Oltre al giallo dell’episodio in sé, perfino due palloni in campo contemporaneamente. Sarà il famoso fattore campo. Minuto 102, l’istante in cui Joakim Maehle macchia paradossalmente senza colpa un Euro 2020 sontuoso per la Danimarca e per sé (gol a Russia e Galles, assist a Dollberg con la Repubblica Ceca): Sterling s’incunea, Jensen rientra senza toccarlo, forse c’è una mano sopra, secondo l’arbitro Danny Makkelie uno sbilanciamento gamba contro gamba da dietro, di lato. Rigore vidimato dalla Var, Kane se lo fa intercettare ma la palla gli ritorna sul destro per il 2-1 in rimonta che vale all’Inghilterra la finalissima in casa, a Wembley, contro l’Italia dei riservisti Rafael Toloi e Matteo Pessina. Gli unici dei nove totali dell’Atalanta impegnati nella rassegna continentale a poterla vivere fino in fondo.

Una partita aperta alla mezzora dalla punizione a giro di Damsgaard sotto il primo incrocio, con risposta un settebello cronometrico più tardi di Sterling che a rimorchio di Kane colpisce Schmeichel in uscita a corpo morto. Nemmeno due giri di lancetta dopo, proprio per anticiparlo, è l’ex nerazzurro Kjaer a provvedere involontariamente al pari sottoporta su palla di Saka, col soldatino di Ostervra nella linea che tiene in gioco l’aletta in asse col centravanti in posizione di rifinitore. Nella ripresa, all’11’, il portiere figlio d’arte neutralizza l’incornata di Maguire a correzione della punizione da destra di Kane, quindi il tiro-cross insidioso di Mount che ruba il fondo all’esterno atalantino (28′). Si va agli extra time e succede quel che succede.