt’altro che semplice, sono ufficialmente convogliati in una maxi-operazione che porta dritto sul massimo palcoscenico dilettantistico il neonato Atletico Chiuduno Grumellese.

Un logo nuovo di zecca, valso da sintesi salomonica dei due campanili in oggetto, è dunque molto più di un emblema. Uno stemma che abbraccia idealmente le realtà calcistiche di Chiuduno e Grumello del Monte, fondendole in un tutt’uno che promette ulteriore pepe in un panorama che, in vista del prossimo anno, garantisce derby a go-go e sfide da batticuore con realtà limitrofe destinate a porre più di un bastone tra le ruote fresche di rodaggio. Valcalepio, neopromosso, che battezzerà verosimilmente l’Eccellenza con tanto entusiasmo. Sirmet Telgate, destinato a recitare un ruolo di primo piano, dopo la crescita vissuta a fari spenti nelle vesti della matricola.

E ora, Atletico Chiuduno Grumellese, mix stuzzicante di ambizione, ingrediente-cardine della quota chiudunese, interpretata dalla famiglia Gritti, e di quella confidenza con il palcoscenico di cui Diego Belotti, storico presidente della Grumellese, si fa fiero interprete. Il nerazzurro, a onor del vero un po’ camaleontico, dato il ricorso a un ampio ventaglio di mute da gioco, da una parte. E dall’altra, il giallorosso, così identificativo della piazza grumellese ma non solo, perché dopo tutto, siamo ad analizzare le tinte cromatiche della provincia di Bergamo: autentica fucina di dilettanti, nonché scrigno privilegiato per quella passione collettiva, che è il calcio, quello vero, quello vissuto, sofferto, sui campi più disparati. Quelli di provincia, per l’appunto. Colori sociali in via di definizione, ma tutto lascia presagire che il neonato pacchetto dirigenziale si affiderà ancora una volta a un salomonico compromesso. Il nerazzurro per la prima squadra; il giallorosso per il settore giovanile, a partire da una formazione Juniores che rappresenta, da tempi non sospetti, il tratto saliente dell’oculato lavoro compiuto da una Grumellese che non si scopre certo oggi, quanto a lancio di pedine promettenti, pronte persino per il salto tra i professionisti. Due nomi tra tutti, “Gallo” Belotti e Alberto Alari. Equo il ricorso ai campi da gioco, con il “Renato Paris” designato quale teatro per le gare di campionato di prima squadra e Juniores, mentre gli impianti del “Luciano Libico” di Grumello daranno luogo, oltre che agli allenamenti, alle gare di Coppa Italia e alle sfide riguardanti le fasce basse del vivaio. Circa duecento i tesserati che verosimilmente converranno nel progetto, ma l’attesa è naturalmente tutta per una prima squadra che non vuole certo apparire defilata, nei rapporti di forza che andranno a delineare un attesissimo campionato. Guida tecnica, come nelle previsioni, di pertinenza di Lorenzo Gusmini, una vita trascorsa da centralone dalla comprovata affidabilità e oggi astro nascente, nel panorama degli allenatori orobici. Forse la dote più ragguardevole, a disposizione di Diego Belotti, dati i quattro anni più che soddisfacenti trascorsi dal “Gus” sulle panchine del settore giovanile della Grumellese. E per la rosa che verrà, le pietre basali prendono il nome di Edoardo Gambarini, classe ’97, enfant prodige ai tempi della Grumellese di stanza in Serie D, reduce da una parentesi al Caravaggio, e Stanislav Bahirov, classe ’98, cresciuto nel Padova ma consacratosi tra Crema e Grumellese. L’uno centralone difensivo, proprio come lo fu Gusmini da giocatore, e l’altro attaccante votato ai gol, ma anche al sacrificio: entrambi accomunati dalla consapevolezza di non rappresentare più la scommessa, il jolly riconducibile alla regola sui giovani, bensì il nucleo fondante, il settore nevralgico, di una formazione chiamata a fare bene fin da subito. E che l’avventura cominci: il nero e l’azzurro, a braccetto con il giallo e il rosso, verso un arcobaleno di colori che unisce virtualmente due piazze di successo, chiamate oggi all’unione di intenti.

Presidente: Rubens Scaburri.

Vicepresidente: Marco Gritti.

Direttore generale: Diego Belotti.

Direttore sportivo: Olisse Viscardi.

Segretari: Angelo Bonomelli, Andrea Ruggeri.

Consiglieri: Mattia Bonomelli, Domenico Finazzi, Luigi Gritti, Marco Lorenzi.

NikolasSemperboni