Fara Gera d’Adda“Questa partita è un regalo al presidente e al segretario. Oltre che a tutti noi”. Luciano Pavan, sponsor del Badalasco, è l’artefice dietro le quinte della grande festa in riva all’Adda coi due gol alla Primavera dell’Atalanta: lo spiazzante dal dischetto conquistato da Michele Gamba (fallo di Comi) e trasformato dal capitano Gualandris dritto sotto il sette, e la spaccata del “prestito” degli amatori Khalil, ex Colognese tra le altre, sull’ultimo corner conquistato. E avrebbero potuto essere il doppio, se Matteo Gamba a semi-rimorchio di Radaelli non avesse trovato sul cammino Illipronti dopo 25′ e l’incrocio nella ripresa, o se l’ariete Polesello non si fosse tenuto in canna la girata servitogli da mancina davanti all’area piccola a due giri di lancetta dal primo svantaggio: “Un pomeriggio di festa concordato all’inizio del mese con Roberto Spagnolo e Umberto Marino, dirigenti nerazzurri, che conosco bene. Un favore che ci hanno fatto volentieri: se la Dea è la cosa più cara che hanno i bergamaschi, ci sarà un perché”, continua Pavan.

Il vertice societario sprizza orgoglio da tutti i pori: “Siamo qui dal 1979 e per chi come noi ha le sue origini nel torneo del sabato, allora chiamato Trofeo Preda, vedere riconosciuti i propri sforzi e il proprio impegno da una vista di un ospite così gradito è il massimo. Qualcosa che ci fa veramente onore e speriamo ci porti anche bene”, sorride Battista Giavarini, presidentissimo a più riprese del sodalizio della bassa abduana. C’è un altro dirigente di lungo corso, Francesco Pignataro, che si coccola i suoi ragazzi assistendo da bordocampo alle loro gesta: “Questo pomeriggio se lo sono meritato tutto. Io collaboro con la società dal 1986, sempre nelle vesti di segretario generale. Che dire di più? Che la squadra possa essersi misurata con l’Atalanta è una gioia, il giusto suggello al momento magico della capolista del girone C di Seconda Categoria”.

Profilo basso dal mister, giusto per scaramanzia, a bocce ferme: “Per me stiano andando oltre le più rosee aspettative. L’organico è costruito per stare in alto, d’accordo. Ma avere 5 lunghezze di vantaggio sull’Arzago dopo 13 giornate, avendo lasciato a pelo d’erba soltanto 4 punti in un raggruppamento con 4-5 squadre dalle ambizioni mai nascoste, è grasso che cola”, precisa Diego Pagnoncelli, sgolatosi rigorosamente in piedi davanti alla panchina per 90 minuti tondi. Tra le riserve, le stampelle di Enrico Ferrari, fattosi male nel 2-1 casalingo alla Primula Barbata: “Mi sono appena operato al crociato, per me se ne riparla tra sei mesi. Ma mi godo la festa lo stesso”, ci dice il difensore centrale. Ed ecco, verso la fine del primo tempo, il giubilo doppio di Matteo Pesenti, bomber nella vita e non solo alla partita: “Stamattina è nata Ludovica. Un bacio a lei e alla sua mamma Michela. La speranza di dedicare un gol alle due donne della mia vita ovviamente c’è”. Tra i protagonisti locali, due portieri su tre. Marta, che sul tap-in dell’apripista Stabile dice di no volando da gatto magico all’incornata di Muhameti, discreto scorpacciatore di panini al salame nel terzo tempo allestito negli spogliatoi, presente tutto il consiglio dei blu-azzurri e a segno poi grazie a una volée magistrale su cross di Palestra, suggeritore a sua volta di Omar che la porgerà a Bevilacqua in chiusura (Licini non spazza il diagonale di Guerini). E Nedo Qemalli, sostituito dal nipote presidenziale, poker di paratissime prima di ricevere l’onore delle armi.

Parole e pensieri, infine, di chi per incombenze da organigramma sta più vicino ai ragazzi. “Però sono Giavarini e Pignataro a non perdersi nemmeno mezzo allenamento. Ha ragione chi dice che questa giornata è per loro – precisa il direttore sportivo Giovanni Taddeo -. Un onore anche per tutto il paese di Fara, non solo per i ‘Casinér’, come i faresi chiamano i badalaschesi: la prima cosa che ho imparato io, da dirigente, che sono di Brignano. Il mio sogno, comunque, è di poter alzare la Coppa Lombardia: l’8 dicembre c’è il ritorno col Pumenengo, ci terrei tantissimo ad andare avanti”. Chiosa per il team manager Emanuele Polloni: “In campo ci siamo andati e ci siamo stati pure benone, ma il significato di questa amichevole va al di là della sgambata tra amici. Una questione d’orgoglio, di prestigio. Ben sapendo che domenica in casa dell’Oratorio Cologno sarà un crocevia importantissimo verso il giro di boa”. Ah, c’è pure il simpatico arbitro lodigiano Giovanni Scotti, dismesso dall’Aia-Figc ma dai ricordi pronti quanto il colpo d’occhio anche sul secondo rigore (braccio largo sulla palla del trasformatore): “Non è la mia prima volta con le giovanili dell’Atalanta, in una carriera che mi ha portato a fischiare fino alla serie C2. Sono lieto di non aver perso la capacità di seguire l’azione e di rilevare irregolarità su due piedi. E soprattutto per il significato profondo, per squadre di provincia come il Badalasco, di eventi memorabili come questi”.

Badalasco – Atalanta Under 19 2-6 (1-2)
BADALASCO (4-3-3): Marta (1′ st Qemalli, 35′ st ; Scisciola, Gualandris (cap., 1′ st Toffetti), Lamera (13′ st Licini), Pisoni; Chignoli, Matteo Gamba, Radaelli (1′ st Cavana); Michele Gamba (18′ st Khalil), Polesello (1′ st Pesenti), Moleri (23′ pt Rossi, 22′ st Michele Gamba). Allenatore: Diego Pagnoncelli.
ATALANTA PRIMAVERA (3-5-2): Illipronti (1′ st Maglieri); Buyla (1′ st Guerini), Comi, Armstrong (27′ st Buyla); Palestra (29′ st Roaldsoy), Roaldsoy (1′ st Colombo), Gudmundsson (21′ st Ghezzi), David Perez (1′ st Vavassori), Muhameti (cap.); Vitucci (1′ st Bevilacqua), Stabile (1′ st Omar). Allenatore: Marco Fioretto.
Arbitro: Scotti di Lodi (Facoetti-Baldi; IV Amendola).
RETI: 39′ pt Stabile (A), 42′ pt rig. Gualandris (B), 46′ pt rig. David Perez (A), 5′ st Omar (A), 20′ st Muhameti (A), 24′ st aut. Licini (A), 33′ st Khalil (B), 42′ st Bevilacqua (A).
Simone Fornoni