stadi Matteo Bonfanti
L’ala destra è straordinario estro, ma anche modestia da vendere. Perché chi gioca in quel ruolo ha la classe per andare in porta, ma preferisce servire con un cross al bacio il bomberone che sta al centro. L’attaccante si prende gli applausi e le copertine, il numero sette molto di più: l’amore della gente. George Best, Gigi Meroni, Roberto Donadoni e per chi bazzica il calcio dilettanti un certo Lucio Stacchetti che chi l’ha visto giocare lo ritiene l’esterno bergamasco più forte di sempre. Umiltà e allegria: il diesse della Trevigliese non ha perso le qualità che aveva in campo e parlare con lui è scoprire un pallone più bello, fatto di sorrisi sulle labbra. E’ appunto il fùbal di Stacchetti, quello mitico degli anni Settanta e Ottanta.
Lucio, partiamo dall’inizio. “Sono di Almé e sono nato nel 1957. Da bambino il calcio mi piace subito, mi diverte un sacco. Così vado a giocare nello Sporting Club 63, una società bergamasca che ora non c’è più, dove incontro un grande maestro, mister Giulio Masini detto “Basso”, una persona che mi fa capire cosa si deve fare quando si gioca in una squadra e quanto sia importante il gruppo”.
Da lì ad Alzano. “Sì, succede che lo Sporting Club 63 si fonde con l’Alzano, allora in Prima categoria. Io sono giovane, mi nota il signor Tironi, un altro grande del calcio dell’epoca. Lui, che aveva giocato nella Solbiatese, mi convince ad andare a fare un provino a Solbiate Arno in un club di Serie C. Mi prendono e mi trasferisco lì, lontano da casa, insieme ad altri ragazzi a dormire in una sorta di casa del giovane, la famosa università del calcio”.
A 17 anni sei già lontano da casa. Non senti la nostalgia? “Per niente, anzi è stata un’esperienza bellissima che ricordo volentieri. Tornavo ad Almè una volta al mese, gli altri giorni ero a Solbiate ad allenarmi. Dopo poco mi nota il mister della prima squadra e faccio l’esordio nella Solbiatese, in Serie C. Mi ricordo ancora la partita, il derby col Sant’Angelo Lodigiano, società che ora è sparita e mi dispiace. L’inizio della mia amicizia con Tom Astolfi si deve a quel periodo lì: io e lui a Solbiate, stagioni bellissime. Io ero un’ala destra, un calciatore corretto e fantasioso, lui, che adesso è un mister molto paziente e il migliore del calcio provinciale, da giocatore era un vero rampino, un terribile picchiatore. Quando ci siamo conosciuti mi ha subito rifilato una gomitata, giusto per mettere in chiaro le cose”.
Insieme arrivate alla Virescit. “Anche lì vivo un’esperienza esaltante: dalla Promozione fino alla C, poi di nuovo in D. Nella stagione 1981-1982 lo storico derby con l’Atalanta in Coppa Italia. Perdiamo 1-0, ma è comunque una festa”.
Racconti bellissimi, ce ne sarebbe per scrivere un libro. “Sì, il calcio mi ha sempre divertito tantissimo. Non ho mai pensato, come fanno tanti ragazzini di oggi, a fare carriera. Mi piaceva il pallone, amavo giocare, tutto qui. Dopo i cinque anni alla Virescit, ho fatto due anni a Romano, tre alla Colognese e altri due alla Tritium. Ho vinto tanto e se mi guardo indietro mi dico che sono stato un uomo molto fortunato. La mia è stata una carriera favolosa”.
Ora fai il diesse e sei sempre al fianco di Tom Astolfi. “E devo a Tom il fatto di essere rientrato nel calcio. Appese le scarpe al chiodo, non ne volevo sapere di fare il dirigente. Andavo a giocare la domenica mattina con i miei amici. Sette anni fa Tom mi ha ritirato dentro. Lui in panchina, io a fare il diesse, prima alla Fiorente Colognola, poi all’Arcene, adesso alla Trevigliese. Con lui mi trovo benissimo, collaboriamo su tutta la linea. A Treviglio i soldi sono pochi quindi non possiamo fare voli pindarici, ma il gruppo è buono e la società ci lascia lavorare in autonomia”.
Un Oscar alla prima parte della stagione della tua Trevigliese. “Al gruppo. Poi se proprio devo scegliere un ragazzo dico Algisi, da sette anni con me e Tom. E’ come il vino, migliora invecchiando. Ora, a 31 anni, è fortissimo”.
Pronostici di giornata. Andate a Sondrio. “Sarà dura perché i valtellinesi sono davvero un’ottima squadra, con elementi di valore assoluto, ma nel calcio può succedere di tutto. Quindi mi gioco la tripla. Vincessimo sarebbe un bel regalo al fratello di Tom, Mario Astolfi, mister del Ciserano primo in classifica”.

Eccellenza – Girone B in campo domenica alle 14.30
A. Lazzate-Crema 1908 (all’andata 1-0) x
Base 96-Fanfulla (1-1) 1
Cavenago-Galbiatese (0-2)  x
Cisanese-Rivoltana (2-1) 1
Ciserano-Desio (3-0) 1
Real Milano-Verdello (3-0) 12
Sondrio-Trevigliese (1-0) 1×2
Villa Valle-Mariano (0-3) 1x

Classifica
Ciserano 49
Sondrio 48
Galbiatese O. 42
Mariano 36
Fanfulla 36
Cavenago 34
Trevigliese 32
Desio 32
Verdello 31
Real Milano 27
Villa Valle 25
Ardor Lazzate 25
Crema 25
Base Seveso 24
Cisanese 21
Rivoltana 16

Eccellenza – Girone C in campo domenica alle 14.30
A.Travagliato-Orsa (all’andata 2-0) 1
Asola-Ciliverghe (0-1) 2
Brusaporto-Governolese (1-1) 1
Pedrocca-Sarnico (1-1) 1×2
Rigamonti-GhisalbeseC. (4-1) 12
Sovere-Grumellese (0-3) 2
Vallecamonica-ScanzoP. (1-1) 2
Villongo-Castegnato (2-0) 1x

Classifica
Brusaporto 42
Ciliverghe 40
A.Travagliato 37
ScanzoPedrengo 37
Grumellese 36
Pedrocca 35
Vallecamonica 31
Sarnico 31
Castegnato 30
Villongo 30
Orsa 30
Asola 29
Rigamonti 28
GhisalbeseC. 21
Sovere 21
Governolese 17