Il fatto non sussiste. La settima sezione penale del Tribunale di Napoli ha assolto, fra gli altri, anche Antonio e Luca Percassi, rispettivamente presidente e amministratore delegato dell’Atalanta, dall’accusa di falso in fatture per operazioni fittizie relativa al periodo 2009-2014 nell’ambito della compravendita di calciatori. La posizione della società bergamasca, come specificato lo scorso 4 novembre da una nota ufficiale, riguardava due fatture emesse nel 2012 e 2013 per 10.500 euro di Iva, già passate comunque al vaglio delle Commissioni Tributarie senza contestazioni né procedimenti a carico.

Per i due dirigenti atalantini, comunque, lo scorso 3 novembre non era nemmeno arrivata la richiesta di condanna: i pm ne avevano anzi chiesto l’assoluzione. Niente pena nemmeno per Aurelio De Laurentiis (Napoli), Claudio Lotito (Lazio), Adriano Galliani (Monza, ma inquisito da dirigente del Milan, Andrea Della Valle (Fiorentina, ex) e Luca Campedelli (Chievo, società fallita). Condannato, invece, un solo imputato, Alessandro Moggi, a un anno di reclusione per la consulenza circa il trasferimento di Ezequiel Lavezzi dal Napoli al Paris Saint-Germain. Prescritto il giocatore.

I fatti in oggetto, invece, riguardano il periodo dal 2009 al 2014 circa il meccanismo per guadagnare in maniera illecita: quando si stipulavano i contratti di compravendita, i procuratori sarebbero diventati consulenti dei club acquirenti e i calciatori risparmiavano consistenti somme di denaro che, grazie ad operazioni fittizie e false fatturazioni milionarie, venivano addebitate ai club.

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