Udinese – Atalanta 1-1 (1-0)
UDINESE (3-5-1-1): Silvestri 6; Joao Ferreira 7 (31′ st Kristensen sv), Bijol 6,5, Perez 6,5; Ebosele 7,5, Samardzic 7 (37′ st Thauvin sv), Walace 6,5, Payero 7,5 (26′ st Lovric 6), Zemura 6,5 (37′ st Kamara sv); Pereyra 6,5; Success 5,5 (37′ st Lucca sv). A disp.: 40 Okoye, 93 Padelli; 16 Tikvic, 3 Masina, 6 Zarraga, 8 Quina, 21 Camara, 15 Akè, 80 Pafundi, 20 Semedo. All.: Gabriele Cioffi 7.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6,5; De Roon (cap.) 5,5, Djimsiti 6, Kolasinac 6; Hateboer 5,5 (6′ st Holm 5,5, 38′ st Zappacosta 6,5), Koopmeiners 6, Ederson 6,5, Bakker 5,5 (21′ st Zortea 6); Pasalic 5 (1′ st Lookman 6), Miranchuk 5; Muriel 5,5 (1′ st Scamacca 5,5). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 43 Bonfanti, 25 Adopo. All.: Gian Piero Gasperini 5,5.
Arbitro: Aureliano di Bologna 6,5 (Berti di Prato, Cipriani di Empoli; IV Camplone di Pescara. V.A.R. Di Bello di Brindisi, A.V.A.R. Pagnotta di Nocera Inferiore).
RETI: 44′ pt Walace (U), 47′ st Ederson (A).
Note: Success sbaglia un rigore (palo) al 31′ pt. Pomeriggio soleggiato, spettatori 23.300 (paganti 9.668 per un incasso di 150.744 euro, abbonati 13.432 per un rateo di 139.118,92 euro). Ammoniti Hateboer, Joao Ferreira, Koopmeiners, Bijol e De Roon per gioco scorretto. Occasioni da gol 7-6, tiri totali 13-8, parati 3-1, respinti/deviati 5-2, legni 2-0. Var: 2. Corner 7-7, recupero 2′ e 5′.

UdineSuccess si ferma al palo su uno spiazzante dal dischetto che spiazza chi gli sta di fronte e tutto il resto del Mondo, Walace trova il petto di Djimsiti a mandare controtempo chi dovrebbe pararglielo ed Ederson (quinta stagionale, quarta in A) si porta a casa almeno il punto deviando senza quasi saltare l’ultimo cross utile di Zappacosta dalla sinistra. Come riprenderla all’Udinese mangiandosi comunque le mani dal dispetto, perché poteva essere quarto posto e invece è sesto, ex aequo con la Fiorentina (20 punti, -1 dal Napoli) ma con lo scontro diretto a sfavore. Un’Atalanta brutta come poche altre non si fa aiutare nemmeno dal prestito empolese Kovalenko che entra e sbanca il “Maradona” a fine pranzo, suicidandosi a merenda con una condotta di gara stanca, poco pungente e sempre ostaggio dei lampi altrui, nemmeno così accecanti, al Bluenergy Stadium.
Il patatrac per rischiare di andare sotto precocemente, anche se tutti ora addebiteranno a Carnesecchi il tempo sbagliato dell’uscita, è una palla persa da Pasalic a tiro della mezzora col borseggiatore Joao Ferreira a procurarsi l’occasionissima ricevendo in corridoio da Pereyra. Sul rigore cannato c’è il check per un eventuale ingresso anticipato in area, ma è l’assistman dell’episodio da moviola (il riminese cerca la palla quasi al limite senza speranza di poterla trovare) a invadere l’area durante il saltello del compagno. Inizialmente, a parte la mancanza dell’ultimo passaggio, gli scogli da superare sono l’occasionissima (13′) di Success, che sul cross dal centrosinistra del Tucumano al culmine del ping pong da primo angolo bianconero riesce nell’impresa di sforbiciare all’indietro, e del tentativo alto di Walace di seconda dopo un rimpallo innescato da Ebosele tra lato corto e vertice al quarto d’ora. Un tris cronometrico e per anticipare Kolasinac sullo schema dell’ex Muriel (Musso assaggia la panca per la quarta volta) i pugni di Silvestri travolgono anche il compagno Perez. Al ventesimo ancora il pendolino di casa svaria fiondandosi in navata, dove, lasciati sul posto intorno al dischetto Ederson e un De Roon sospintosi troppo avanti, arriva la benedizione di Djimsiti. Scollinata placidamente metà frazione, Hateboer (26′) stoppa in fallo di fondo Zemura sulla ripartenza del terminale unico locale.
Rotto il ghiaccio con lo score, inizia un’altra partita, anche se i bergamaschi rimangono storditi per un po’ e all’alba del quarantesimo c’è la prima conclusione nello specchio anche delle Zebrette, una zoccolata da fuori di Samardzic convergendo da destra incapace di spaventare il 2000 tra i legni, sugli sviluppi di un corner (il quarto) regalato da un Ronaldito a giri molto bassi. I due trequartisti atalantini in rosso trasferta, quello che al “Castellani” due turni fa aveva portato benissimo, non si capiscono e l’apertura del mancino a un pokerino dalla pausa si spegne in fallo laterale. E così, nonostante il perno nerazzurro riesca a fermare Payero, si consuma uno svantaggio meritato vista le nebbia delle idee, col tuttosinistro serbo a far tremare la traversa e, sul prosieguo, il play basso di Cioffi a trafiggere il baluardo nemico. In fin di recupero, la svettata molliccia e di tempia di Miranchuk su crossetto lungo di De Roon.
All’intervallo il Gasp rivede quasi a metà il turnover di cinque undicesimi (compreso lo squalificato Toloi; infortunati Scalvini, Ruggeri e CDK oltre ai lungodegenti Touré e Palomino) rispetto allo Sturm Graz, ma l’olandese a destra decide che al 3′ è già il momento di regalare un sovrappiù di thrilling lasciandosi sfuggire Zemura nel gioco da quinto a quinto: per fortuna Carnesecchi chiude le gambe sul diagonale altrui salvando capra e cavoli. A cronometro raddoppiato Kolasinac fa muro su Payero sul quinto angolo contro, al 9′ Jimmy rischia il secondo rigore su chi ha sbagliato il primo dopo la scodellata dal fondo della mezzala argentina spondata di piede dall’altro lato da Samardzic, uomo assist effettivo fin lì. Ci prova Bakker (14′) su cross della new entry Holm, sbattendo però addosso a Ebosele, oltre il quarto d’ora il rompighiacchio pesca il sinistro di Pereyra che costringe Carnesecchi a distendersi a tutto braccio. Dea molto giù dall’Olimpico, vedi Payero che recupera Scamacca in asse con Lookman e lo stesso che verso il ventesimo spreca aprendo in spaccata dalla sinistra dell’area piccola il piattone sulla palla a rientrare di Koopmeiners spizzata dal romano che di fatto la toglie dalla testa di Bakker, piazzato molto meglio.
Spicchio finale. Success arriva fiacco e contrastato a rimorchio di Ebosele (24′, ciabattata di sinistro con davanti Kolasinac, da lui battuto a inizio azione). Pausetta e Koop-Miranchuk aprono per Holm che la piazza nel nulla, Scamacca si gira con l’uomo davanti ancora dietro invito del russo da destra (34′) sparando in curva. Si fa male pure lo svedese. Si chiude col 4-2-3-1, Silvestri di pugno anticipa Kolasinac (un deja-vu) al 42′ sul campanile di Zortea. Per sovrammercato De Roon spende sullo slalomista Festy il quinto cartellino che gli impedirà di esserci contro i Ciucci alla ripresa; Bijol (47′) se la cava con l’angolo sulla ripartenza KoopMacca. Manca un amen al pari insperato e un altro paio di lancette alla chance sprecata da Lookman, che rientra sul piede prediletto dal vertice sinistro, raggiunto dall’apertura di Capitan Futuro, sparando dritto.
Simone Fornoni