E’ ormai ufficiale: l’Unione Sportiva Dilettantistica Falco Albino chiude per l’ex Serie A Simon Laner. Il centrocampista classe ’84, proveniente dal Trentino-Alto Adige, è di sicuro il colpo più inaspettato e il qualitativamente migliore nel mercato delle squadre bergamasche provinciali, e questa ipotesi è confermata non solo dalle presenze nella massima serie del nostro campionato, ma anche dal numero di trofei vinti in carriera, tra i quali un Europeo Under 19 in Liechtenstein (2003), una promozione col Carpi in Serie A (2014-2015) e un’altra promozione, da protagonista, dalla Serie B alla Serie A con l’Hellas, di cui è considerato una bandiera, ottenuta nella stagione 2012-2013: “La Serie A è stata l’apice di un sogno, sono cresciuto tutta la vita per arrivarci e man mano sono riuscito a godermi ogni emozione; l’anno più bello, però, è stato quello in Serie B col Verona insieme a campioni come Jorginho, l’anno successivo, poi, sono arrivati anche Juan Iturbe e Luca Toni” , racconta l’ex campione: “Per questa nuova avventura le emozioni sono diverse, ho voglia di tornare sul campo, ma mi vedo più come insegnante per i giovani perché voglio dare una mano a loro e anche alla società che viene da due vittore di campionato, nelle ultime due stagioni in Prima Categoria e Promozione, e quindi due promozioni consecutive. Lavoro come responsabile commerciale per l’azienda Onis di Spirano e spesso mi capita di trattare con le squadre per i capi d’abbigliamento sportivi; per battuta il vicepresidente Isaia Carrara mi aveva chiesto se avessi potuto aiutarli in caso avessero vinto la Promozione, ci ho pensato un po’ e ho scelto di indossare nuovamente gli scarpini. Un ringraziamento speciale va anche al direttore sportivo Michele Nodari e al presidente Pierangelo Peracchi. La sua carriera ha iniziato ad intravedere il tramonto con l’approdo in Serie D all’Adrense nella stagione 2018-2019 e il trasferimento al Franciacorta in quella successiva, scomparendo gradualmente dai radar del calcio professionistico e allontanandosi dai riflettori. L’ultima squadra era stata il Crema e, dopo aver chiuso la stagione con 7 gol e aver perso i playoff per la Serie C nella stagione 2020-2021, decise di ritirarsi. Negli ultimi due anni ha conseguito il patentino d’allenatore e si è stabilito a Bergamo con la famiglia, essendo sua moglie della Val Seriana: “Sono ancora molto legato all’Alto Adige, i miei genitori vivono ancora là, e i bergamaschi sono molto simili ai trentini; è quasi come stare a casa, anche il territorio verde e le montagne contribuiscono a darmi questa sensazione. Mi sono sempre trovato bene qui, ho avuto anche l’occasione di giocare per tre anni nell’Albinoleffe in Serie B, quando ancora c’erano Madonna e Mondonico. Quale posto migliore da dove ripartire se non dove ci si sente a proprio agio? La nostra provincia è stata anche dimora delle prestazioni più prolifiche del talento altoatesino: 17 gol nelle due esperienze in maglia blu-celeste, intervallate dalla stagione 2010-2011, in cui è passato al Cagliari, squadra con cui ha esordito in Serie A (Palermo vs Cagliari 0-0, 29 agosto 2010) e ha collezionato ben 18 presenze. “La società ha entusiasmo e io porto esperienza. Mi considero come un faro che gestirà sia in campo che fuori, raccomando ai giovani di non porsi dei limiti e di lavorare sodo: avere obiettivi chiari in testa aiuterà a raggiungere dei grandi traguardi” , ha infine concluso il trentanovenne, carico per questa nuova avventura.

Diego Bosis