Bergamo Basket 2014 – XL Extralight Montegranaro 86-77 (14-21, 37-39, 57-54)
BB14: Zugno 10 (2/6, 1/2, 3/4, 4 r., 1 ass., 1 st.), Roderick 18 (5/13, 1/4, 5/5, 15 r., 10 ass.), Sergio (cap.) 8 (2/2, 1/1, 1/2, 5 r.), Fattori 20 (3/5, 4/7, 2/4), Benvenuti 20 (5/8, 3/4, 1/2); Augeri n.e., Taylor n.e., Bedini 2 (1/2), Marelli n.e., Casella 3 (1/1, 0/2, 1/1, 2 ass.), Zucca 5 (1/2, 1/2), Piccoli n.e. Coach: Sandro Dell’Agnello. Rimbalzi: 4-33, assist 14.
PODEROSA MONTEGRANARO: Palermo 4 (1/3, 0/2, 2/4, 7 r., 5 ass.), Corbett 25 (4/6, 3/6, 8/11), Negri 5 (1/1, 0/2, 3/4, 3 r.), Amoroso (cap.) 12 (2/5, 2/6, 2/2, 6 r.), Simmons 16 (6/8, 4/6 tl, 4 r.); Angellotti n.e., Testa (0/1 da 3), Mastellari 11 (0/1, 3/9, 2/2), Treier 5 (1/2, 1/4), Petrovic n.e. Coach: Cesare Pancotto. Rimbalzi 3-27, assist 8.
Arbitri: Beneduce di Caserta, Scrima di Catanzaro e Caforio di Brindisi.
Note: spettatori 1.323. Timeout: 6’26” B (9-15), 11’35” M (18-21), 13’42” B (20-30), 24’01” B (42-47), 27’41” M (51-51), 33’45” M (67-65), 36’35” B (77-68), 39’13” M (84-77). Fallo tecnico: Amoroso 28’30”.

Bergamo – A che serve il secondo americano, se le fortune di Bergamo nascono a Livorno e dintorni? Perché a portare la serie dei quarti dei playoff contro Monetgranaro sul 2-1 è stato il gioco a due dimensioni di Giovanni Fattori e Lorenzo Benvenuti, al netto dell’effetto trascinamento di un Terrence Roderick da tripla doppia pur con la mano che va e viene. E pazienza se Brandon Taylor deve curarsi il polso destro infortunato a Mantova: domenica (ore 19) si può sognare la semifinale con l’Orlandina.
Il labronico di città risponde in avvio con la tripla al semigancio di Amoroso, ma entro il paio di minuti i marchigiani provano già la fuga buttandosi dentro con la coppia Palermo-Simmons per chiudere il break (9-3) da oltre l’arco col loro ispirato capitano. Zugno ci vede bene dalla distanza, ma i gialloneri faticano a trovare un gioco a mezza via e il gap resta tra i sette e cinque. A metà del guado del primo quarto, rotto il ghiaccio da TRod, Dell’Agnello vara il quintetto veloce con Casella per il centro livornese, ma davanti si punge poco e dietro Corbett se prende palla e si fionda è sempre un problema. Simmons è duro da tenere e fa 18-11 a 3′ dal cambio cronometrico dalla lunetta, dove pasteggia anche Mastellari. La sveglia potrebbe arrivare dalla transizione con Zugno a stoppare e l’unico americano di casa a sfondare col cambio di mano, ma il banco di prova è la seconda frazioncina col play di scuola canturina a battezzarla in backdoor e l’intera squadra a reggere l’urto. Benvenuti piazza nel cantiere della rimonta il mattoncino senza aggiuntivo (18-21, 1’35”), peccato che il gialloblù con la fascia al braccio la metta subito dalla lunga imitato da Corbett e Mastellari dall’angolo. È meno 10 (20-30) solo perché Sergio ne infila in mezzo uno dalla media; al rientro dalla sospensione Fattori (27-30, 4’35”) e Benvenuti (stavolta gioco da 3 riuscito) si scatenano. L’ala di Rosignano firma il controsorpasso con un giro sul perno al culmine dell’11-0 di parziale inaugurando il punto a punto in cui Zucca e Bedini sanno dire la loro a dispetto delle ciuffate pesanti della guardia ospite e di Mastellari.
Fatto che sta che allo start della ripresa il pivot d’ebano altrui combina sfracelli (39-45, 2′) e, nonostante il battesimo del fuoco da dove vale il tris, il 4 mancino s’inceppa sul filo della terza infrazione di passi personale. Il partner della frontline mica si tira indietro, colpendo anche da fuori (47-49, 5’30”) per poi pareggiarla a quota 51 col rimbalzo offensivo (3′). Sergio la rimette avanti per il terzo vantaggio a tiro di timeout nemico, Zucca fa più 6 col frontale e di là può limitare i danni il solito Corbett, con Roderick a sprazzi soprattutto se deve concludere lontano dall’area. Il top scorer della Poderosa, nell’ultimo spicchio da decina secca, rimette il naso avanti sul 62-61, ma il ferro aiuta il missile di Sergio a insaccarsi. Fra 3′ e 4′ è di nuovo saliscendi con Mastellari a punire e l’uomo di Philadelphia a trovare il primo vento a favore a lunga gittata con un mani in faccia. È Fattori ad ammollare un altro più 6 dalla sua mattonella a 5’30” e, in base alla legge del non c’è due senza tre, anche il massimo vantaggio dilatato al 6′ dal conterraneo che esce dal pitturato per il 77-65. I Pancotto-boys risalgono un po’, Fattori e Corbett fanno lo shootout a 90 secondi dal tutti a casa e a chiuderla è il play di nome Ruben, quello a cui toccherà ancora di scendere sul legno al posto di BT. Come avere paura di chicchessia, giocando con una simile intensità?

Simone Fornoni