L’Accademia Isola Bergamasca, associazione calcistica dilettantistica finalizzata perlopiù all’attività del settore giovanile (da 8 a 16 anni), si ritrova ad affrontare la questione del caro bollette trapelata da qualche giorno. L’intenzione sarebbe quella di vietare le docce ed il riscaldamento all’interno dello spogliatoio ai tesserati, nei giorni di allenamento. La situazione va a toccare Filago, impianto di gioco in cui l’Accademia Isola Bergamasca gioca con alcune squadre del vivaio. Il presidente Luigi Maffeis sta seguendo da vicino i fatti e cerca di tenere alta la positività: “Le bollette sono comunali e noi non abbiamo la gestione degli impianti, attendiamo quindi le ordinanze comunali. So che c’è l’intenzione di spegnere il riscaldamento e chiudere le docce ma per ora siamo fiduciosi”. Sicuramente un colpo duro per il club isolano, che si ritrova, in attesa di notizie dai comuni, a gestire i malumori causati all’interno delle famiglie dei giovani calciatori. “Questa notizia ha avuto un impatto forte sulle famiglie e sui ragazzi, con questa stagione l’idea di non poter fare la doccia non è gradita. I ragazzi hanno già subito tanto con il covid e non è bello quello che si prospetta” aggiunge Maffeis, creando un legame empatico con i giovani tesserati e con le famiglie preoccupate.
Il calcio, come tutti gli sport, è fatto di valori che mantengono alto il livello di divertimento e passione, soprattutto all’interno dell’ambiente nel quale si svolgono gli allenamenti. L’idea di allenarsi, durante la stagione più fredda dell’anno, e doversi cambiare in uno spogliatoio umido e con una temperatura sotto gli standard con il divieto di fare la doccia può rovinare lo spirito di allegria e positività. Lo spogliatoio è da sempre ritenuto il posto sacro da ogni squadra, dove si creano legami ed amicizie e dove i calciatori ridono e scherzano sotto la doccia. Togliere tutto questo, rende tutto più triste e insignificante. Il presidente Maffeis si schiera dalla parte dei giovani tesserati: “Riteniamo che ci possano essere altri risparmi a cui puntare prima di arrivare a questo punto. Qui parliamo di ragazzini che non possono fare la doccia, chi crede nel valore dello sport ritengo che vada aiutato”. La speranza è quella che l’Accademia Isola Bergamasca possa continuare a fornire questi servizi essenziali ai propri tesserati, così da poter tenere alto il morale dei giovani calciatori senza far perdere loro il tratto caratteristico che li accomuna: la voglia di divertirsi giocando a calcio.
Matteo Caccia

Il comunicato diramato dall’Accademia Isola Bergamasca