Quanto è bello per una squadra di calcio vincere un campionato? Oppure portarsi a casa un bel trofeo? Ancora meglio, poi, se il trofeo in questione ha due belle grandi orecchie. Alcuni vogliono conquistare il più possibile (magari completando il tanto ambito triplete, così da potersi vantare con gli amici per gli anni a seguire), altri si accontentano anche di meno, ma tutti ambiscono a mettere qualcosa nella propria bacheca. Proprio tutti no, in realtà. Capita spesso di dimenticarsene, ma sono molte le squadre che a fine campionato si abbandonano a euforia e festeggiamenti per il solo fatto di non essere sprofondate negli inferi. La verità è che si discute sempre troppo poco di coloro che lottano per salvezza, probabilmente perché a nessuno (o quasi) importa delle sorti delle più deboli. Molto meglio parlare all’infinito del duopolio Messi-Ronaldo, quello suscita ancora interesse nonostante esista da più di 10 anni. Oggi però vogliamo infrangere questa regola non scritta e celebrare Mapello e Calcio Romanese, due squadre di Eccellenza (rispettivamente dei gironi B e C) che hanno lottato un anno intero contro lo spettro della retrocessione e che ora, dopo aver vinto la loro battaglia, assaporano il dolce gusto del trionfo. Puntare i riflettori anche su coloro che stanno dietro le quinte, perché sopravvivere appaga quanto dominare.

“Un miracolo. Abbiamo compiuto un vero miracolo”. Esordisce così Franco Guerini, vicepresidente della Calcio Romanese, che poi aggiunge: “Quando ci si crede, si può davvero fare tutto. Questo noi lo abbiamo fatto, ci abbiamo creduto. Abbiamo sofferto, abbiamo lottato molto, ma alla fine siamo riusciti a compiere qualcosa di davvero straordinario”. Anche Ivan Arrigoni, uno dei due presidenti del Mapello, utilizza parole colme di gioia e compiacimento per descrivere quanto fatto dai suoi ragazzi: “La soddisfazione è indubbiamente molta. Abbiamo dimostrato a tutti coloro che a inizio anno ci davano per spacciati, voi compresi, di che pasta siamo fatti. La salvezza è una bella rivincita, meglio di così non potevamo chiedere”.

Le due società hanno vissuto un anno decisamente ostico che le ha portate a un passo dal baratro. Proprio all’ultimo secondo, però, entrambe sono riuscite a superare i playout e a liberarsi dalla stretta morsa della retrocessione. “Le due partite non sono state affatto semplici” – dichiara Guerini riguardo alla finale play-out con il Casazza (2-1 e 2-2 i risultati che hanno permesso alla Calcio Romanese di salvarsi) – “I nostri avversari si sono rivelati molto più forti di quanto ci aspettassimo, anche se in realtà questo lo potevamo capire già prima visto che nell’ultima giornata di campionato sono riusciti a battere la capolista. Fortunatamente questa volta l’imprevedibilità del calcio ha giocato a nostro favore”. Tutto un po’ più facile invece per il Mapello, che si è lasciato alle spalle il brutto incubo della Promozione sconfiggendo senza particolari problemi il Caprino sia all’andata che al ritorno (3-1 e 4-0 i due risultati). Proprio in merito a questo match, Arrigoni precisa: “Da un lato sono felice per quanto abbiamo fatto, ma dall’altro sono dispiaciuto per il Caprino. La società è nostra amica e mi rattrista molto pensare che sono retrocessi a causa nostra. Sono state due partite che avrei evitato molto volentieri, ma purtroppo questo è il calcio, c’è chi perde e chi invece va avanti”.

Gli ostacoli che le due squadre hanno dovuto affrontare nel corso dell’anno sono stati molti e indubbiamente difficili da superare, ma ora che il peggio è passato questi ragazzi possono finalmente voltarsi e godersi quanto di buono hanno compiuto. “Il nostro percorso non è stato certo una passeggiata” – così descrive la stagione il presidente del Mapello – “Abbiamo faticato molto a causa di svariati motivi. Poi nella partita con l’Arcellasco si è finalmente visto il vero spirito della squadra, 90 minuti in cui tutte le sfortune che si erano abbattute su di noi sono state spazzate via. Se ora siamo qui a festeggiare è anche per merito di quella sfida per noi così importante”. Anche il vicepresidente della Romanese evidenzia la grande grinta che i propri giocatori sono riusciti a tirare fuori dopo aver attraversato un periodo difficile: “La salvezza è un obiettivo che abbiamo fortemente voluto. Questo importante traguardo raggiunto è frutto di una vera è propria rivoluzione fatta a stagione in corso. Siamo arrivati al giro di boa con pochissimi punti, ma grazie a un radicale cambiamento della dirigenza e dello staff tecnico siamo riusciti a risollevare una squadra che già a Natale si era rassegnata. Siamo letteralmente tornati in vita e alla fine abbiamo ottenuto ciò a cui ambivamo”.

Ma quali sono i nuovi traguardi che una squadra sfuggita all’ultimo dalla retrocessione si pone? “Si parte puntando più in alto” – risponde Guerini – “L’obiettivo salvezza è scontato, ma certamente faremo di tutto per non rischiare neanche minimamente di retrocedere. Rafforzeremo la squadra e cercheremo di trattenere i giovani promettenti che fanno parte della nostra rosa. Migliorare per fare meglio, così possiamo riassumere il tutto”. Una risposta decisamente simile ce la dà anche il presidente del Mapello: “Per un paese piccolo come il nostro è una grande soddisfazione giocare a livelli così alti e perciò faremo di tutto per non smettere di farlo. Cercheremo inoltre di alzare l’asticella. La speranza è che qualche personalità di spicco legata al mondo del calcio entri nel nostro staff e ci aiuti a migliorare”. Insomma, evitare di doversi giocare tutto in 180 minuti, come è accaduto quest’anno, e allo stesso tempo cercare di regalare qualche gioia in più ai propri tifosi. Ecco cosa Mapello e Calcio Romanese promettono di fare nell’Eccellenza che verrà.  

Daniele Roncalli