“Mi ha fatto enormemente piacere leggere l’appello e sono stato felice di notare che questo sia stato firmato da tutti i partiti, a dimostrazione che non ci sono steccati politici su un tema che tutti riteniamo fondamentale per il rilancio del Paese”. Così, ieri, il sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles nell’audizione di ieri pomeriggio, davanti ai membri della VII commissione della Camera dei Deputati, per discutere del Piano nazionale di rilancio.
Moles ha spiegato: “Io credo, come ho già avuto occasione di dire che nessuno debba essere lasciato indietro. Penso che dal Recovery Plan possano scaturire delle opportunità. La crisi dell’editoria e del settore dell’informazione dura da oltre decennio ed è stata aggravata da pandemia con nuove perdite sul fronte dei ricavi dalla pubblicità e sulle reti di diffusione”.
Moles ha poi tratteggiato i punti focali del suo impegno istituzionale e dopo aver sottolineato come l’editoria rappresenti la pietra angolare della democrazia perché, nell’ottica di un’informazione autorevole, accurata e affidabile e nel prisma del pluralismo consente ai cittadini di formarsi un’opinione seria e fondata (“ai miei studenti consigliavo di leggere tutto e ascoltare tutto”), ha spiegato le sue priorità in tema di stampa: “Ho detto in una recente intervista che mi piace il rumore delle pagine del giornale e che voglio continuare a sentirlo. Eppure è necessario procedere alla digitalizzazione del settore, ma sia chiaro: una cosa non esclude l’altra”.
Le linee dell’accompagnamento verso la transizione non prescindono dall’operato dei governi precedenti. Anzi Moles, che ha dichiarato d’essere amico del suo predecessore Andrea Martella, ha spiegato di voler riproporre il progetto di Editoria 5.0.
Parole, quelle del sottosegretario Moles, accolte con favore dai membri della Commissione che proprio sul tema dell’editoria nei giorni scorsi avevano sottoscritto un appello al governo.
“Il sottosegretario Moles – spiega l’onorevole Paolo Lattanzio (Pd) – è stato molto disponibile e aperto ad ascoltare le nostre proposte. E questo non può che essere un dato decisamente positivo. Certo, in quest’occasione si parlava del Piano nazionale di rilancio e resilienza (Pnrr), ma era naturale che si toccasse il tema dell’editoria e della riforma, di cui parleremo ampiamente nel corso della prossima audizione sulle linee programmatiche”.
E sarà quella l’occasione in cui il sottosegretario potrà spiegare in maniera dettagliata e concreta, al di là delle pur gradite linee di principio, le sue idee sulla tanto attesa riforma dell’editoria. “Per il momento – prosegue Lattanzio – ci ha spiegato che intende riattivare il tavolo sull’equo compenso, e che nel Decreto sostegni sono previsti interventi si supporto alla filiera editoriale”.
Un primo passo a cui dovrà poi fare seguito la riforma del settore. “Mai come in questa fase – prosegue Lattanzio – come ha dimostrato anche la Commissione con il suo appello, può esserci una maggioranza parlamentare larga e coesa a sostegno dello sforzo comune per arrivare ad una reale e concreta riforma del settore dell’editoria in grado di accompagnare il settore nei prossimi anni”.
Un’occasione per certi versi davvero storica.