Di questi tempi, come da tradizione, si sarebbe dovuta concludere la stagione 2020-2021 per tutte le categorie del calcio dilettantistico lombardo. Si sarebbe dovuta, appunto. L’emergenza Coronavirus ha letteralmente fagocitato le ultime due annate agonistiche del nostro pallone, costringendo tante realtà della provincia allo stop forzato. Tra queste c’è la Falco Albino, il cui portiere Mirko Fumagalli ha analizzato tutta questa intricata situazione dal proprio punto di vista: “E’ stato un anno particolare vissuto tra la speranza di tornare subito in campo e la consapevolezza che purtroppo non era possibile farlo. Si sapeva che saremmo andati incontro ad un periodo di stop forzato ma non è mai facile rinunciare al nostro amato pallone. La speranza è quella di ripartire a settembre e non fermarsi più! Il campo e l’ambiente spogliatoio con i compagni manca davvero tanto. Il dubbio sulla ripartenza è che il “rischio zero” ancora non esiste”. La Falco, nel frattempo, lavora per il ritorno in campo: “Con la società abbiamo optato per un ritorno graduale in campo una volta completata la rosa per la prossima stagione. Ci ritroveremo per 5/6 allenamenti per familiarizzare di nuovo con il campo e la palla e per conoscere i nuovi arrivati”. Nel frattempo c’è una condizione atletica da provare a mantenere seppur tra parecchie limitazioni: “I miei diversivi sono più o meno quelli di tutti: allenamenti in casa, corsa ed uscite in montagna. Ma per un portiere tenere una condizione fisica “da portiere” non potendosi allenare sul campo è praticamente impossibile. È chiaro che alla ripartenza della stagione ci vorrà del tempo per ritrovare una condizione ottimale. Un anno di stop lontano dai campi di farà di sicuro sentire”. Sulle ripartenze dei campionati di Serie D ed Eccellenza, l’estremo difensore neroblu spiega la propria posizione: “Per la D niente da dire, concordo con quanto è stato fatto e si farà fino a fine stagione. Sull’Eccellenza personalmente lo trovo un esposizione inutile ad un rischio contagio tanto più se consideriamo che in un mini-campionato ci sono squadre che dopo 2/3 partite sono tagliate fuori dai giochi e non hanno più nulla da chiedere. Ed anche una promozione in Serie D assegnata in sole dieci partite non mi convince del tutto: ipoteticamente una squadra che nel 2019 militava in Promozione può arrivare in serie D giocando si è no 30 partite (l’andata della stagione scorsa, le prime 4 giornate di questa stagione ed il mini campionato)”. Sul suo inserimento all’interno del gruppo Falco Albino: “Anche se ne faccio parte da poco tempo posso dire che la società Falco è una famiglia: dal presidente, passando per il direttore sportivo e tutti i collaboratori sono persone serie, di cuore e mosse da una grandissima passione per il calcio.
Nonostante le mille difficoltà del periodo non ci hanno mai fatto mancare nulla e hanno costruito uno staff di tutto rispetto mettendoci nelle condizioni di allenarci al meglio ed in serenità. Sono persone che fanno bene al calcio dilettantistico! Ci vorrebbero più persone così nel nostro calcio.
Con il mister, che ormai conosco da quasi 3 anni, ho un ottimo rapporto. Ho stima nei suoi confronti in quanto nonostante sia lui che fa le scelte riesce a tenere un ottimo rapporto con tutti i giocatori e non si mette mai al di sopra della squadra. È bravo nella gestione del gruppo e nelle nostre categorie è fondamentale. Ha però un enorme difetto: è interista (ride, ndr)”.
Michael Di Chiaro