La nascita di un francobollo è un evento particolare che, grazie al pathos dell’attesa, genera sempre aspettative nei collezionisti e nei curiosi. Non bisogna essere necessariamente collezionisti per capire quanto può evocare una emissione come quella che ha visto oggi protagoniste Bergamo e Brescia.
L’emissione congiunta svoltasi giovedì nelle due città ha assunto un significato particolare che ha riportato ai giorni dolorosi della recente pandemia. Come citò il Ministero della Cultura, in occasione dell’assegnazione a queste due città del ruolo di Capitale della Cultura:

“… La nomina di Bergamo e Brescia a Capitale italiana della Cultura 2023, sancita il 16 luglio del 2020, è nata dall’esigenza di dare una risposta alla discontinuità che la pandemia di Covid-19, a partire dall’inverno 2020, ha provocato a livello mondiale.
Per questo motivo il Governo ha sostenuto la proposta avanzata dalle due città, divenute simbolo di resilienza all’impatto violento della pandemia in Italia, decidendo di promuovere la loro nomina a Capitale italiana della Cultura 2023 attraverso il Decreto “Rilancio”1, in via straordinaria e in deroga rispetto alle normali procedure.
In questo modo si è voluto sostenere un progetto per compensare il territorio per la tragica esperienza pandemica e i suoi lutti, ma anche per raccogliere tutte le energie e indirizzarle verso una vera e propria azione di rilancio, nella quale la cultura diventa catalizzatrice di innovazioni e visioni nei più diversi ambiti della convivenza…”
L’evento filatelico
L’emissione del Ministero dell’Impresa e del Made in Italy si compone di due valori racchiusi in un “dittico” (tiratura duecentodiecimila dittici) valore B stampati su carta patinata gommata fluorescente non filigranata.
Rappresentano rispettivamente:
Bergamo: su un fondino policromo i cui colori virano al blu si stagliano la Porta San Giacomo e il Battistero
Brescia: su un fondino policromo i cui colori virano verso l’arancio si stagliano il Palazzo della Loggia e il Castello denominato Il Falcone d’Italia.
Completano i francobolli le legende “BERGAMO, BRESCIA, CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA, la scritta ITALIA e l’indicazione della tariffa B.
Le cerimonie di primo annullo si sono svolte nel Palazzo Loggia di Brescia e a Palazzo Frizzoni sede del Comune di Bergamo, con l’utilizzo di due distinti annulli “primo giorno”

Per l’occasione sono state realizzate due cartelle filateliche, in formato A3 a tre ante, contenenti tre dittici, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione ed il bollettino illustrativo, al prezzo di €. 20 ciascuna.
Per Bergamo la giornata odierna rappresenta una data storica in quanto è il primo francobollo emesso dalla nascita della Repubblica Italiana con il nome della nostra città; quindi, assume un valore simbolico ancora maggiore e più profondo per le motivazioni che hanno portato il Ministero della Cultura a questa scelta condivisa. Le due città ora saranno unite, in un comune destino che ne ha rafforzato il legame, anche con due francobolli stilisticamente molto belli, iconici, dei nostri territori. La forza della filatelia a servizio della fratellanza di due popoli legati, pur nelle loro differenze, non solo dalla contiguità geografica, ma dal comune sentire fatto di laboriosità e cultura.
Giuseppe De Carli