di Giacomo Mayer
Finalmente la vera Atalanta. 3-1 al modestissimo Crotone, sei punti in classifica che permettono di abbandonare il penultimo posto, una prestazione convincente fin troppo facile, un gol spettacolare di Gomez e in campo un centravanti vero, il ventunenne Andrea Petagna, un gol, un assist al bacio e tanto lavoro ai fianchi della difesa, si fa per dire, del Crotone. Non tutto è oro perché il fallaccio inutile di Kessiè al 18’ della ripresa (gamba tesa su Dussenne, rosso diretto) ha lasciato la squadra in dieci e nel finale non sono mancate le sofferenze in difesa (gol di Simy) anche se non basta una partita per risolvere tutti i problemi. Comunque, in vista della partita con il Napoli, si è verificato un sostanzioso passo in avanti. In campo un 3-5-2 logico con Masiello, Toloi e Zukanovic, a destra Konko, a sinistra Dramè, in mezzo Freuler affiancato da Kurtic e Kessiè, in attacco la sorpresa Petagna e un Gomez tornato sugli standard migliori. Certo il Crotone è poca cosa, quasi imbarazzante e quindi autentica verifica sarà il confronto col Napoli ma resta in archivio una prova di qualità. Tant’è vero che prima del gol di Petagna al 3’ minuto, al quarantasettesimo secondo di gioco il possente centravanti triestino ha regalato un pallone d’oro a Kurtic, autore del gol del raddoppio, che ha pensato bene di calciare addosso all’esterrefatto Cordaz che ha ringraziato per il regalo. Ma la sua illusione è durata pochi secondi perché, appunto, è arrivato il gol di Petagna, il secondo in campionato. La partita non poteva cominciare meglio e così l’Atalanta ha controllato agevolmente la partita lasciando il possesso di palla, sterile e inefficace, al Crotone e quando i giocatori nerazzurri prendevano palla partivano in verticale operando di sponda con Konko o con Gomez che, nella sua posizione naturale di ala sinistra, partiva per infilarsi al centro per creare problemi ai difensori rossoblu. In mezzo Freuler non aveva problemi a presidiare il campo lasciando gli inserimenti, quasi sempre efficaci, a Kurtic e a Kessiè. Un divario veramente abissale tant’è vero che il primo tempo si è concluso con un dirompente 7-1 a favore dei nerazzurri. Oltre ai tre gol (Petagna salta Dussenne e batte Cordaz, Kurtic di petto che sfrutta un’uscita scriteriata del portiere, Gomez con un gran destro che s’infila all’incrocio dei pali dopo uno rush bruciante) altre occasioni come un potente destro di Kurtic, il palo di Kessiè e il salvataggio di Ferrari su tiro del Papu, ancora un tiro a giro di Gomez, e salvataggio in extremis di Capezzi che ha sfiorato l’autogol, i rossoblu hanno sfiorato il gol con Trotta al 33’. Tutto qui.  Insomma una superiorità sfacciata. Senza problemi o sbadataggini. Eccetto nei minuti finali quando il Crotone, grazie all’ingresso del nigeriano Simy, ha buttato dentro l’area palloni su palloni creando qualche scompiglio, almeno in occasione del gol dell’attaccante africano, nella difesa nerazzurra. E’ vero il Crotone ha segnato con Simy  il gol del 2-3 ma Rocchi ha annullato per fallo di mano di Falcinelli mentre Conti si è mangiato il 4-1. Da questo netta vittoria può cominciare la risalita. E Gasperini, intervistato da Sky, si è detto soddisfatto ma i tre giorni di passione dopo la sconfitta col Palermo non l’hanno convinto e vuole chiarimenti con la società.