Magari non piace ma è innegabile che il primo round l’ha vinto Carlo Tavecchio, colui che si paragona al neo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. I suoi ricorsi sono stati accolti dal Tribunale Nazionale Federale così il 9 gennaio, Covid permettendo, al palazzetto dello Sport di Treviglio si voterà per l’elezione del nuovo presidente del Comitato Regionale Lombardo, costringendo il reggente Antonello Cattelan a cambiare comunicato perché in prima istanza erano previste solo le votazioni per i delegati assembleari che rappresenteranno la Lombardia il 6 febbraio a Roma, poi col secondo ricorso, lo scenario è di nuovo mutato e il Tribunale con una perentoria ingiunzione ha così chiosato: “Nell’ipotesi che tale ordine non venga eseguito ordina al Presidente della Lega Dilettanti di nominare un commissario ad acta che convochi all’assemblea elettiva invece del reggente”. Per forza che ha vinto, sostengono le malelingue, nell’estate chi ha nominato (comunicato Figc 62/a del 31 agosto 2016) il presidente del tribunale Mastrocola se non il presidente in carica Carlo Tavecchio? Certo, la velocità con la quale il Tribunale ha emesso le due sentenze è abbastanza singolare, visti tempi consueti della giustizia sportiva. Del resto Alberto Pasquali, anch’egli candidato alla presidenza, si era dichiarato favorevole alla data del 9 gennaio, per evitare una lunga vacatio nel CRL.
Intanto continua la campagna elettorale dei candidati in streaming. Da remoto si incontrano i club lombardi e mentre Carlo Tavecchio continua, tra le altre dichiarazioni e programmi, ad attaccare a testa bassa il quartier generale, Roma, dicendo peste e corna degli uffici di via Gregorio Allegri 14 come se fosse un intonso verginello e non colui il quale ha gestito CRL, Lega Dilettanti e Figc in questi trent’anni e oltre. Nella lista di Tavecchio a rappresentare Bergamo Gianlauro Bellani. Al di là di manovre dubbie, di aggregazioni elettorali di convenienza, di comportamenti incongrui, saranno i club lombardi a scegliere chi sia meglio tra Tavecchio e Pasquali.
Giovedì sera, in streaming, Alberto Pasquali, 62 anni, di professione medico dentista, si è presentato alle società bergamasche, una sessantina presenti da remoto. Un programma ricco e prestigioso, un libro dei sogni nel quale i contenuti sono forti. Tra domande e risposte il riassunto della serata. “Amo il calcio – ha dichiarato – lo dimostra il fatto che ho giocato fino a cinquant’anni. Poi ho allenato, ho guidato per quattro anni l’Aiac provinciale e per 14 il comitato di Brescia. Sono pronto ad affrontare una nuova stagione e una nuova vita, penso di aver acquisito la maturità, l’esperienza e le competenze necessarie per il ruolo a cui punto. Io sono entrato nelle case dei dirigenti rafforzando i legami e loro hanno compreso che il loro presente e futuro mi sta a cuore. La loro spinta a candidarmi è stata decisiva. Insieme possiamo costruire un calcio migliore, ma voglio precisare da subito che sarò in prima linea per un massimo di due mandati. Credo sia giusto così. È il lasso di tempo ideale prima di mettere la propria esperienza a disposizione di chi verrà”. Poi sulle candidature: “Voglio essere il presidente della società e anche la mia squadra dovrà essere espressione del loro volere, non del mio. Sarebbe bello organizzare perfino le primarie dei consiglieri, non so se ci saranno i tempi tecnici. Ex consiglieri nuovamente coinvolti? Solo se saranno le società a volerlo. Mi aspetto otto persone con le stesse motivazioni che ho io, pronte a giocare questa partita fino ai calci di rigore se servirà per ottenere il risultato”. Sulla ripresa dell’attività agonistica: “Bisognerà gestire al meglio l’aspetto economico, ricordandoci di restituire ciò che dovrà essere restituito e di aiutare le società in difficoltà. A fronte di un anno di stop andranno riviste anche annate e quote. Credo che le scadenze dei versamenti pubblicate in questi giorni dal CRL siano fuori luogo e che si debba pagare solo quando avremo certezze, con versamenti da sostenere in proporzione al giocato, al massimo nell’interesse di tutti”. Pasquali non si è dimenticato di Beppe Baretti: “Tra le figure alle quali devo di più c’è proprio quella del presidente uscente. Fin dal 2007 è stato il mio mentore. In questi anni il confronto tra noi è stato costante e produttivo”. A sostegno del candidato bresciano anche Dario Silini, consigliere regionale uscente nonché braccio destro di Baretti mentre come delegati assembleari in rappresentanza di Bergamo ci sono Giuseppe Nicoli e Bruno Brulli.
Giacomo Mayer